Libri di Fausto Galuzzi
Activating grammar. Per le Scuole superiori
Angela Gallagher, Fausto Galuzzi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Pearson Longman
anno edizione: 2014
Get into grammar and vocabulary. Smart edition. Per le Scuole superiori
Angela Gallagher, Fausto Galuzzi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Lang
anno edizione: 2023
The complete mastering grammar. Per le Scuole superiori
Angela Gallagher, Fausto Galuzzi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Lang
anno edizione: 2022
Natura morta
Antonia Susan Byatt
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 416
Seguito della "Vergine nel giardino" e precursore della "Torre di Babele", questo romanzo racconta i progetti, gli incontri, l'educazione sentimentale di Frederica Potter, quando la protagonista della saga di A. S. Byatt era studentessa all'Università di Cambridge negli anni Cinquanta. Frederica ha rinunciato al teatro e inizia ad appassionarsi alla pittura. La figura di Van Gogh, la sua irrequietezza, il suo folle bisogno di dare alle cose luce e colori esatti diventa una sorta di contraltare alle sue contrastanti esperienze.
La torre di Babele
Antonia Susan Byatt
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 624
Nel cuore di questo libro ci sono una donna e un bambino. Frederica fugge da un matrimonio sbagliato e da un mondo che non le appartiene, per ritrovare intatta la libertà del corpo, del pensiero e della fantasia. Al suo fianco, il piccolo Leo con la sua confusa e caparbia volontà di non lasciarla andare. Il loro è un tuffo senza rete nel grande mare degli anni Sessanta. E alla loro storia s'intrecciano, in un immenso ambizioso arazzo, tutti i fili di quell'epoca e della sua temperie culturale, estetica e morale. Un romanzo con dentro molti libri, la passione e la trasgressione, la ricerca di un modo nuovo di dirsi e di dire, i Beatles e Mary Quant, il fermento artistico, gli echi della guerra in Vietnam… Un grande viaggio nella «Swinging London» dove non tutto è novità, libertà, fantasia.
Pavone e rampicante. Vita e arte di Mariano Fortuny e William Morris
Antonia Susan Byatt
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 174
«Eravamo a Venezia in aprile, e io ero ebbra di luce acquamarina. È una luce impalpabile, che gioca con le superfici mobili e scure dei canali, che luccica sulla pietra e sul marmo fondendoli insieme con molteplici sfumature, sempre acquamarina. Sperimentavo una bizzarra sensazione. Ogni volta che chiudevo gli occhi, vedevo un verde molto inglese, molto più giallo, un amalgama di luce scintillante sui prati rasati e di pastosa luce verde dei boschi inglesi, una luce che svanisce dentro tronchi nodosi, guizzando fra le ombre su strati di foglie estive. […] Ogni volta che pensavo a Fortuny nel chiarore acquamarino, mi ritrovavo a pensare anche a un inglese, William Morris. Usavo Morris, che conoscevo, per capire Fortuny. Usavo Fortuny per reimmaginare Morris». Nasce così questa biografia iconico-letteraria bifronte: nell'ineffabile bellezza della cornice veneziana, l'attenzione di Byatt è catturata dalle atmosfere eccentriche e ombrose di quella «caverna scintillante» che è Palazzo Pesaro Orfei, dimora e laboratorio di Mariano Fortuny. I tessuti unici e preziosi da lui disegnati – le sciarpe Knossos e il plissé Delphos in particolare, punto di riferimento sia per la storia della moda sia per la danza e il teatro europeo di primo Novecento –, il gioco di buio e scintillii delle vaste sale, i dipinti, le lastre fotografiche, lanciano nell'immaginazione della scrittrice un ponte ideale verso le creazioni di quell'altro eclettico artista-artigiano che fu William Morris. Per molti versi i due sembrano antitetici. Figlio borghese della campagna londinese e appassionato di mitologia nordica, Morris; nato da una famiglia aristocratica catalana e radicato in un immaginario ellenico e mediterraneo, Fortuny. Entrambi però, con le loro intuizioni, hanno rivoluzionato il rapporto tra arte e artigianato, portando il bello nella vita quotidiana. A. S. Byatt ne esplora i caratteri, gli ideali, le ambizioni, visita le loro case, osserva gli oggetti che producono e di cui si circondano, racconta l'amore che li unì a due donne fuori del comune, Henriette Negrin, compagna di vita e di lavoro di Fortuny, e Jane Burden, la bellissima e infelice modella che sposò William Morris e fu dipinta e amata da Dante Gabriel Rossetti. Ne nasce una fitta trama di parole e di immagini scelte da Byatt e arricchite da didascalie di suo pugno. Un museo arredato con occhi che sanno guardare, soffermarsi sul dettaglio, connettere.
Possessione. Una storia romantica
Antonia Susan Byatt
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2016
pagine: 514
Roland Mitchell scopre in un libro appartenuto al poeta vittoriano Randolph Henry Ash due minute di una lettera indirizzata a una donna. Il tono della lettera lascia trapelare un amore insospettato. Roland scopre l'identità della donna, una poetessa e coinvolge nelle sue ricerche la collega Maud Bailey. Roland e Maud ripercorrono i passi della donna e dell'uomo vissuti un secolo prima ricostruendo una vicenda che ben presto diventa la loro.
Ragnarök. La fine degli dèi
Antonia Susan Byatt
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 141
Lei "era una bambina magra, delicata, tutt'ossa, come un tritone, con capelli che sembravano fili di fumo illuminati dal sole". E c'era la guerra. L'aviazione tedesca bombardava Londra e i centri industriali. Gli abitanti delle città si rifugiavano in campagna. Come la bambina e sua madre, che per un paradosso del destino in campagna, pur essendo sposata, "può avere una vita della mente". Il padre è via, nei cieli dell'Africa, forse. Sua madre, a cui piacciono le parole, le regala un libro, "Asgard e gli dèi", la storia del Ragnarök, la fine senza resurrezione degli dèi norreni. Il libro diventa una compagnia essenziale, la bambina lo legge ogni sera in un tenue spiraglio di luce, ammira il coraggio di Odino, si compiace degli inganni di Loki, si gode le sue avventure subacquee in compagnia della portentosa serpentessa sua figlia. Di giorno riflette su quelle storie, a cui non crede, ma che tuttavia "le si attorcigliavano nel cervello come fumo, ronzando come api scure dentro un alveare". L'aiutano a tenere a bada un'inconscia disperazione. Ha paura, paura che il padre non torni, paura di veder sparire il mondo che conosce. Legge anche i miti greci e le fiabe dei Grimm e di Andersen, ma perfezione e fantasia non le offrono appigli per fronteggiare un senso di disastro imminente.