Libri di Fëdor Dostoevskij
Il villaggio di Stepàncikovo e i suoi abitanti
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Foschi (Santarcangelo)
anno edizione: 2023
Il giocatore
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro rilegato
editore: Newton Compton Editori
anno edizione: 2025
pagine: 160
Accanito, e non fortunatissimo, giocatore per molti anni, Dostoevskij scrisse di getto questo romanzo in soli ventotto giorni nell'ottobre del 1866. Pretesto autobiografico è anche la roulette, attraverso la quale Aleksej Ivanovič, un classico intellettuale russo sradicato, fa passare la linea di demarcazione fra la Russia e l'Europa. Sperando nella vincita in grado di riportarlo nel novero degli esseri umani, il giocatore non mira tanto al denaro, quanto alla possibilità di soggiogare, lui russo, l'intero Vecchio Continente, rappresentato dai «tipi» del francese, dell'inglese e del tedesco (De Grieux, mister Astley e il barone). L'universo di Roulettenburg, l'immaginaria stazione termale renana in cui si svolge l'azione, si trasforma via via nella raffigurazione di un mondo interiore mai completamente dominato, ma sempre esposto, pur nella sua fissità, agli attesi colpi di un avverso destino. «Ancora prima di entrare nella sala da gioco […] mi basta sentire il tintinnio delle monete in movimento per cadere quasi preda delle convulsioni.»
I fratelli Karamazov
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Foschi (Santarcangelo)
anno edizione: 2020
pagine: 932
I fratelli Karamàzov
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: 864
«Il problema principale è lo stesso di cui ho sofferto consciamente o inconsciamente tutta la vita: l'esistenza di Dio.» Così lo stesso Dostoevskij sintetizza «I fratelli Karamàzov», opera tra le più famose della letteratura moderna, che ruota attorno all'omicidio dell'odioso Fëdor Pávlovič Karamàzov da parte dei suoi figli. Un delitto apparentemente provocato dall'atavica lotta per la donna, ma in realtà maturato nel più ampio contesto della contrapposizione tra padri e figli. Su uno sfondo da tragedia greca, indagati nei più reconditi recessi della loro psiche, si muovono personaggi di straordinaria potenza: Dmítrij, passionale e istintivo, Ivàn, ateo e cerebrale, lo storpio Smerdjakòv e soprattutto l'angelico, purissimo Alësa. Con uno scritto di Marcel Proust.
I fratelli Karamazov
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 1039
"I fratelli Karamazov sono il romanzo più grandioso che mai sia stato scritto, l'episodio del Grande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale, un capitolo di bellezza inestimabile... Non è certo un caso che tre capolavori di tutti i tempi trattino lo stesso tema, il parricidio: alludiamo all'Edipo re di Sofocle, all'Amleto di Shakespeare e ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij. In tutte e tre le opere è messo a nudo anche il motivo del misfatto: la rivalità sessuale per il possesso della donna." (Sigmund Freud)
I fratelli Karamazov
Fëdor Dostoevskij
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 1080
«Sto per terminare i Karamazov», scrive Dostoevskij il 16 agosto del 1880. «Quest'ultima parte, lo vedo e lo sento da me, è così originale e diversa da come scrivono gli altri, che non mi aspetto alcuna approvazione dalla critica. Il pubblico, i lettori sono un'altra storia: mi hanno sempre sostenuto». A un secolo e mezzo dalla sua comparsa, dapprima sulla rivista «Russkij vestnik» (Il messaggero russo) e poi in un'edizione in due volumi che andò esaurita nel giro di qualche settimana, questa scrittura diversa e originale, «madre della prosa moderna e che ha portato alla sua intensità attuale » (James Joyce), questi «vortici in ebollizione, turbinose tempeste di sabbia, getti d'acqua che sibilano e ribollono e ci risucchiano » dentro pagine composte «essenzialmente e completamente della materia di cui è fatta l'anima» (Virginia Woolf), questa «vetta della letteratura di ogni tempo » (Albert Einstein), questo «libro che può insegnarti tutto quello che serve sapere sulla vita» (Kurt Vonnegut), questo autore «che sovrasta con la sua statura le nostre letterature e la nostra storia» e che «oggi ancora ci aiuta a vivere e sperare» (Albert Camus), questa lettura «nevrotica » (Vladimir Nabokov) ma umanissima del cristianesimo, non ha perso nulla della sua potenza letteraria. E ancora oggi, mentre assistiamo al parricidio più famoso delle lettere moderne e ne seguiamo l'esaltante iter giudiziario, siamo costretti a scendere con Ivan, Dmitrij e Alësa Karamazov nelle profondità più scomode dell'animo umano, a interrogarci sugli istinti peggiori dell'individuo e della società, a incidere come un patologo le cancrene della nostra coscienza, in un percorso in cui realtà e incubo non sempre hanno contorni netti, in cui la tragedia si accompagna alla farsa, e la disperazione si danna per alimentare una pur esile fiammella di speranza. "I fratelli Karamazov" è il testamento letterario, e non solo, di Dostoevskij, il romanzo di chi guarda al sublime da una pozza di fango, delle idee che prendono fuoco, di coloro che «non respirano mai tranquillamente né mai si riposano (...), di chi vive nella febbre, nella convulsione, nello spasimo» (Stefan Zweig).
Ricordi dal sottosuolo
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1995
pagine: 200
Con questo libro, apparso nel 1864, affiora e si disegna uno spazio innominato della letteratura e dell'anima: il sottosuolo, luogo di tutto ciò che la coscienza tenta vanamente di accantonare. Ed è come l'improvviso emergere di un continente: nessuno, dopo averlo esplorato, riuscirà più a dimenticare la voce stridula, penetrante, spudorata che parla in queste pagine e pone domande che fanno ammutolire: siamo davvero certi che l'uomo voglia il proprio bene? E siamo certi che sarebbe una buona cosa se lo volesse?