Libri di Ferdinando Sabatino
La distopia permanente. Riflessioni sull’Italia attuale
Ferdinando Sabatino
Libro: Libro in brossura
editore: EBS Print
anno edizione: 2024
pagine: 134
La distopia permanente. Riflessioni sull’Italia attuale è la logica prosecuzione di Diario di bordo, libro che raccoglie due anni di riflessioni sulle conseguenze che Covid e scelte politiche riguardo la pandemia hanno avuto su di noi. Scopriamo così come tutte le calamità, azzerando ogni situazione pregressa, ci riportano alla riflessione autentica sul domani che intravediamo dietro lo specchio deformato della storia, quella che riguarda le probabili modificazioni antropologiche che seguiranno il Gran reset a cui stiamo partecipando senza capire le inevitabili conseguenze future e senza essere stati invitati al tavolo. E come nella trilogia di Matrix, ci ritroviamo catapultati in quella zona d'ombra in cui realtà e apparenza, verità e menzogna si mescolano fino a dileguarsi in uno stato distopico di vita che non vive, di realtà che sembra sogno, di giorno che sembra notte. La distopia permanente è, per quanti ancora non si arrendono al mondo dell'apparenza, l'inevitabile naufragio a cui si andrà incontro col nostro stesso contributo, un atto d'accusa dell'ideologia imperante che ci vuole spettatori inermi, esseri a-politici depotenziati in mano al Potere e ai media.
Diario di bordo. Brevi riflessioni sulla società dell'emergenza
Ferdinando Sabatino
Libro: Copertina morbida
editore: EBS Print
anno edizione: 2022
pagine: 218
Il libro raccoglie due anni di riflessioni sulle conseguenze che il Covid e le scelte politiche riguardo la pandemia hanno e soprattutto avranno nel prossimo futuro su di noi e sul nostro modo di pensare la società. Scopriamo così perché ogni epidemia, in fondo, ci riporta al senso di verità e dunque alla riflessione autentica, come quella che farà padre Paneloux personaggio centrale de La peste di Camus: "è venuto il momento di riflettere". Quali cambiamenti antropologici vedremo? Ci sarà ancora spazio per quello che una volta chiamavamo 'socialità'? Andremo ancora a scuola e nelle università come facevamo prima? Saremo ancora in grado di comunicare oppure la società umana sarà sempre più terreno di divisioni identitarie in gruppi sociali antagonisti tra loro? E qualora ritornassimo alla normalità, potremmo definire 'normale' la vita che faremo? Forse è la fine di quella che Bauman ha chiamato ''società liquida'', ma non si vede ancora all'orizzonte verso quale tipo di società andremo fatalmente incontro.
La metafora di Ulisse nel mondo mercificato. Capitale, merce, consumo
Ferdinando Sabatino
Libro: Libro in brossura
editore: libreriauniversitaria.it
anno edizione: 2018
pagine: 276
Gli interrogativi del libro riguardano il problema della nostra mercificazione, interiore ed esteriore, in un quadro generale di consumismo dilagante creato dal sistema capitalistico contemporaneo. Forse il consumo ha limitato il nostro libero arbitrio e la nostra capacità di agire in un mondo sovraffollato di possibili scelte? Il mondo plasmato dalla società dei consumi è diviso tra merci e consumatori e queste divisioni si confondono fino ad annullarsi, antropologicamente non solo metaforicamente. Dunque, qual è il problema in gioco nelle nostre società che la politica non afferra: il libero arbitrio o la pura manipolazione del mondo della Tecnica? Dalla risposta che saremo in grado di dare come società di individui dipenderanno i risultati della nostra società futura, senza sapere se potremo riprenderci la nostra essenza di uomini distinti dalle cose oppure, come pensa Adorno, se la vittoria del capitalismo mercificato rappresenta la sconfitta dell’uomo-Ulisse che piega la propria natura alla natura del capitalismo.
L'autonomia come sistema. Dialogando intorno a Foucault
Ferdinando Sabatino
Libro: Libro in brossura
editore: libreriauniversitaria.it
anno edizione: 2015
pagine: 282
La sfera pubblica immaginaria. Riflessioni su Habermas
Ferdinando Sabatino
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2013
pagine: 160
Il volume non si presenta come una delle tante interpretazioni per spiegare un autore come Jürgen Habermas, ma tende a far emergere il concetto di sfera pubblica che, attraverso le riflessioni di Habermas, cerca faticosamente di stabilire contatti con la realtà dei fatti in modo da non determinare ingannevoli interpretazioni di comodo. Il testo prova a render giustizia di un fatto che, all'interno di una società politica che consideriamo erroneamente come trasparente, appare quanto mai evidente: esiste una sfera pubblica neutrale, informata, desiderosa di partecipare allo scambio delle opinioni per decidere sulle più convenienti soluzioni riguardo la propria esistenza? Si cerca poi di prendere in esame - sociologicamente e non solo patologicamente - quella sorta di autismo sociale a cui le società politiche sembrano spesso asservite, capace, purtroppo, di rimettere in discussione l'ordine e il fondamento stesso dell'organizzazione delle società umane. Questo autismo sociale imperante, come prodotto sottoculturale egemonizzato, è il vero nemico odierno delle sfere pubbliche, il più pericoloso veleno da cui è necessario vaccinarsi perché ne va della stessa organizzazione sociale, della stessa solidarietà come orizzonte autenticamente intersoggettivo (per dirla con Habermas) delle società democratiche. Ma la "questione sfera pubblica" pone radicalmente in discussione una seconda grande questione, che è in grado di rendere la prima più o meno efficiente a seconda della posizione in cui la collochiamo. Essa riguarda la "questione della formazione", e dunque dell'istruzione del cittadino. Non c'è sfera pubblica se non c'è una istruzione rivolta a solidificare, nell'individuo, quei presupposti culturali e "fondativi" di cui la società ha bisogno, perché la sfera pubblica non può e non deve deteriorarsi a mera ideologia, ma deve diventare oggetto di responsabilità per la contemporaneità e le generazioni future.