Libri di Filippo Pergola
Un insegnante quasi perfetto. Ascoltiamo la relazione per crescere insieme
Filippo Pergola
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2024
pagine: 274
Ogni giorno, l'insegnante-educatore è punto nodale di una rete di relazioni in cui circolano ansie e desideri, angosce e sogni, conflitti e aspirazioni. Frutto del lavoro ventennale sul campo in scuole di ogni ordine e grado, il volume - ideale per insegnanti, educatori, genitori e psicologi - offre pratiche per risolvere criticità con allievi, classi, genitori e colleghi. Insegnare è un atto creativo-affettivo, prima che intellettivo: le emozioni sono le guide, le artefici e le organizzatrici della mente. Partendo da racconti di casi esemplificativi, sono proposte metodologie di gruppo - tra cui molti giochi - per intervenire nelle situazioni problematiche tanto con allievi BES che con il gruppo dei docenti; per pensare pensieri e sentimenti; per "so-stare" nei conflitti come occasione di nuovo dialogo; per integrare zone d'ombra e intuire nuovi significati, conoscendo meglio sé e gli altri; ma, soprattutto, per costruire un senso accomunante - team building - e prevenire burnout. Quel che più conta è insegnare a vivere, ossia: allenare alle incertezze e alla bellezza dell'imperfezione; sviluppare simpatia per tutte le forme di vita; ampliare i propri punti di vista e attivare una progettualità di vita per il bene proprio e della comunità. In ciò, l'antidoto per tutte quelle patologie civili che ci affliggono quali sessismo, vandalismo, xenofobie, estremismi, bullismo. Ci ritroviamo allievi con un Io tanto ipertrofico quanto fragile, camaleontico e anestetizzato; cresciuti sovrani, senza limiti, da bambini hanno sviluppato impotenza, vergogna e angoscia, da cui sono scaturite rabbiosità e iperattività; da adolescenti, apatia, dipendenze, idee suicidarie, disturbi alimentari, iperattività, giochi mortali, ecc. La scuola rimane l'unico luogo in cui educare a convivere in reciprocità, cooperazione e fiducia; in tal modo, l'insegnante diviene "curatore del sociale", cambiando il mondo... un allievo alla volta. Prefazione di Viviana Langher. Postfazione di Santa Parrello.
Confini, liminalità e metamorfosi. La complessità del confine nell'esperienza dell'umano
Elvira Martini, Filippo Pergola, Raffaele De Luca Picione
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 368
Negli ultimi decenni le nozioni di “liminalità” (liminality) e “confine” (border) sono al centro di numerosi studi, travalicando le angustie delle singole discipline scientifiche. La nozione di liminalità raccoglie un insieme polisemico di significati, tra i quali quelli di limen e limes (demarcazione e soglia), ma anche di sospensione, di temporaneità, di “sosta nel-mezzo” (in-between), offrendo implicazioni fondamentali dal punto di vista epistemologico e metodologico nei campi della clinica del soggetto e dei processi collettivi, sociali e politici. I contributi del volume, di ampio respiro internazionale e multidisciplinare, interrogano e sviluppano il tema del confine, raccogliendo argomentazioni e riflessioni a sostegno della sua rilevanza, necessarietà e funzionalità per la vita biologica, psichica e sociale e, allo tempo stesso, mostrando il rischio e la pericolosità sempre insiti nel suo uso e abuso, soprattutto nei momenti di crisi e metamorfosi.
PolisAnalisi. Per una clinica del sociale
Filippo Pergola
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 200
La vita della polis è un insieme di fatti psichici, oggi sotto il dominio degli affetti, che costringono l’individuo nello schema “amico-nemico”, nella disperata ricerca di un significato stabile. Come cura il testo propone delle metodologie per ampliare le visioni e rieducarci ai limiti, così da ridurre la quota d’inquietudine nell’incontro con l’Altro, che deve essere invece vissuto come arricchimento e non come ostacolo. Un modo per mirare ad una cittadinanza vissuta in fiducia, reciprocità e cooperazione. Chi è il mio nemico? Conflitti nei luoghi di lavoro e familiari, crisi climatica ed economica, xenofobie, estremismi, terrorismo e svalutazione delle istituzioni hanno concause psicologiche comuni. Viviamo in un corpo sociale affetto da depressione mascherata da accelerazione. Impotenza, vergogna e angoscia sociale generano rancore e paranoia: per semplificare i conflitti li proiettiamo in avversari lontani, nemicalizzando l’altro perché solo così alcuni possono gestire la paura. Una paura che, nei libri di storia, è chiamata “potere”, vero contrario dell’amore. Analizziamo le radici psicologiche delle “patologie civili”. Da un lato, ogni situazione politica è espressione di un vissuto psichico parallelo presente in milioni d’individui; dall’altro, ogni personalità è frutto del portato della storia e della configurazione sociale. La vita della polis (la città) è un insieme di fatti psichici, oggi sotto il dominio di affetti primitivi, che conducono a visioni del mondo ristrette nello schema “amico-nemico”, per la disperata ricerca di un significato stabile. L’uccisione dello straniero (dentro e quindi fuori di noi) è la psicopatologia; la cura è l’ascolto dei racconti dello straniero, per incontrare la nostra “Ombra” e scoprire che “l’Io è l’Altro”. Perciò, iniziamo la lettura chiedendoci: che domanda poniamo all’Altro con la nostra storia e che domanda l’Altro ci pone con la sua?
Un insegnante quasi perfetto. Ascoltare la relazione per crescere insieme
Filippo Pergola
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 270
I rapporti tra insegnante e allievo sono un terreno sotto il quale corrono fiumi carsici di messaggi affettivi inconsci. Il volume, esplorando i codici affettivi materno e paterno che si esprimono nella funzione docente, propone metodologie per l’elaborazione del burnout e la risoluzione dei conflitti educativi che generano impasse. Ogni giorno, entrando a scuola, l’insegnante si trova all’interno di reti di gruppi in cui circolano ansie e desideri, angosce e sogni, conflitti e speranze. Come può affrontare le tante problematiche che si creano con l’allievo, con la classe, con i genitori degli studenti, con i colleghi e con la complessa società? Oltre ad un’approfondita analisi delle problematiche che l’insegnante si trova a dover affrontare, il volume propone anche delle metodologie di gruppo come spazio per pensare pensieri e affetti (propri e altrui), per fare i conti con gli scheletri nell’armadio, per integrare zone d’ombra, per intuire nuovi significati e conoscere così se stessi attraverso la relazione con l’altro. L’insegnante, in questo modo, potrà operare una “cura”, contribuendo a “metabolizzare” quei contenuti mentali che hanno creato smarrimento e blocco negli allievi o in se stesso (burnout), riuscendo a compiere interventi risolutivi su misura rispetto a BES, DSA, genitori e anche colleghi.
PolisAnalisi. Per una clinica del sociale
Filippo Pergola
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 172
Economia impazzita, distruzione della madre terra, xenofobia, sessismo, fondamentalismi, terrorismo hanno concause comuni. Peste emozionale, fuga del tempo, obesità tecnologica configurano un corpo sociale affetto da depressione mascherata da accelerazione. Le crisi generano identità fragili, ansietà, rancore, immobilismo e quindi paranoia: per semplificare i conflitti cerchiamo capri espiatori, costruendoci dei nemici e innalzando muri. Ogni situazione politica è espressione di un parallelo problema psichico presente in milioni d'individui; a sua volta ogni personalità è anche frutto del portato della storia e di visioni del mondo nel contesto sociale di appartenenza. Tutto quello che avviene nella città (polis) è un insieme di fatti psichici. La Polisanalisi è un cammino per ampliare le visioni (il capitale semiotico) e favorire l'empatia e la bellezza nell'incontro con l'Altro, dato che la quantità di violenza è proporzionale alla ristrettezza del proprio punto di vista. Una clinica per permettere una cittadinanza terrestre vissuta in fiducia, reciprocità e cooperazione; interconnettendoci con il locale, il globale, la natura. Una cura per riattivare desiderio e speranza attraverso la condivisione di doni (comunità). Iniziamo la lettura chiedendoci: che domanda poniamo all'Altro con la nostra storia e che domanda l'Altro ci pone con la sua storia?
Un insegnante quasi perfetto. Ascoltare la relazione per crescere insieme
Filippo Pergola
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 228
Ogni giorno, entrando in classe, l'insegnante si trova davanti a un bivio: incontrare gli sguardi degli studenti o guardare la parete in fondo all'aula? Come può affrontare le tante impasse con l'allievo, la classe, i genitori, la società complessa? Il rapporto con l'allievo è affettivo prima che intellettivo e, per raggiungere i risultati sperati, è indispensabile che ciascuno degli attori della scena scolastica comprenda ciò che si agita sia nella propria mente che in quella altrui, così da arrivare a percepire tutte le frequenze d'onda dei messaggi inconsci che compongono la rete dei rapporti umani. Un insegnante quasi perfetto propone una metodologia di gruppo come spazio per pensare pensieri e affetti, togliere scheletri dall'armadio, integrare zone d'ombra, intuire nuovi significati e conoscere se stessi. L'insegnante potrà così contribuire a "metabolizzare" quei contenuti mentali che hanno creato smarrimento e blocco negli allievi o in se stesso (burnout), riuscendo a immedesimarsi nell'altro e a compiere interventi risolutivi su misura: rimedio efficace soprattutto per i BES. Educare è cosa di cuore e quel che più conta è insegnare a vivere, allenare cioè alle incertezze, alle competenze per fronteggiare la faticosità dell'esistenza, all'empatia per tutte le forme di vita, espandendo il proprio senso di compassione come antidoto per incomprensioni, disprezzi, xenofobie. Gli insegnanti si ritrovano allievi ammalati del "troppo pieno", annoiati e anestetizzati, dall'identità camaleontica, con un Io a volte tanto ipertrofico quanto fragile. Alcune madri sembrano incapaci di alfabetizzare alle emozioni, offrendo stabilità; alcuni padri appaiono incapaci di conferire riconoscimento e favorire progettualità e indipendenza. Rimane l'insegnante a "servire il pranzo" con simpatia, a seminare il campo con autorevolezza, a divenire quel nuovo "eroe" atteso dagli allievi, in grado di spronarli a diventare cittadini del mondo consapevoli e attivi, con una mente libera e autonoma, riaccesi di desiderio e speranza.
Un insegnante quasi perfetto. Ascoltare la relazione per crescere insieme
Filippo Pergola
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 212
Quale via d'uscita per l'insegnante di fronte alle tante impasse con l'allievo, la classe, i genitori, l'istituzione? Il rapporto con l'allievo è affettivo prima che intellettivo e per raggiungere i risultati sperati è indispensabile che il docente comprenda ciò che si agita sia nella propria mente sia in quella dell'altro. Purtroppo, però, non sempre è facile. La comunicazione può essere disturbata e la relazione non funzionare. Come può uscirne? Occorre che l'insegnante si ascolti nella relazione. Solo così potrà arrivare a una nuova, sinfonica visione, per percepire, attraverso il prisma del gruppo, tutte le frequenze d'onda dei messaggi inconsci che compongono i rapporti umani. Dovrà crearsi uno spazio per pensare i pensieri e gli affetti, togliere gli scheletri dall'armadio, integrare le zone d'ombra, intuire nuovi significati e collegamenti. Conosciuto se stesso, l'insegnante potrà contribuire a "metabolizzare" quei contenuti mentali che hanno creato smarrimento e blocco negli allievi (o in se stesso, per burnout). Educare è cosa di cuore: non esistono ricette preconfezionate, ma occorre, soprattutto per i BES, camminare nelle scarpe dell'altro e compiere interventi su misura. Gli insegnanti si ritrovano allievi ammalati del "troppo pieno", annoiati e anestetizzati. Alcune madri sembrano incapaci di alfabetizzare alle emozioni, offrendo stabilità, mentre alcuni padri appaiono incapaci di conferire riconoscimento e d'indicare strade, aprendo all'autonomia. Rimane l'insegnante: a "servire il pranzo" con simpatia, a seminare il campo con autorevolezza, a divenire quel nuovo eroe atteso dagli allievi, in grado di provocarli a progettarsi, a essere in piedi pronti all'azione, riaccendendo desiderio e speranza.

