Libri di Francesco Patrizi
Anima tradita. La grande opera incompiuta di Mogol-Battisti
Francesco Patrizi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 384
“Un amore israelita, l’attrice di ieri, il quadro immacolato, il grande salto, il sole rosso…” tutti abbiamo cantato le canzoni di Battisti senza chiederci cosa significassero certi versi o a cosa alludessero certi simboli. Mogol ha sempre detto di essersi ispirato alla sua vita e che non c’è nulla da scoprire, ma questo libro non segue la vulgata e si addentra nei testi per ricostruirne la genesi. Parole chiave, simboli, metafore ricorrenti suggeriscono che c’è stata una fonte di ispirazione ben precisa: il lavoro portato avanti con Battisti è ricalcato sulla Grande Opera, l’Opus Magnum degli alchimisti. È un percorso iniziatico che comincia con una metamorfosi interiore (“Emozioni”), conduce alla scoperta dell’anima (“I giardini di marzo”), del Dio nascosto di Niccolò Cusano (“Anche per te”), dell’uomo nobile di Meister Eckhart (“Sì, viaggiare”), dell’eros neoplatonico di Marsilio Ficino (Amarsi un po’). È un’educazione spirituale che ripudia i falsi dèi (il Dio israelita in “Pensieri e parole”) e gli antichi lasciti pagani (il mito di Demetra ne “I giardini di marzo”) ed esalta le nozze alchemiche del sole e della luna (“La canzone del sole”). Solo così è possibile compiere il grande salto verso l’ignoto (“Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi…”) e liberarsi dal mondo-prigione affidandosi alla Vergine (“Il mio canto libero”). Il percorso prevedeva una morte simbolica (“Una giornata uggiosa”) a cui doveva seguire una rinascita spirituale, ma a cantarla sarà Cocciante (“Cervo a primavera”), perché Lucio volta le spalle alla Grande Opera e fa un passo fuori dal sacro recinto, come scrive allusivamente lui stesso. Per Mogol è come se il cantante avesse tradito la sua anima, non glielo perdonerà mai. Analizzando le canzoni secondo questo prisma emerge la dimensione spirituale in cui erano immersi i due artisti, il profondo legame che li ha uniti e il progetto che ha guidato sottotraccia la loro discografia.
Lo spleen di Lucio. Guida all’ascolto dei dischi bianchi di Lucio Battisti e Pasquale Panella
Francesco Patrizi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2022
pagine: 368
Quando uscì Hegel (1994), il quinto e ultimo lavoro della coppia Battisti-Panella, un giornalista chiese un parere ai maggiori esponenti della filosofia italiana e la risposta fu un’unanime stroncatura, non era materia da mescolare con la musica leggera (la filosofia-pop era ancora lontana) e nessuno degnò di un ascolto approfondito il disco, altrimenti almeno uno di questi studiosi avrebbe notato, con la competenza che mancava ai critici musicali (non ce ne vogliano), che non parlava tanto di Hegel, quanto di Hölderlin; per di più, gravava il pregiudizio, duro a morire, che il cantante in questione era più adatto ai falò estivi sulla spiaggia. Era un’etichetta che Battisti si trascinava dietro e che aveva provato a cancellare negli otto anni con Pasquale Panella. I cinque dischi contrassegnati dalla copertina bianca non sono solo album di canzoni, andrebbero visti come i capitoli di una riflessione critica. I testi di Pasquale Panella non sono semplici giochi di parole, ma celano intriganti esperimenti poetici: don giovanni è una riscrittura de I fiori del male di Baudelaire cucita sull’icona di Battisti, l’apparenza è una meditazione fenomenologica sulla scrittura, la sposa occidentale una variazione a tema sulla figura femminile nell’opera di Baudelaire, cosa succederà alla ragazza un raffinato spin off di Ulisse di James Joyce, hegel un pastiche che intreccia Finnegans Wake di Joyce, Iperione di Hölderlin e l’etica di Lévinas... Forse non aveva torto quel giornalista a interpellare più che un critico musicale, un docente di filosofia.
Nova De universis philosophia. Materiali per un'edizione emendata
Francesco Patrizi
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 1993
pagine: LXII-108
Il volume presenta i testi di una riscrittura parziale della Nova de Universis Philosophia a seguito del procedimento inquisitoriale cui venne sottoposta a partire dal 1592 e che portarono alla sua messa all'Indice "donec corrigatur". Le fasi principali di tale processo vengono brevemente ripercorse nell'Introduzione alla luce del materiale finora disponibile.

