Libri di Francesco Ranci
Analisi di analisi
Bruno Cermignani
Libro: Libro rilegato
editore: Colibrì Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 218
Di pochi pensatori si può affermare al contempo che hanno pubblicato meno di quanto abbiano scritto e che hanno scritto meno di quanto, avendolo pensato, avrebbero potuto scrivere. Studioso di filosofia e di metodologia della scienza, nonché di storia delle idee, e delle ideologie, profondo conoscitore delle opere di Karl Marx, di Percy Williams Bridgman e di Silvio Ceccato, in questo suo unico libro Cermignani si dedica a istituire rapporti tra il principio delle analisi operazionali di Bridgman (“un concetto è sinonimo del corrispondente gruppo di operazioni”), la “metodologia operativa” proposta da Ceccato come viatico alla “consapevolezza operativa” (a sua volta definita come il risultato del considerare qualsiasi oggetto di analisi come un proprio “risultato”, distinguendo un operare “costitutivo” dall’operare “trasformativo”) e la filosofia “materialista” di Marx, per come si configura a partire dalla sua presa di distanza rispetto al “materialismo” di Ludwig Feuerbach. Prefazione di Francesco Ranci.
I nomi delle categorie grammaticali
Felice Accame, Francesco Ranci
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2023
pagine: 86
Della maggior parte delle parole che usiamo sappiamo poco. Fin dai primi ordini di scuola impariamo a parlare con disinvoltura di nomi, aggettivi, verbi, avverbi, participi, gerundi, etc., ma se dovessimo attribuire loro un significato preciso saremmo in difficoltà. Come, in difficoltà, sono stati – e sono tuttora – i grammatici. Felice Accame e Francesco Ranci vanno alle radici della questione e, ricostruendo la storia delle categorie grammaticali, giungono alle ragioni di un sistema classificatorio la coerenza del quale presenta più di una lacuna. Senza omettere i presupposti di un’alternativa basata sulla consapevolezza dell’operare mentale designato dalle parole.
La mente vista da un cibernetico
Silvio Ceccato
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 160
"Il fisiologo potrà sì trovare gli organi del mentale e giungere a porre un parallelismo fra il funzionamento osservato su questi e le operazioni mentali, ma soltanto dopo aver individuato la funzione", scrive Silvio Ceccato. "La mente vista da un cibernetico" è un'esposizione ben strutturata del suo pensiero, e, soprattutto, della sua proposta di pensiero. Essa punta con decisione verso la costruzione consapevole di un'alternativa alla tradizione "filosofica", individuata come esito fallimentare sul piano scientifico del tentativo di spiegare la percezione nei termini di un rapporto fra "originali" e "copie". All'ingannevole paesaggio di "enti astratti" e "cose concrete", funzionale alla legittimazione di ogni sopruso, Ceccato contrappone un quadro ipotetico di funzioni gerarchizzate, che riconduce i valori agli atteggiamenti e questi al "pensiero", individuato come procedura di correlazione dei risultati della funzione costitutiva, o "mentale", attribuita a sua volta alle combinazioni di un elemento minimo bistadiale, lo "stato di attenzione", comparabile a funzionamenti artificiali o naturali come un circuito elettrico o una catena neuronale. Assumendo quindi l'impegno, come "tecnico", o "cibernetico della mente", a non far rientrare dalla finestra, come invece fanno i fondatori della cibernetica classica parlando ad esempio di "informazione", quell'indebito "raddoppio del percepito" che, volendo procedere scientificamente, consapevolmente e in maniera responsabile verso se stessi e verso gli altri, dev'essere, a suo parere, lasciato fuori dalla porta.