Libri di FRANCO CELIO
Le parole della politica. Vademecum per leggere e capire
Franco Celio
Libro: Libro in brossura
editore: Fontana Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 152
Questo volume presenta i termini più ricorrenti di questo linguaggio. Definizioni che si sentono spesso, ma delle quali non sempre si conosce il significato preciso. L’autore distingue pure i termini “nostrani” dall’uso che se ne fa all’estero. Lo fa in modo divulgativo, così da poter raggiungere facilmente tutti i cittadini che vogliono conoscere meglio le regole che riguardano la realtà nella quale vivono, con qualche confronto con i paesi vicini.
20 anni in Gran Consiglio
Franco Celio
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Dadò Editore
anno edizione: 2019
pagine: 216
Senza pretese di completezza storico-scientifica, l’autore ripercorre la sua esperienza in Gran Consiglio spiegandone il funzionamento, come pure il significato di alcune definizioni che ai «non addetti ai lavori» possono apparire di difficile comprensione. Al termine di un ventennio di presenza granconsigliare, egli ha voluto tirare le somme di un periodo significativo della sua vita. Si è soffermato sui temi discussi nel Legislativo, per poi allargare lo sguardo ad altri avvenimenti che hanno caratterizzato le cronache cantonali dello stesso periodo.Nessuno si aspetti rivelazioni sensazionali né chissà quali segreti. Il libro intende semplicemente illustrare i meccanismi che reggono il lavoro parlamentare e, qua e là, la personalità di coloro che hanno avuto un ruolo di primo piano nella politica cantonale di questo primo scorcio di secolo. Lo fa senza nascondere le sue opinioni personali, né occultare i suoi giudizi, anche se non sempre positivi, su questo o quell’aspetto della vita pubblica ticinese.
Lo sciopero generale del 1918. Verso la Repubblica elvetica dei Soviet?
Franco Celio
Libro: Libro rilegato
editore: Salvioni Arti Grafiche
anno edizione: 2018
pagine: 160
Il resoconto a 100 anni dei fatti dello sciopero generale deciso l’11 novembre 1918. Durò tre giorni, tra il 12 e il 14 novembre. Ma fu un evento drammatico, fermò il Paese in più parti, lo divise, le alte sfere dell’esercito, ancora mobilitato, convinsero il Consiglio federale a mettere in campo le truppe. Vi era chi temeva una guerra civile, vi era una forte apprensione, negli ambienti economici e in buona parte della società civile in Svizzera, che questi rivolgimenti potessero coinvolgere, ma soprattutto sconvolgere il Paese.

