Libri di Giampiero Marano
Dante e il poema dell'acqua
Giampiero Marano
Libro
editore: Agorà & Co. (Lugano)
anno edizione: 2021
Con Dante e il poema dell'acqua Giampiero Marano aggiunge un nuovo e decisivo tassello a un lungo lavoro di rilettura critica - condotta secondo la fertile quanto inedita prospettiva schiusa dalla philosophia perennis - della storia della letteratura italiana. Questo breve ma denso saggio muove dal presupposto che Dante, in quanto erede dell'antica sapienza mediterranea, sia da annoverare fra i "maestri di verità" di ogni tempo. Del resto, tutta la grande poesia, come quella della Commedia, non essendo riducibile a mera espressione estetica e sentimentale di una soggettività, contiene anche una rivelazione, il dono e la visione di una conoscenza profonda dell'uomo e dell'universo. Le molteplici, metamorfiche configurazioni che il simbolismo dell'acqua viene ad assumere nel poema dantesco vengono qui esplorate con estremo rigore filologico, nulla concedendo a discutibili interpretazioni modernizzanti (di tipo psicanalitico, per esempio). Esse, infatti, tendono a eludere il problema di ricostruire adeguatamente un clima e una temperie spirituale molto lontani dalla nostra mentalità, che sono quelli propri di una civiltà "tradizionale" nel senso guénoniano del termine.
L'interiorità sovrana
Giampiero Marano
Libro: Libro in brossura
editore: Phasar Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 94
Fra i pochi intellettuali della sua generazione ad abbracciare le istanze di riconquista della sovranità popolare contro l'ideologia europeista e neoliberale, Giampiero Marano opera in questo poliedrico breviario neo-resistenziale – incentrato sulla visione dell'indipendenza nazionale come simbolo e prefigurazione della Liberazione interiore – una ricognizione a tutto campo sulle grandi e reali questioni del nostro tempo. Si tratta dei temi di dibattito più volentieri elusi dall'establishment politico e mediatico-culturale: i misfatti della globalizzazione, l'incompatibilità radicale fra i trattati europei e la Costituzione, l'attacco senza precedenti alla scuola pubblica, la necessità di ripensare il destino dell'Italia in una prospettiva non più, o non solo, continentale ma soprattutto mediterranea.
La parola infetta
Giampiero Marano
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2009
pagine: 272
"La parola infetta" è la drammatica, sorprendente testimonianza di una ricerca interiore. Giampiero Marano, giovane studioso e apprezzato critico, opera in questo libro un grande lavoro di ricucitura e reinterpretazione delle varie stagioni letterarie, attraversando la perenne conflittualità che oppone l'esperienza sorgiva del linguaggio ai rigidi schemi dell'Istituzione Culturale. Il processo biologico di evoluzione/involuzione che caratterizza tale antagonismo viene seguito a partire dalla tradizione orale per arrivare alle modernissime avanguardie e oltre ancora. La bellezza di questo libro, che ne costituisce anche la "difficoltà", sta proprio nella sua luce tridimensionale: muovendosi tra la filologia e l'antropologia, l'estetica e la filosofia politica, l'autore riesce a leggere il succedersi e l'intrecciarsi di epoche o poetiche come riflessi variegati di una dimensione extraletteraria che coincide, in ultima analisi, con la comunità che la circonda. Fino alle soglie dell'età moderna la poesia ha agito come un vaccino nei confronti del "corpo sociale", immunizzandolo con l'inoculazione del male in dosi omeopatiche: ma dopo che il compito di proteggere la società è stato demandato a sistemi di controllo altamente sofisticati, il suo destino si è fatto sempre più incerto e precario. Pur contemplando un mondo disincantato, questo saggio (che si legge come un racconto) non indulge né ad atteggiamenti di autocommiserazione né a nostalgie consolatorie, ma si conclude anzi con la prefigurazione di un tempo nel quale la letteratura potrà finalmente abbandonare l'esilio: «Soltanto la "poetica" analogia con l'elementare alternarsi del giorno e della notte offre una chance di riscatto per l'umanità esclusa di cui tutti, vittime e carnefici di noi stessi, siamo e non siamo parte».