Libri di Gian Franco Censini
Firenze lungo i sentieri dell'immaginario
Gian Franco Censini
Libro: Libro rilegato
editore: Aracne
anno edizione: 2017
pagine: 320
Il libro si concentra su quello che rende sistema il complesso delle relazioni che intercorrono fra l'architettura degli edifici e la configurazione degli spazi urbani. Geometrie segrete hanno costruito una simbologia dello spazio e della rappresentazione.
Tracce dell'invisibile. Rappresentare i luoghi e i luoghi rappresentati
Gian Franco Censini
Libro
editore: Alinea
anno edizione: 2007
pagine: 240
Il territorio come 'progetto implicito' è un paradigma che ormai percorre da venti anni la riflessione urbanistica. La scuola territorialista di Alberto Magnaghi, ampiamente rappresentata nella collana "Luoghi" in cui viene pubblicato questo libro, ha dato importanti contributi in proposito. Ovviamente vi sono moltissimi temi degni di approfondimento, che sfuggono alla rete a maglie larghe (per ora) dei territorialisti, soprattutto temi progettuali. In questa direzione le ricerche di Gian Franco Censini che nascono da scuole e formazioni culturali differenti e i cui riferimenti più evidenti rimandano a studi di origine muratoriana, alla lezione di Guidoni, e forse più nel profondo alla scuola storicocritica veneziana, del primo Cacciari, di Tafuri. Il libro di Censini tratta da varie angolazioni teoriche il tema del progetto territoriale, ma la questione teorica centrale è imperniata sul significato progettuale del luogo nel rapporto con la storia. Storia in non pochi progetti banalizzata come recupero arbitrario di figure ed elementi riproposti acriticamente in una diversa funzionalità o in citazioni frivole spacciate come 'memoria'.
Città e territori mutevoli del Mediterraneo
Gian Franco Censini
Libro: Libro in brossura
editore: Perunaltracittà
anno edizione: 2023
Max Weber, nei suoi scritti su “La Città”, traccia una demarcazione tra le città del centro-nord europeo che fioriscono sotto lo spirito del calvinismo e quelle del Mediterraneo. La città della cristianità è l'incarnazione della civitas che Agostino fa progredire a partire dall'idea di una civitas mundi governata dalla ragione fino ai confini dell'Impero romano. D'altro canto l'esperienza ebraica, attraverso gli esodi del suo popolo, aveva già tracciato gli itinerari di una cultura tra oriente e occidente dove le città e i territori del transito si erano emancipati nell'alveo dell'ellenismo alessandrino. In tale clima si innestano le mirabili città islamiche. Nelle aree del Mediterraneo la città si è sempre posta in una dimensione trans-territoriale tra il mare e il deserto; sono Città-Madri, ossia Metropoli. Nondimeno, questa memoria è virtualmente annidata nella realtà attuale. Da un lato, i conflitti geo politici hanno negato le identità e alimentato il diffondersi delle Megalopoli dall'altro, lo sviluppo della tecnologia ha mutato la natura dello spazio-tempo aprendo così alla possibilità di un nuovo orizzonte nel compimento della Città- Metropoli.

