Libri di Gianfranco Gianfriddo
Adolf Loos. La mia scuola di architettura
Luigi Pellegrino
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2022
pagine: 160
"In tempi di archi-star e di pubblicazioni scientifiche per la carriera, leggere qualcosa sull'architettura che ti appassiona è veramente raro. Ancor più raro trovare un libro il cui contenuto acquista un senso necessario rispetto al contesto. L'architettura ha inevitabili implicazioni ideologiche; certo un'ideologia trasversale che risponde al senso e al dettato della vita, dell'etica, dell'educazione, in sintesi del nostro grado di civiltà. E non è forse questo uno degli insegnamenti di Loos? Che Pellegrino ci indica come "la necessaria porta stretta attraverso la quale giungere all'architettura, alla Baukunst, l'arte del costruire, il mondo"; aggiungerei: l'arte del costruire per abitare il mondo che cambia. Ecco cosa ci serve per il nostro futuro: tanti piccoli-grandi Loos. Agli studenti dico: leggetelo tutto d'un fiato, poi andate a cercare e studiare le opere di Adolf Loos. Se ciò vi darà il senso di una direzione allora quella è la strada giusta." (dalla prefazione di Gianfranco Gianfriddo)
La casa sufficiente. Nel territorio Ibleo
Gianfranco Gianfriddo
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 96
«Ma per capire meglio il senso di questa sua attività, e di questa sua passione, dobbiamo ritornare al suo oggetto: più sopra ho scritto che i manufatti appartenenti alla tradizione godono di una specifica condensazione di senso, e questa qualità emerge con evidenza nei capitoli di questo libro. Per esempio in quello dedicato alla "domus di campagna", che, vi invito a notarlo, è scritto con uno stile asciutto, fermo, privo di enfasi e sobrio di aggettivi, direi quasi strettamente tecnico, e tuttavia comunica con istantanea evidenza l'appropriatezza di quegli spazi, della loro misura, della loro disposizione, del rapporto fra le cose, fra interno ed esterno e con l'intorno, con la luce solare... insomma con il mondo. Il fatto è che quella casa, diruta, spoglia e priva di uso, non viene letta come oggetto il cui tempo è ormai definitivamente concluso, ma come una cosa ancora attiva, anzi come un insieme di idee, intenzioni, scelte, desideri, e anche come l'attuazione di una serie di consigli ripresi dal passato, di suggerimenti e di prove, tutti ancora davvero operanti e visibili, a patto di avere occhi aperti e orecchie attente». (dalla prefazione di Francesco Cellini)

