LetteraVentidue
Progettare in carcere. Gli spazi di relazione nella città reclusa
Andrea Di Franco, Marianna Frangipane, Gianfranco Orsenigo
Libro
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 200
Il progetto della città femminista. Intervista a Col-lectiu Punt 6
Florencia Andreola, Azzurra Muzzonigro
Libro
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 108
Viaggio in Italia. Itinerari di architettura contemporanea. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 204
Una raccolta di progetti di giovani studi italiani, osservati attraverso un itinerario critico che si snoda, fuori dalle rotte consuete, lungo tutto il Paese. Questo libro intende raccontare come le nuove generazioni di architetti interpretano il contesto, il paesaggio e le esigenze sociali, realizzando opere radicate e sperimentali, spesso collocate in territori periferici o marginali.
Non basta che funzioni. Il linguaggio dell'architettura
Luigi Prestinenza Puglisi
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 120
Architettura di un ventennio. La controversa ricerca di una «identità» italiana
Diana Carta
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 72
Nel corso del Novecento, e in particolare durante il ventennio fascista, il tema dell'identità culturale assunse un ruolo centrale nella definizione dell'immagine nazionale. L'architettura, insieme alle arti visive, alla letteratura e alle politiche del patrimonio, fu chiamata a esprimere i valori, i miti e le aspirazioni di un'Italia che tentava di proiettare se stessa come erede di un glorioso passato come protagonista della modernità. La nozione di identità culturale si rivelò tuttavia profondamente controversa, oscillando tra esigenze di rinnovamento e spinte conservatrici, tra richiami alla romanità e aperture selettive verso i linguaggi internazionali. Nel tentativo di elaborare un'idea unitaria di cultura nazionale, il regime incoraggiò manifestazioni artistiche e architettoniche capaci di incarnare ideologicamente i principi di forza, ordine e continuità storica. Tuttavia, le diverse declinazioni che tale identità assunse - dal razionalismo al monumentalismo classicista - testimoniano quanto fosse complesso e, al contempo, ambiguo il tentativo di conciliazione.
Ironica durezza. Per un'architettura del disincanto
Orazio Carpenzano, Fabrizio Marzilli
Libro
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 88
Intersections. 100 intersezioni di architetture contemporanee. Ediz. italiana e inglese
Alessandro Mauro
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 224
Un viaggio ozioso e audace nell'architettura contemporanea, tra intrecci, riferimenti e citazioni. È un errare ondivago dai maestri del Movimento Moderno fino a Moneo, Ito, Piano, Aires Mateus, Olgiati, Caruso-St John, Tham & Videgård e Macías Peredo; alla scoperta di stravaganti abbinamenti fra Gropius e Wright, Aalto e Alberti, Le Corbusier e Palladio, Baldeweg e Soane, Campo Baeza e Lubetkin, Chipperfield e Rossi. Troverete le doti camaleontiche d'un Siza e il suo plurimo citazionismo (Loos, Le Corbusier, Aalto, Wright, Bo Bardi) e le, forse inaspettate, affinità fra Barragán e Josef Albers, fra Steven Holl e Piero Manzoni, fra John Hejduk e Piet Mondrian o fra Aldo Rossi e Bruno Munari.
Caratteri funzionali degli edifici
Massimo Bilò
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 148
Perché ripubblicare questo libro dopo più di un ventennio? Caratteri funzionali degli edifici è uno dei testi necessari per una epistemologia dello spazio in architettura al fine di una sua pedagogia; è un testo che indaga la struttura elementare dello spazio, attraverso la sua funzione. Come si organizza uno spazio? Come è possibile fissare gli elementi invarianti di una stanza, di un edificio o di un complesso di ambienti? Questo libro assume un duplice valore culturale e operativo per il progetto di architettura: indaga le questioni connesse al carattere dell'organizzazione dello spazio, da un lato, e dall'altro sperimenta le regole del suo funzionamento tra: funzione, struttura, forma e programma. La condizione della funzione, non è intesa come il fine ultimo da perseguire ma il necessario innesco per il quale saper impostare un "buon progetto"; si intende funzione quell'«insieme dei compiti attribuiti a un edificio o a una sua parte» in una ricerca dei caratteri identitari di uno spazio destinato ad accogliere processi, ritmi e ritualità della vita dell'uomo. L'autore si occupa di sistematizzare utili strumenti di controllo e di impostazione di progetto per una fisiologia degli apparati configurativi e spaziali, così da poter controllare il «processo problematico qual è la progettazione». Sono aspetti che suggeriscono alcuni importanti passaggi e standard spaziali, posti a fondamento dello schema funzionale, come strumento che precede il pensiero del progetto, auspicandone una corretta costruzione e un buon esito. È un testo sullo spazio e le sue regole. Caratteri funzionali degli edifici vuol essere un utile strumentario, tuttora valido, per la didattica del progetto per gli studenti delle scuole di architettura, perché è un testo che educa a guardare la struttura dello spazio in architettura attraverso il filtro della funzione, come precondizione per un corpo confinato nello spazio, in uno spazio che diventa luogo.
Laboratorio Mediterraneo. Luoghi, miti e forme dell'abitare
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 444
La casa rappresenta un campo elettivo di sperimentazione per la cultura architettonica moderna e contemporanea, in cui temi di ricerca e traiettorie poetiche trovano un’espressione particolarmente esemplare. Questo laboratorio di forme dell’abitare si è diffusamente nutrito dei luoghi e dei miti del Mediterraneo, attraverso operazioni di trasferimento, manipolazione e adattamento a diversi contesti culturali e geografici. Osservando gli esiti dei percorsi progettuali si può rintracciare la memoria di situazioni spaziali, immagini e atmosfere considerate tipiche delle coste bagnate da questo mare. Le culture abitative e costruttive mediterranee sembrano così comporre un fertile immaginario comune, capace di conferire significati sempre nuovi ai temi fondativi dell’architettura e di suggerire strategie adattive e informali che possono ancora ispirarci per costruire l’habitat del futuro.
Biografie di città. L'invisibile di Calvino
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 80
Perché un nuovo libro su Le città invisibili di Italo Calvino? La risposta a questa domanda ce la offre lo stesso Italo Calvino in un articolo pubblicato il 28 giugno del 1981 sul settimanale L’Espresso dal titolo, Italiani vi esorto ai classici. In questo articolo Calvino propone quattordici definizioni di classico, una più intrigante ed esaustiva dell’altra, ma qui e ora è utile ricordare anche solo la definizione numero sei: «Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire». Questa è una delle ragioni, che spiega il perché di questo libro e dell’utilità di continuare a scrivere riflessioni sui libri che consideriamo classici. Le città invisibili sono uno dei cardini della narrativa calviniana perché coniugano, sublimandoli, due capisaldi del suo pensare letterario: il guardare e l’immaginazione. Se queste due attività sono applicate alla città si manifesta un terzo caposaldo, un’idea politica della cultura e della letteratura che trova proprio nella città la sua massima espressione. Il luogo per eccellenza della vita di relazione che può dar senso ad ogni singola esistenza. Il dissolversi della forma comprensibile della città contemporanea che ha suscitato l’interesse e gli studi degli intellettuali a partire dall’inizio degli anni Settanta, la ragion d’essere de Le città invisibili, è il filo rosso che unisce le riflessioni che avrete modo di leggere in queste pagine. L’ordito di questo libro è necessariamente anche la sua forma definitiva perché altri libri si scriveranno sulle città immaginate e immaginarie di Italo Calvino. La città è un testo vivente e come tale è destinata a cambiare nel tempo e con essa cambiano anche le riflessioni che si possono fare, ma è utile ricordare che «non si deve mai confondere la città col discorso che la descrive». Con scritti di: Silvio Perrella, Antonio Alberto Clemente, Federico Bilò, Caterina Palestini, Alberto Ulisse, Oscar Buonamano.
Abitare il carcere. Gli spazi della quotidianità della detenzione in Italia
Simona Canepa
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 256
Il carcere è una casa abitata e vissuta per un arco temporale più o meno lungo, costituita tanto da luoghi collettivi e condivisi al chiuso e all’aperto, quanto da luoghi più privati, le celle. Il testo indaga dapprima la storia del carcere analizzando il rapporto tra l’istituzione sociale, il modello di detenzione, la forma architettonica e il luogo in cui l’edificio è collocato, per poi concentrarsi sull’Italia, dove la tipologia edilizia è ancora pensata più per contenere che per rieducare, disattendendo l’art. 27 c. 3 della Costituzione. La visita degli spazi confinati di alcuni istituti, ha permesso di comprendere l’organizzazione spaziale dei diversi ambiti e le gerarchie che costituiscono un carcere, l’atmosfera che caratterizza gli spazi interni ed esterni della quotidianità dei detenuti e anche del personale, le relazioni fisiche e percettive all’interno e dall’interno verso l’esterno: tutto ciò con lo scopo di elaborare per alcuni ambienti criteri progettuali in grado di incidere sul miglioramento della qualità dell’abitare improntata a modelli di vita comunitaria che assomiglino a ciò che i detenuti si ritroveranno a vivere una volta tornati alla libertà.
Camouflage. Dalla città profonda alla città superficiale
Antonello Boschi, Jacopo Boschi
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 100
Tre modi di esplorare il camouflage, tre legami con il mondo che ci circonda, tre tentativi di trovare uno spazio a misura d’uomo. Inizialmente legato al mondo della natura, il camouflage si è imposto sulla scena bellica grazie alla sua capacità di rendere un mezzo, una persona, un’arma potenzialmente invisibile. Da quel momento, si è continuato quasi ossessivamente a far scomparire corpi, oggetti, edifici, in una ricerca tecnica che è andata di pari passo con quella culturale. Nascondersi non è più solo una necessità, è un desiderio che coinvolge luoghi diversi e che viene affrontato in questo libro come un’avventura che dalle profondità del terreno porta verso la luce, dallo spazio nascosto allo spazio che sparisce. La città profonda e quella superficiale sono gli estremi di un viaggio che spazia tra arte, architettura, cinema, letteratura, fotografia, con uno sguardo attento a ciò che c’è ma non si vede.