LetteraVentidue
Sette lezioni di rigenerazione urbana
Maurizio Carta
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 616
Un libro per "urbamanti", per chi ama le città e sa prendersene cura per generare un futuro differente. Il libro affronta temi e strumenti della rigenerazione urbana e dell'urbanistica democratica a suo supporto, proponendo un approccio innovativo che superi i tradizionali metodi normativi e regolatori senza predare la città pubblica. L'autore, a partire da una lunga esperienza accademica e sul campo, evidenzia come l'urbanistica debba evolvere da una dimensione conformativa a una performativa, capace di attivare processi di trasformazione inclusivi e sostenibili che definisce di "urbanogenesi". Le sette lezioni illustrano come le città possano essere rigenerate attraverso politiche integrate, coinvolgimento delle comunità e soluzioni multidisciplinari e creative. Le lezioni spaziano dalla genesi europea della rigenerazione urbana alle pratiche ad alta intensità di capitale o più partecipative sperimentate a Milano, Bologna e Napoli, fino ai modelli innovativi di urbanistica incrementale e adattiva di Parigi, Marsiglia, Barcellona, Friburgo, Aalborg, Amsterdam e Copenaghen. Particolare attenzione è dedicata allo spazio pubblico e ai luoghi ibridi, per rafforzare il senso di comunità, valorizzare il patrimonio culturale, migliorare la sostenibilità ecologica e incrementare l'inclusione della diversità bioculturale. Il libro si rivolge a studenti, studiosi, amministratori pubblici, imprenditori, operatori del terzo settore e cittadini, offrendo una cassetta degli attrezzi per capire le trasformazioni urbane e affrontarle da protagonisti. Con un linguaggio accessibile e ricco di riferimenti alla letteratura, all'arte, alla moda e al costume, stimola il lettore a diventare parte attiva dei processi di rigenerazione.
Opposizioni. Architettura tra Nomos e Téchne
Davide Rubbini, Xavier Costa, Alberto Polacco, Maria Chiara Romano
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 144
Architettura è Arte e Tecnica, ma anche luogo del Diritto. Poiché Architettura svolge un ruolo pubblico, anche Nomos rappresenta un “materiale” di lavoro fra queste tre “figure”. Arte, Tecnica, Diritto si oppongono, ma convivono, sono cioè tra loro fattori di contralto in una sintesi espressiva. In quella contraddizione Architettura si fa opera nella storia della Civitas.
Stefano Pujatti
Michela Falcone
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 140
Stefano Pujatti è un architetto attivo in un'epoca storica "di mezzo", dove l'architettura spesso si nasconde o si spaccia per altro. L'architetto friulano invece si distingue per l'intelligenza e il coraggio con cui affronta i progetti, combinando scienza e concetto artistico, pragmaticità e pensiero libero, politica e ironia. Con la coerenza di una continua sperimentazione condotta nello studio ElasticoFarm, un vero laboratorio di idee, si è affermato come un autore originale nel panorama italiano e internazionale.
Aree interne: geografie del possibile. Strategie abilitanti, riusi e attivazioni nei territori fragili
Nicolò Fenu
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 256
Il volume esplora l'innovazione e la rigenerazione territoriale come processi relazionali e situati, capaci di attivare energie civiche e costruire nuove alleanze nei territori interni. Lontano da approcci tecnocratici, adotta uno sguardo che interpreta il cambiamento come una pratica collettiva, ibrida e radicata nei margini, fondata su dinamiche di co-produzione tra istituzioni, comunità e attori informali. La struttura del volume è pensata come una mappa di strategie possibili – sovrapponibili, scalabili, contestuali – che agiscono localmente, ma si offrono come fonti di ispirazione anche per altri contesti. Non si tratta di soluzioni definitive né di modelli replicabili, ma di traiettorie trasformative, direzioni esplorabili, politiche minori che possono contaminare, deviare o integrare le grandi politiche strutturali. Strategie che operano nello spazio del possibile, dove l'immaginazione civica incontra la prassi quotidiana. Attraverso l'analisi di dispositivi progettuali riconducibili al campo delle soft policy, il libro indaga forme fluide e adattive di pianificazione e programmazione, in cui lo sviluppo non è un destino lineare, ma un processo aperto e negoziabile. Le esperienze di community organising, le Cooperative di Comunità, l'arrivo di nuovi abitanti e la cittadinanza temporanea, il riuso del patrimonio dismesso, l'attivismo giovanile ed emergono come leve nella ridefinizione delle infrastrutture sociali e culturali dei territori. In questo paesaggio complesso, la cultura, l'apprendimento collettivo e la partecipazione si configurano come dispositivi trasformativi, spazi di mediazione tra tradizione e innovazione. La pianificazione diventa così una pratica politica e democratica, che accoglie il conflitto come risorsa generativa e valorizza la pluralità delle visioni come condizione per l'efficacia dell'azione pubblica.
Mies e Klee. L'arte moderna di costruire tra le cose e l'attesa dell'apparizione
Dario Costi
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 160
Il libro esplora il legame tra Paul Klee e Ludwig Mies van der Rohe, nella consapevolezza di come le loro opere e il loro modo di pensare abbiano influenzato la cultura artistica e architettonica della modernità. Artista e architetto, nelle loro rispettive discipline, si confrontano in una fase storica in cui tutte le arti si interrogavano sui loro statuti, influenzandosi reciprocamente. Come noto Mies ha spesso evocato Klee nelle sue opere in numerosi collage, dimostrando una connessione profonda che trascendeva il semplice interesse del collezionista. L'indagine comparativa tra Klee e Mies esplora le risonanze tra i due come interpreti autentici del loro tempo - implacabili, come diceva Benjamin - con uno sguardo sulla modernità che include profondità storica, giudizio critico e dimensione spirituale. Le opere di Mies sono analizzate come composizione di elementi di un insieme poetico dove l'architettura, in dialogo con l'arte, libera la parete dal semplice fatto costruttivo elevandola al ruolo di piano concettuale. La ricerca condotta in questo libro, supportata dall'analisi delle lettere personali e documentata con inediti materiali dell'archivio del Klee Zentrum, presenta per la prima volta tutti i 26 quadri posseduti da Mies impaginati in ordine di acquisizione e presenta continui rimandi tra le opere architettoniche e il lavoro artistico. Il testo propone una lettura dell'opera di Mies che va oltre le interpretazioni storico-critiche consolidate, suggerendone un'integrazione di significati. Con contributi di Giovanni Leoni e Renato Capozzi.
Entropic Tokyo. Metropoli dell'incertezza, molteplicità e flessibilità
Lorena Alessio
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 240
"Entropic Tokyo" è un libro che parla di città, della città di Tokyo. È un viaggio verso la comprensione di una metropoli dalle mille sfaccettature e dall’apparente caos multiforme che cela un ordine nascosto e profondamente umano. Il libro propone una lettura di Tokyo che considera la città come un sistema dinamico di elevata complessità, riconducibile a un insieme di componenti. Individua una connessione tra il mondo fisico della teoria del caos e la morfologia urbana; racconta i molteplici volti della città (elementi quantitativi e qualitativi del paesaggio, contesti fisici e socioculturali), che entrano in relazione manifestandosi attraverso il tessuto urbano. Esplorando i movimenti dinamici che si possono discernere nella Tokyo contemporanea e le solide strutture che ne stanno alla base, il lettore acquisirà nuovi spunti per l’esplorazione delle città, nuovi valori che emergono dalle relazioni dei singoli componenti.
Costruire comunità. Il concorso per il distretto sociale Bertalia-Lazzaretto a Bologna
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 116
In un'epoca in cui la crisi abitativa si fa sempre più pressante, il concorso per il distretto sociale Bertalia-Lazzaretto rappresenta un caso emblematico di come il soggetto pubblico possa tornare protagonista nel guidare la trasformazione urbana. Il Comune di Bologna ha scelto di investire sulla qualità del progetto architettonico come strumento fondamentale di innovazione, realizzando il più significativo intervento di housing pubblico degli ultimi decenni in città. Questo volume racconta l'esperienza di un processo che mette al centro l'eccellenza progettuale, dalla storia dell'area alle strategie del bando, presentando il progetto vincitore firmato da ATI Project, a-fact architecture factory, Weber Architects, Parcnouveau - un eco-distretto capace di ospitare 700 residenti in un "cortile urbano" che richiama l'identità bolognese - e i quattro finalisti selezionati. Attraverso saggi e dialoghi, il libro esplora le sfide dell'abitare contemporaneo e invita a riflettere su come una rinnovata regia pubblica, unita alla qualità architettonica, possa generare comunità inclusive e resilienti, offrendo un modello replicabile anche per altre amministrazioni italiane.
Progetto urbano e archeologia diffusa. Dalla dicotomia antico-nuovo alla continuità come criterio di progetto
Raffaele Spera
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 164
La condizione diffusa dell'archeologia si pone in maniera antitetica rispetto alla separazione dicotomica tra antico e nuovo, che vede l'archeologia separata dalla città in trasformazione. A fronte della pervasività e della effettiva inseparabilità dell'archeologia rispetto al tessuto urbano, la riflessione critica proposta in questo volume sui concetti di "archeologia" e "continuità" mira al superamento dell'approccio dicotomico per individuare nella continuità strategie di progetto codificabili e generalizzabili.
F.A.S.T. Fermate Accessibili e Sostenibili a Trento. Linee guida per le fermate accessibili del trasporto pubblico su gomma per la città di Trento
Mosè Ricci, Sara Favargiotti
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 156
F.A.S.T. - Fermate Accessibili e Sostenibili a Trento definisce le modalità per un processo progettuale mirato alla realizzazione di spazi di fermata che siano accoglienti e innovativi hub di un sistema intelligente di gestione dei flussi del trasporto pubblico nella città. Considerare le fermate come porte d'accesso non solo al sistema della mobilità pubblica locale, ma anche al sistema informativo urbano significa dover garantire a questi luoghi attrattività, sicurezza, comfort e accessibilità per tutti gli utenti, eliminando ogni ostacolo alla fruizione del servizio e creando un'occasione per la rigenerazione degli spazi pubblici, oltre che un luogo di interlocuzione con l'utenza. Si è dunque pensato a questi spazi come nodi della micromobilità, capaci di connettere i sistemi di trasporto, progettati in modo da essere accessibili a tutti gli utenti, con un sufficiente livello di comfort e concepiti per essere generatori sociali di esperienze, di connessione ai centri di assistenza sociale o ospedaliera e anche più semplicemente divulgatori di informazioni su cosa succede in città. L'approccio sperimentale locale permette una riflessione in una prospettiva di rigenerazione urbana e progettazione del paesaggio più ampia. Infatti, le azioni a supporto della mobilità sostenibile rappresentano uno dei cardini per l'implementazione della città dei 15 minuti. La rete di trasporto pubblico locale costituisce il network di connessioni tra le varie parti della città e la capillarità della distribuzione delle sue fermate deve garantire a tutti i cittadini di poter accedere al servizio a pochi passi da casa. Pertanto, questi luoghi rappresentano gli spazi ideali attraverso i quali è possibile intervenire per rigenerare lo spazio urbano di prossimità con il fine di rispondere all'obiettivo numero 11 dello Sviluppo Sostenibile definito dall'Organizzazione delle Nazioni Unite nell'Agenda 2030: creare città inclusive, sicure, resilienti, sostenibili e felici.
Atlante delle cave della Calabria. Progetto di ricerca a supporto del PRAE Piano Regionale delle Attività Estrattive della Calabria
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 380
L'atlante delle cave è il frutto di una ricerca interdisciplinare, che ha impegnato per oltre un decennio il Dipartimento PAU - Patrimonio, Architettura, Urbanistica dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, per costruire la conoscenza di tutte le aree interessate da attività estrattive in Calabria. È una raccolta di informazioni che mappa e descrive le diverse cave attive, dismesse o abbandonate presenti nella Regione, inclusi i dati sulla loro posizione, la tipologia dei materiali estratti, gli impatti ambientali e le normative vigenti. L'obiettivo è quello di valutare le risorse disponibili, comprendere quali sono i materiali estratti e dove sono localizzati per pianificare l'uso del suolo in modo più efficace; gestire gli impatti ambientali, identificare le aree a rischio e sviluppare strategie per mitigare gli effetti negativi sull'ambiente; promuovere la sostenibilità, favorire pratiche di estrazione responsabile e sostenere il recupero delle aree dismesse. L'atlante è organizzato in diverse sezioni per facilitare l'accesso alle informazioni. Accanto alle cave storiche, presentate per storicizzare i metodi estrattivi, per la strutturazione dei dati è stato progettato un Geo Data Base che potrà essere progressivamente incrementato per rinnovare la trasmissione delle informazioni. Parte integrante della ricerca la sezione relativa ai costi di impianto e di produzione. A tali approfondimenti si affianca la parte degli studi ambientali necessari per le fasi di coltivazione e recupero dei siti estrattivi, indispensabili nel caso di cave dismesse. Le cave campione, sviluppate come esempi di buone pratiche di gestione, possono servire da modello per altre aree. In esse si affrontano problemi prodotti dall'alterazione del territorio, per trasformare il danno in potenzialità e per mitigare l'impatto che le attività estrattive generano su interi ecosistemi.
Progettare Beni Comuni. Diario di bordo per Locate di Triulzi
Ioanni Delsante, Linda Migliavacca
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 336
Questo volume documenta, elaborandole criticamente, attività di ricerca, didattica e terza missione coordinate dal Dipartimento DICAr dell’Università di Pavia nel Comune di Locate di Triulzi, in collaborazione con l’Amministrazione, numerose associazioni ed Enti del Terzo Settore, cittadini e cittadine attivi. Tali azioni si sono protratte nell’arco di un anno e sono culminate in incontri pubblici, mostre e l’esposizione di progetti predisposti dagli studenti dell’Università. Il quadro teorico ed applicativo dei Beni Comuni ha consentito di modulare le attività rispetto ad obiettivi di equità sociale, accesso alle risorse, empowerment delle comunità locali, e di orientare il progetto sia alla scala urbana che architettonica. Il testo si presta quindi a diverse chiavi di lettura, ed in questo senso si rivolge contemporaneamente ad educatori e discenti, ricercatori, Amministratori Pubblici, Enti del Terzo Settore, cittadini attivi e gruppi informali interessati alla cura della città.
Struttura urbana
Alison Smithson, Peter Smithson
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2025
pagine: 112
Urban Structuring è un libro emblematico e profetico. Attraverso la descrizione di alcuni progetti esemplari, gli Smithson presentano una metodologia fondata sulla tecnica del "selezionare e disporre" che, grazie a un sapiente gioco di "mostrare e nascondere", rilegge le articolazioni delle città secondo principi lontani dalla vulgata moderna. Il concetto di "as found", maturato negli anni precedenti con la mostra Parallel of Life and Art nel 1956 e l'istallazione Patio & Pavilion del 1959, aveva mutato radicalmente la loro visione sulla città. L'estetica dell'"as found" derivava direttamente dalla frequentazione intensa, nei primi anni Cinquanta, con Eduardo Paolozzi e Nigel Henderson. Le passeggiate nei quartieri operai dell'East London con Henderson e Paolozzi fecero scoprire agli Smithson un mondo quotidiano che non immaginavano. Con le sue fotografie della vita a Bethnal Green, Henderson insegnò agli Smithson a guardare le cose in modo nuovo. Non è un caso che Urban Structuring si apra con le foto di Henderson che insegue le figure volatili dei bambini trascinati dal vortice del gioco dentro le grafiche disegnate coi gessetti sulla strada. Possiamo considerare il concetto di "as found", non solo il chiavistello con cui gli Smithson hanno scompaginato e riorganizzato la tradizione del moderno, ma come uno strumento di lettura e descrizione di tutti quei fenomeni informali che continuamente scardinano le logiche urbane consolidate per aprire nuove strade e nuove possibilità di vita. In questa prospettiva l'"as found" degli Smithson - che potremmo sintetizzare nelle operazioni di "raccogliere, osservare e mettere insieme" - appare ancora oggi come un attrezzo concettuale fondamentale per affrontare le sfide del futuro che richiedono un radicale cambiamento dei paradigmi del progetto.