Libri di Gianluca Mirto
Relitti e navi sommerse. Sardegna. Guida ai relitti moderni nei mari italiani
Gianluca Mirto, Sergio Pivetta, Giorgio Spazzapan
Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2010
pagine: 292
Più che una semplice guida ai relitti, questa collana è uno strumento di scoperta e approfondimento che permette di studiare e identificare i relitti e le navi sommerse dei nostri mari. I singoli volumi sono caratterizzati da un rigoroso approccio storico, presentano un minuzioso elenco di relitti suddiviso per località di affondamento e accurate schede tecniche corredate da fotografie subacquee e storiche.
Relitti e navi sommerse. Liguria e Toscana. Guida ai relitti moderni nei mari italiani
Gianluca Mirto, Sergio Pivetta, Giorgio Spazzapan
Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2007
pagine: 510
Più che una semplice guida ai relitti di Liguria e Toscana, questo volume è uno strumento di scoperta e approfondimento che permette di studiare e identificare i relitti e le navi sommerse dei nostri mari. Il rigoroso approccio storico lo rende un testo chiaro e preciso che presenta un minuzioso elenco di relitti suddiviso per località di affondamento, e accurate schede tecniche corredate da fotografie subacquee e storiche spesso inedite. Ove possibile inoltre è stata ricostruita la successione cronologica degli eventi legati ai relitti descritti.
L'oro dell'Elba. Operazione Polluce
Enrico Cappelletti, Gianluca Mirto
Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2004
pagine: 368
Questo libro è la cronaca di una vicenda cominciata due anni fa nelle acque dell'Elba: un vero e proprio furto archeologico subacqueo, che sarebbe passato inosservato se gli autori, esperti di relitti, non avessero intuito che nella vicenda c'era qualcosa di molto strano. Il colmo di questa vicenda è che i predoni, sette inglesi e un francese, hanno operato con il beneplacito delle autorità italiane, abilmente beffate, che avevano concesso l'autorizzazione al recupero di una "nave inglese" affondata proprio in quel punto. Un abile depistaggio, visto che il vascello inglese a cui si riferivano giace nelle acque di Stromboli e non contiene oro antico, ma acciaio.