Libri di Giorgio Guidelli
La guerra è finita. La questione sudtirolese: il Vietnam italiano
Giorgio Guidelli
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2022
pagine: 56
Nello stesso giorno d'ottobre del '66, approdano in Sudtirol Giovanni e Karl. Giovanni è un giovane carabiniere appena entrato nell'Arma e spedito in quell'angolo dimenticato dalle sue Marche. Karl un aspirante postino appena rientrato dall'Alta Austria, in val Venosta, che i suoi avevano lasciato nel '39 a causa dell'Opzione. Entrambi trovano una terra "militarizzata" e attraversata da colonne di mezzi delle forze armate italiane, impegnate a fronteggiare i separatisti sudtirolesi. Karl non riconosce più la terra descritta dai suoi e Giovanni si trova a dover combattere un nemico invisibile, a suon di estenuanti turni notturni. Sullo sfondo si dipana la lotta in montagna, tra attentati, agguati e caduti da entrambe le parti. Troppo spesso liquidata come terrorismo, la questione sudtirolese viene affrontata in questo saggio travestito da romanzo, nel quale riemergono le ferite e le piaghe di un periodo sanguinoso e complesso. Il "Vietnam italiano", come viene qui definito, si chiuse con una serie di diritti riconosciuti al Sudtirol e con il ritiro delle truppe italiane che per anni si addensarono tra Alpi e valli. Giovanni e Karl alla fi ne si incontrano. E dialogano in un contesto di "guerra finita" ma mai troppo raccontata.
Parole crociate. Arnaldo Forlani, profezie di un giornalista
Giorgio Guidelli
Libro: Libro in brossura
editore: Quattroventi
anno edizione: 2016
pagine: 89
Misura. Saggezza sussurrata. Che diventa profezia. In un convulso universo politico dove tutto sembra ideato in esclusiva, dove si amministra a suon di scoop, il messaggio di Arnaldo Forlani suona tanto antico quanto sorprendentemente anticipatore. In una parola: classico. Nato come giornalista e poi diventato politico, l'ex statista della Dc ha scritto pagine, articoli e discorsi che, allora passati sotto traccia, disegnarono con decenni d'anticipo l'Italia di oggi e le sue croniche problematicità. L'abilità dell'inedito Forlani qui esplorato, quello giornalista, fu di pennellare concetti complessi con aforismi e metafore semplici. E di tradurli in un'espressione lapidaria ma evocativa.
Porto d'armi. Indagine sui rapporti br-palestinesi
Giorgio Guidelli
Libro
editore: Quattroventi
anno edizione: 2012
pagine: 104
Terra di piombo
Giorgio Guidelli
Libro: Libro in brossura
editore: Quattroventi
anno edizione: 2007
pagine: 132
Nel nuovo libro di Giorgio Guidelli, "Terra di piombo", si ripercorrono gli anni che hanno segnato le Marche dal 1976 al 1982 attraverso lotte, incontri clandestini, disordini; Numana, località costiera nei pressi di Ancona, fu la base di partenza dello yacht dei terroristi che in Medio Oriente si rifornì di armi e missili palestinesi. Fu la Regione che diede i natali a Mario Moretti (Porto San Giorgio), leader delle nuove Brigate rosse e che organizzò il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro; Patrizio Peci, capo delle Brigate rosse e successivamente primo pentito delle Br dopo il sequestro, nel 1981 del fratello Roberto, risiede a San Benedetto del Tronto. Ha un legame con le Marche anche la Renault 4 rossa targata MC (Macerata) in cui venne ritrovato il corpo di Aldo Moro. Vengono rievocati anche gli attentati alla Confapi e alla Dc di Ancona, a politici, magistrati, giornalisti, forze dell'ordine. Una storia ricostruita attraverso articoli di giornale (dal "Corriere Adriatico" al "Messaggero" passando per il "Resto del Carlino") e testimonianze rimaste sepolte negli archivi. Un viaggio attraverso le regione che fu culla delle Brigate rosse.
Operazione Peci. Storia di un sequestro mediatico
Giorgio Guidelli
Libro: Libro in brossura
editore: Quattroventi
anno edizione: 2005
pagine: 84
Un ragazzo così. L'altra fede di Francesco Lorusso
Giorgio Guidelli
Libro
editore: Quattroventi
anno edizione: 2011
pagine: 84
Francesco Lorusso è uno dei simboli del Settantasette. La sua immagine è legata a quei giorni. Alla sua morte a Bologna. Ma ecco spuntare una foto. Un cartoncino in bianco e nero. È datato dieci anni prima: un ragazzo, in impeccabile uniforme scout, sta pregando. Sullo sfondo una corona di montagne e un altare in legno, con un sacerdote e altri esploratori. Quel ragazzo è Checco, e vive a Pesaro, Nelle Marche, ed è figlio dell'alta borghesia. Partecipa a un campo dell'Asci. Ha un cognome che non è marchigiano: Lorusso. Parte da un clic di macchina fotografica, un viaggio nell'album inedito del giovane che fece piangere il Paese. Ed ecco, in undici "istantanee", scattate da decine di testimonianze di ex compagni esploratori, prendere forma l'altra vita di Francesco: un adolescente dall'altruismo quasi esasperato, una specie di piccolo grande eroe del suo reparto scout, dalla religiosità profonda e impegnata. Francesco diventerà poi capo e pedagogo, barelliere volontario dei malati, fino ad abbracciare una solidarietà sociale e ideale totalizzante. Nel segno d'un percorso coerente: l'amore e la fratellanza. Binari sui quali la sua vita camminerà fino al tragico epilogo.
L'auto insabbiata. La bara di Moro ritrovata trent'anni dopo
Giorgio Guidelli
Libro: Libro in brossura
editore: Quattroventi
anno edizione: 2008
pagine: 62
Roma, 9 maggio 1978, via Caetani. Nel bagagliaio di una Renault 4 rossa viene ritrovato il corpo del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, rapito 54 giorni prima in via Fani. Quella salma, raggomitolata dentro l'auto, è diventata il simbolo degli anni di piombo, dell'incipiente caduta della Prima Repubblica, dell'impotenza del Paese, umiliato e lacerato nella sua sovranità dalle logiche sovranazionali della Guerra Fredda. Per lo Stato quella Renault 4 rossa, la bara di Moro, è diventata tutt'altro che una reliquia da conservare. Per trent'anni se ne sono perse le tracce, è stata dimenticata, abbandonata, fino a quando i cronisti d'un quotidiano l'hanno riportata alla luce, stanandola in un angolo di periferia romana. In queste poche pagine c'è il racconto d'uno scavo negli strati della storia. Protagonisti, un giornalista, un fotoreporter e quella macchina ritrovata, con cui è riaffiorata anche la memoria. Di un uomo. Del suo patibolo. E del suo sacrificio.