Libri di Giovanni Turbanti
Don Giulio Salmi. Intuizioni e opere nel dopoguerra bolognese
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2024
pagine: 352
Dopo lunga gestazione, finalmente viene alla luce questo libro, dedicato alla figura di don Giulio Salmi. Si tenga conto che non si tratta di una biografia unitaria, ma di una raccolta di saggi storiografici, ciascuno dei quali si prefigge lo scopo di illuminare un tratto della vita e delle opere del sacerdote bolognese o del contesto nel quale fu direttamente attivo. Sono qui analizzati, sulla base di documentazione in buona parte inedita e in molti casi per la prima volta, diversi aspetti e momenti: gli anni di formazione, il convulso periodo di Caserme Rosse fino alla rifunzionalizzazione del campo, il primo decennio della polisportiva, l’impegno per la pace, il rapporto coi vescovi e la collaborazione alla vita diocesana. Vi è poi un quadro di sintesi sull’evoluzione delle iniziative facenti capo a villa Pallavicini e, inoltre, un approfondimento sulla struttura fisica di questa antica residenza; chiude il volume un profilo spirituale giovanile di don Salmi. La multiforme e vulcanica intraprendenza del protagonista di queste pagine ha reso impossibile analizzare tutte le sfaccettature: per questo motivo, il libro ha il pregio di configurarsi come un’opera aperta, che ulteriori sviluppi e ricerche potranno approfondire, integrare, prendere a modello.
Nel conflitto delle ideologie. La Chiesa e la politica bolognese tra la guerra e il Concilio (1945-1965)
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2019
pagine: 328
Dopo la crisi del fascismo e la catastrofe della guerra la Chiesa sembrò a molti come l'unica istituzione capace di offrire garanzie di stabilità e di ordine in Italia. Eppure i cambiamenti intercorsi nel paese e i processi di modernizzazione in atto lasciavano pochi spazi al modello di società cristiana che essa auspicava. Superati rapidamente gli anni della convergenza antifascista, la "guerra fredda" si tradusse nel duro scontro ideologico tra il "partito cristiano al potere" e l'opposizione di sinistra. Bologna rappresenta in questo contesto un caso particolare di straordinario interesse. Sin dalla liberazione il Pci aveva assunto la guida dell'amministrazione, relegando la Dc all'opposizione e invertendo così gli equilibri politici nazionali. Perciò in quegli anni il rapporto della Chiesa con la città si è sviluppato in modo difficile e conflittuale: prima il cardinale Nasalli Rocca, poi il cardinale Lercaro si sono dovuti confrontare con una realtà sociale e politica profondamente cambiata, in cui i tradizionali aspetti della vita religiosa erano divenuti da un lato oggetto di contesa e dall'altro retaggio di una cultura che rischiava di allontanarsi irreparabilmente nella nuova società secolarizzata. Ma anche nella chiesa di Bologna covavano i fermenti di quel rinnovamento che si sarebbe affermato con il Concilio Vaticano II.
Non la neutralità ma la profezia. Omelia del 1° gennaio 1968. Prima giornata mondiale della Pace
Giacomo Lercaro
Libro: Libro in brossura
editore: Zikkaron
anno edizione: 2018
pagine: 80
Il 1° gennaio 1968 fu celebrata la Prima giornata mondiale della pace per iniziativa di Papa Paolo VI. Il cardinale Lercaro per la sua diocesi di Bologna volle sottolineare particolarmente l’evento con una celebrazione liturgica e un’omelia nella quale rifletteva a fondo sul tema della guerra e della pace in riferimento alle esperienze del secolo che la sua vita aveva attraversato. In particolare venne delineato il caso che nell’attualità del momento storico rappresentava l’atto di guerra più esplicito, devastante e discusso: l’intervento bellico degli Stati Uniti sul Viet Nam del Nord. La riflessione di Lercaro, che negli ultimi due anni del suo episcopato era tornato più volte sul tema della pace, si concentrava ora sul compito della chiesa di vigilanza e di profezia verso ogni sistema di male in particolare di quello rappresentato dagli atti di guerra e da chi ne portava la responsabilità maggiore. Se si voleva assumere sul serio il vangelo della pace andava proclamato con forza l’abominio di quella guerra. “La chiesa non può essere neutrale di fronte al male” infatti “la sua via non è la neutralità ma la profezia” Questa affermazione che oggi sembra ovvia allora non lo era anzi apriva ad orizzonti nuovi per il ruolo della chiesa nel mondo. C’è voluto un papa, Francesco, per restituire a Bologna e al mondo il ricordo dell’omelia di Lercaro del 1968, che egli ha ricordato citando proprio quella frase nel suo incontro a Bologna con gli studenti e il mondo accademico il 1° ottobre 2017.
Quaranta anni dalla «Gaudium et spes». Un'eredità da onorare
Dionigi Tettamanzi, Giovanni Turbanti, Marco Vergottini
Libro: Copertina morbida
editore: In Dialogo
anno edizione: 2005
pagine: 128
Il volume propone un'attenta rilettura, a quattro voci, della Costituzione pastorale "Gaudium et spes" su «La Chiesa nel mondo contemporaneo», a 40 anni dalla sua pubblicazione (7 dicembre 1965).
Un concilio per il mondo moderno. La redazione della costituzione pastorale «Gaudium et spes» del Vaticano II
Giovanni Turbanti
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2000
pagine: 832
Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale la preoccupazione fondamentale della chiesa cattolica era la lotta contro il comunismo contro il quale erano impegnate tutte le energie. Ma nella chiesa occidentale sempre più forti erano le preoccupazioni per lo scollamento fra chiesa e società moderna. La modernità si presentava come una sfida alla quale la chiesa doveva rispondere con una rinnovata riflessione e in modo nuovo. Il concilio ecumenico Vaticano II doveva dare, per molti vescovi, una risposta adeguata alle sfide del mondo moderno. La costituzione conciliare "Gaudium et spes" costituisce un'espressione riflessa di come il magistero ecclesiastico considerava il rapporto tra chiesa e mondo moderno e rappresenta forse il cuore stesso dell'impegno conciliare, ancor oggi attuale, al rinnovamento della chiesa. Questo volume ricostruisce passo passo il cammino che ha portato alla redazione della costituzione "Gaudium et spes", che l'autore analizza e interpreta cercando di rispondere ad alcuni importanti quesiti: perché si è cominciato a pensare ad un documento sulla chiesa nel mondo contemporaneo? cosa ci si prefiggeva? quali ipotesi si sono confrontate nel corso della sua elaborazione? perché e come si è giunti alla redazione che alla fine è stata accolta?