Libri di Giulio Bedeschi
Fronte d'Africa: c'ero anch'io
Giulio Bedeschi
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2011
pagine: 704
Centomila gavette di ghiaccio
Giulio Bedeschi
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2011
pagine: 430
«In questa storia la guerra è vista, per così dire, dalla parte dei morti, che non hanno conti da rendere e posizioni da sostenere; perciò il libro, per quanto possibile, non rispecchia passioni o impegni contingenti: il suo significato prorompe direttamente dai fatti vissuti e narrati.» Partendo dalla propria esperienza personale e raccontando la partecipazione della divisione alpina Julia alla Seconda guerra mondiale – dalla campagna d’Albania alla ritirata di Russia – l’autore costruisce un’opera narrativa di straordinario valore, che esalta il senso della dignità dell’uomo nonostante la tragedia della guerra. Protagonisti della vicenda non sono singoli individui ma l’azione corale dell’intera divisione, tanto che l’autore stesso preferisce mimetizzarsi dietro il nome inventato di Italo Serri piuttosto che narrare in prima persona. Pubblicato nel 1963, Centomila gavette di ghiaccio ebbe subito uno straordinario successo, ottenendo, l’anno successivo, il prestigioso Premio Bancarella. Giulio Bedeschi (Arzignano 1915-Verona 1990) alpino, medico e scrittore, così amava definirsi. Ufficiale medico della «Julia» visse la tragedia dell’Armir che raccontò in Centomila gavette di ghiaccio, il suo libro più celebre. Nel 1966 pubblica Il peso dello zaino nel quale affronta le vicende dei reduci dopo l’8 settembre 1943. Tra il 1972 e il 1984 scrive due romanzi: La rivolta di Abele e La mia erba è sul Don. Per Mursia ha raccolto e curato la pubblicazione delle memorie dei soldati italiani sui fronti della Seconda guerra mondiale nella serie «C’ero anch’io» nella Collana «Testimonianze fra cronaca e storia». Tutte le opere di Bedeschi sono edite da Mursia.
Il peso dello zaino
Giulio Bedeschi
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 352
Il racconto di Bedeschi che prosegue il classico "Centomila gavette di ghiaccio", raccontando il dramma dei soldati italiani sacrificati dal regime fascista. È il 1943, le truppe italiane rientrano dalla disfatta sul fronte russo. Gli alpini superstiti, dopo essere stati ricoverati e spesso amputati per congelamento, e dopo aver riabbracciato per un breve periodo le loro famiglie, vengono ricondotti ai loro reparti e schierati al confine con i territori jugoslavi occupati. Qui li sorprenderà l'armistizio dell'8 settembre e ognuno di loro, a tu per tu con la propria coscienza, deciderà il da farsi: tornare a casa e lasciarsi alle spalle la vita militare, salire sui monti con i partigiani o accodarsi alle nascenti brigate repubblichine. E affronterà inesorabilmente le conseguenze delle proprie scelte. Uscito per la prima volta nel 1966, è il racconto di una grande tragedia collettiva ma anche individuale, che rappresenta gli stati d'animo di coloro che dopo l'armistizio si sono ritrovati abbandonati senza un chiaro riferimento ideale e politico.
Il Natale degli alpini
Giulio Bedeschi
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2011
pagine: 160
«Trincee di neve scavate nella neve, e in esse i miei alpini della Julia nella ghiacciaia, a tenere la linea. I russi avevano santificato il Natale venendo all’attacco per sei o sette volte…» È la voce potente, drammatica, intensa di Giulio Bedeschi che, attraverso gli scritti ritrovati nel suo archivio, racconta la tragedia della guerra, del fronte russo, della ritirata. In questo libro sono raccolti gli articoli pubblicati negli anni Settanta e Ottanta, racconti inediti e lettere nei quali Bedeschi testimonia la sua esperienza di guerra, la fatica di restare «uomini» nel gelo dei «quaranta sottozero», tra patimenti indicibili e dolori senza fine. Queste pagine sono il testamento morale di un uomo che amava definirsi «alpino, medico e scrittore». Sono pagine che parlano alle generazioni di ieri e di oggi e testimoniano il valore della pace, della dignità dell’essere uomo, della solidarietà, del coraggio.
Nikolajewka: c'ero anch'io
Giulio Bedeschi
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2011
pagine: 724
È una fitta raccolta di voci, vive, dirette, imperiose, lamentose che a distanza di decenni si alza potente per ricordare il sacrificio degli alpini nella battaglia di Nikolajewka. Dopo la pubblicazione di Centomila gavette di ghiaccio, il romanzo che ha raccontato agli italiani la tragedia della ritirata di Russia, Giulio Bedeschi ricevette centinaia di testimonianze di reduci che gli affidarono le loro storie e i loro ricordi. Bedeschi raccolse e catalogò questa enorme mole di testimonianze e diede vita alla serie C’ero anch’io, un’opera senza precedenti nella letteratura italiana. Straordinaria per il valore storico e l’intensità emotiva è certamente la raccolta di memorie sulla battaglia di Nikolajewka: oltre duecento alpini italiani hanno ricostruito la loro esperienza di guerra durante il terribile inverno russo del 1942-43. In queste pagine non c’è retorica bellica ma ci sono piuttosto la grande dignità e la memoria viva di uomini che non vogliono essere glorificati, ma chiedono solo che il loro sacrificio e quello dei commilitoni morti in Russia non venga mai dimenticato. Giulio Bedeschi (Arzignano 1915-Verona 1990) ufficiale medico, andò volontario prima sul fronte greco-albanese, poi, nel 1942, venne trasferito sul fronte russo dove, con gli alpini della «Julia», visse la tragedia della ritirata che raccontò nel suo capolavoro Centomila gavette di ghiaccio (1963). Tutte le opere di Giulio Bedeschi sono edite in Italia da Mursia: Il peso dello zaino, La mia erba è sul Don, Il Natale degli Alpini e Il segreto degli Alpini.
La mia erba è sul Don
Giulio Bedeschi
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2011
pagine: 352
Un romanzo della memoria che racconta l’esperienza della guerra alle nuove generazioni. Un ufficiale della «Julia», tornato alla vita civile dopo la tragica esperienza della ritirata di Russia, viene avvicinato da una donna che si rivelerà essere la vedova di Lino Bellaviti, il caporal maggiore che venne salvato da morte certa da un altro militare rimasto sconosciuto. Bellaviti, in punto di morte, ha disposto un generoso lascito al suo salvatore. L’ex ufficiale accetta la richiesta della vedova di provare a rintracciare il misterioso eroe e inizia così la ricerca che in due anni lo porterà a incontrare vecchi commilitoni, a rivivere i momenti tragici della disfatta dell’Armir, ma anche a riscoprire la straordinaria ricchezza umana di quel periodo. Uno a uno, come in una galleria della memoria, riemergono i compagni della guerra di Russia e il ricordo del passato si intreccia con i conflitti del presente: non guerre di eserciti, ma scontri tra vecchie e nuove generazioni. Un libro che ha attraversato cinquant’anni di storia italiana.
Prigionia: c'ero anch'io. Volume Vol. 2
Giulio Bedeschi
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2015
pagine: 480
Il peso dello zaino
Giulio Bedeschi
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2019
pagine: 246
«Le pagine di Bedeschi sono pagine di una tragica cronaca del passato prossimo ma che non si esauriscono nell’ambito di quel tempo e di quegli uomini e ci riportano a ragioni e domande che fanno parte della nostra storia assoluta, qual è quella del cuore umano, nel dolore e nella morte.» Carlo Bo. Questo romanzo è la naturale integrazione e l’indispensabile complemento di Centomila gavette di ghiaccio. Rientrati dal fronte russo, gli alpini superstiti tornano ai loro reparti e vengono schierati nei territori jugoslavi occupati dove li coglierà l’armistizio del¬l’8 settembre con le scelte che ciascuno di loro do¬¬vrà fare e le con¬seguenti decisioni che do¬vrà prendere. In que-sto libro vie¬ne affrontata soprattutto la grande tragedia individuale che sconvolge l’animo di questi soldati già duramente provati.
Prigionia: c'ero anch'io. Volume Vol. 1
Giulio Bedeschi
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 1990
pagine: 584
Il peso dello zaino
Giulio Bedeschi
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 1990
pagine: 236
"Il peso dello zaino" è la naturale integrazione di "Centomila gavette di ghiaccio", con il quale costituisce un unico blocco narrativo. Chiusa la vicenda del fronte russo con il rimpatrio dei superstiti, gli Alpini, ritornati ai loro reparti dopo un mese di licenza, vengono impiegati nel settore di confine verso la Jugoslavia: ma incombe su di loro il dramma dell'8 settembre.