Libri di Guido Ferrari

La figura dell'angelo è presente in tutte le grandi tradizioni religiose del mondo, col ruolo di guida, protezione, consolazione. Nella vita dei mistici e dei santi la presenza angelica ricorre con grande frequenza. L'angelo però interviene anche presso l'uomo comune, come è testimoniato da numerose esperienze personali. Nessun soggetto è stato tanto amato dagli artisti come quello dell'angelo e si dice che alcuni artisti ebbero incontri angelici che li aiutarono in momenti difficili e che essi descrissero nei loro diari.

Una delle avventure più affascinanti che si possano vivere è il viaggio dell'anima o della coscienza, che in certe condizioni sembra potersi separare dal corpo fisico. Questa esperienza, comune nei mistici e santi viene denomiminata "viaggio fuori dal corpo"; essa può essere vissuta anche da persone normalissime quali tutti noi siamo, negli stati meditativi o attraverso certe tecniche. La coscienza allora lascia il corpo fisico, si muove alla velocità del pensiero, vive sensazioni di grande bellezza e libertà. Vivere una esperienza fuori dal corpo significa sperimentare l'indipendenza della coscienza dal soma e quindi la sua capacità di sopravvivergli oltre la morte.

Il fenomeno dei guaritori dimostra che esistono cose che la nostra razionalità non basta a spiegare e che non è giusto negare soltanto perché risultano strane e per il momento incomprensibili. Le potenzialità dell'uomo sono ben lontane dall'essere indagate fino in fondo e la realtà che quotidianamente sperimentano non è tutta la realtà. Se ne conclude che l'uomo, attraverso meccanismi ancora sconosciuti, ha la possibilità di accedere alla fonte dell'armonia e della salute: un fenomeno straordinario e coinvolgente, che merita di essere studiato a fondo.

Ne "Il saio insanguinato" parte seconda giungono al termine le vicende della travagliata esistenza di Addolorata Giafferi che, nella Corsica di metà Settecento, conduce da indiscussa leader una feroce faida contro la famiglia rivale dei Salvati. Il romanzo porta come sottotitolo "L'Addolorata" poiché la grande protagonista trasformerà il suo nome in un simbolo religioso che caratterizzerà, innanzi al popolo corso, la dolorosa conversione spirituale avvenuta negli ultimi anni della sua vita. Il messaggio insito in questo racconto è quello di evidenziare l'assoluta vacuità ed inconsistenza di ogni forma di vendetta e di ritorsione umana.