Libri di Isabella Salvagni
Da Universitas ad Academia. La Fondazione dell'Accademia de i Pittori e Scultori di Roma nella chiesa dei santi Luca e Martina. 1588-1705
Isabella Salvagni
Libro: Libro rilegato
editore: Società Romana Storia Patria
anno edizione: 2021
pagine: 658
Secondo una consolidata tradizione l'Accademia di San Luca, "ideata" da Girolamo Muziano nel 1577, fu "fondata" da Federico Zuccari nel 1593. La rilettura storica delle dinamiche intrecciatesi all'interno dell'ambiente artistico romano tra '600 e primissimo '700 modifica l'assunto di tale demiurgica "fondazione", rivelandoci che essa fu confezionata come operazione propagandistica e trascinata nella letteratura corrente fino ad ora. Ben lontana dall'essere frutto di una o più iniziative isolate, la nascita dell'Accademia fu il risultato di ben più complessi avvenimenti, nonché esito di quel lungo iter di trasformazione che investì l'antica Università della Pittura, e che occupò interamente il '500, per concludersi e trovare attuazione entro il primo '600. Questo processo composito si riflesse anche e soprattutto nei luoghi di insediamento dell'istituzione, che ne tradussero il portato 'politico' in immagine architettonica, passando attraverso la riconduzione al controllo ecclesiastico. e, non da ultimo, coinvolgendo il sito nel quale l'Accademia sarebbe andata ad insediarsi: i fori Romano ed Imperiali, ridisegnati dal nuovo Quartiere dei Pantani e ora connessi alla città.
Il destino manifesto. Gli Aldobrandini di Clemente VIII e la Minerva
Isabella Salvagni
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2017
pagine: 304
Il 30 gennaio 1592 sale al soglio di Pietro Ippolito Aldobrandini, incoronato l’8 febbraio successivo con il nome Clemente VIII. In continuità con la politica inaugurata dai propri predecessori, il regno clementino sarà centrale per l’affermazione del primato universale della Chiesa di Roma, e – grazie a una prudente azione politica – proietterà il papato in una posizione di equidistanza tra le maggiori potenze europee. L’ascesa al pontificato di Ippolito determinerà anche la fortuna familiare, facendo sì che dalla condizione di fuoriusciti fiorentini esiliati e privati di ogni bene, gli Aldobrandini assurgeranno a ogni onore e gloria, ricoprendo le massime cariche dello Stato e cumulando in breve tempo grandi ricchezze e sommo potere. Immensa fortuna che lo stesso Ippolito interpreta come ricompensa e predestinazione per chi – i fondatori della famiglia, padre, madre, se stesso e quattro dei suoi sette fratelli – ha vissuto al servizio di Dio, perseguendo le proprie virtù, permettendo di compiersi il disegno divino che li porterà infine a godere della gloria celeste. È tale messaggio che il pontefice in persona allestisce nella cappella-mausoleo di famiglia realizzata nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva a Roma, che suscitò la meraviglia dei contemporanei e la cui bellezza incanta tuttora. Storia complessa dipanata attraverso un duplice registro di lettura a noi restituito dalla statuaria, dagli affreschi e dall’apparato decorativo lapideo, incrostato di marmi preziosi, che snocciola un racconto manifesto, celando allo stesso tempo – volutamente – un significato coltissimo, ermetico e misterioso. Magnificentia di una illustre casata, sapientemente costruita secondo mirate e rigorose strategie messe in atto da Ippolito e dai suoi fratelli fin dal loro arrivo a Roma, e poi dalla generazione dei nipoti, e dei pronipoti ancora – la cui storia minuta è ricostruita in questo volume –, destinata a infrangersi contro un destino curioso, che, nell’alternanza di favorevole e avversa fortuna, impedirà loro di godere a lungo della propria ricompensa terrena: in un incalzare tumultuoso di eventi luttuosi, gli Aldobrandini si estingueranno nel breve volgere di sole tre generazioni.