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Libri di Ivanna Rosi

Confidenze – Nuove Confidenze

Confidenze – Nuove Confidenze

Alphonse de Lamartine

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2024

pagine: 370

Dall’ultimo quarto dell’Ottocento l’opera di Lamartine era caduta in un ingiusto discredito. Delle “Confidenze” e “Nuove Confidenze” (1849-1850), fondamenta del vasto edificio autobiografico che Lamartine costruisce negli anni, solo l’episodio romanzesco di “Graziella” ha goduto di molteplici edizioni e traduzioni. Perciò non compare in questo volume. Le “Confidenze” nel loro insieme non sono più state presentate al pubblico italiano dal primo Novecento, e le “Nuove Confidenze” non sono state mai tradotte. Il lettore vi troverà la rappresentazione al tempo stesso piena di immaginazione e di verità di una infanzia e una giovinezza che mantengono – nonostante traversie e viaggi – un continuo legame col proprio centro, la provincia borgognona, le residenze familiari di Mâcon e di Milly, quest’ultima circondata dalle sue vigne, con i suoi contadini e i suoi animali. Un paesaggio-fulcro, animato da una figura straordinaria di madre. La prospettiva abbraccia una famiglia che da secoli è radicata nella regione, ma portatrice di uno spirito liberale erede della cultura settecentesca e avverso alla dittatura napoleonica. La scrittura varia tra il vigore “tacitiano” della prosa storica di Lamartine e il lungo ondeggiare di frasi che accumulano le impressioni della natura e dei volti, e rivaleggia con la celebrata melodia dei versi del poeta. Proporre oggi questo complesso di pagine costituisce una vera riscoperta a cui il lettore è invitato.
26,00

Il lebbroso della città di Aosta

Il lebbroso della città di Aosta

Xavier de Maistre

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2022

pagine: 105

ISSN 2421-2326 «L'infelice è solo ovunque». «Perché mi fu data la luce? Perché la natura è ingiusta e matrigna solo con me?». Negli ultimi anni del Settecento, ad Aosta, un ufficiale incontra un lebbroso, confinato in una torre medievale per scongiurare il contagio della malattia, e ascolta con partecipazione la storia atroce della sua vita segregata. Lucido, inesorabile, espresso in uno stile di grande essenzialità, il racconto-verità di Xavier de Maistre, sospeso tra i modelli contrastanti dell'exemplum e del mal du siècle, suscitò una forte impressione nella Francia post-napoleonica. L'ispirazione cristiana si intreccia con inquietudini romantiche e con implicazioni storiche e sociopolitiche, tra risonanze del libro di Giobbe e anticipazioni delle figure ottocentesche della marginalità. Questa edizione presenta una nuova traduzione del testo, accompagnata dall'originale francese e seguita da testimonianze e contributi di Antoine Bar-bier, Joseph de Maistre, Xavier de Maistre, Rodolphe Tòpffer e da un saggio di Alphonse de Lamartine.
13,00

Aida e Umberto

Aida e Umberto

Ivanna Rosi

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2021

pagine: 250

Grazie alla preziosa documentazione lasciata dal padre, Ivanna Rosi ricostruisce una vicenda familiare che è di fatto una microstoria toscana, e in particolare senese, tra gli anni Venti e Cinquanta. Ambienti, passioni, pregiudizi, sofferenze, ambizioni, nelle loro interferenze e conflitti talvolta drammatici con il potere fascista e con le difficoltà del dopoguerra. Al centro la bella storia d'amore di Aida e Umberto, nel piccolo mondo di Vescovado di Murlo, sotto l'occhio inquisitore dei gerarchi locali, alla vigilia della guerra. Quel lontano passato della famiglia e i successivi ricordi dell'infanzia e adolescenza legati alle due coppie dei genitori e degli zii sono filtrati da uno sguardo retrospettivo benevolo e affettuoso. Lungi dal gravare di postume riprovazioni gli errori e anche le colpe, pur non taciute, nei limiti dello spirito piccolo borghese degli anni Cinquanta, il racconto riscopre il tesoro dimenticato o equivocato e screditato, dell'amore ricevuto, la giovinezza e la bellezza di Aida, la complessità malinconica di Umberto, la vivacità capricciosa e appassionata di Silvia, la placida serenità di Palmiero. "La mia anima - scrive Alphonse de Lamartine nelle Confidences - è come i setacci con cui i cercatori d'oro del Messico raccolgono le pagliuzze del puro metallo dai torrenti delle Cordigliere. La sabbia se ne va, l'oro rimane. Perché opprimere la memoria con ciò che non serve a nutrire, a incantare, a consolare il cuore?"
16,00

La versione di Candida

La versione di Candida

Ivanna Rosi

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2019

pagine: 238

La storia narrata da Candida è autobiografica e dettata da una insopprimibile necessità interiore, dunque doppiamente vera. È la cronaca di un matrimonio durato cinquant'anni, interrotto solo dalla morte, ma attraversato da crisi e sbandamenti, ostacolato dal peso del silenzio. Un matrimonio dominato dalle luci e dalle ombre di una personalità maschile carismatica e accentratrice che esercita sulla moglie una sorta di plagio da cui le sarà difficile liberarsi. Un'inchiesta intima, un viaggio doloroso nel passato per dare risposta ad assillanti quesiti che spesso restano sospesi. Al tempo stesso un'analisi che ricostruisce la trama dei fatti con freddezza, consultando lo schedario dei ricordi, confrontando testimonianze di amici e conoscenti, interpretando lettere e poesie, rispettando i vuoti della memoria e della documentazione. Molte sono le voci e le presenze intorno a Candida e Vincenzo, ma nessun vero personaggio. Le donne e gli uomini che interferiscono nella vita affettiva della coppia rimangono perlopiù sullo sfondo, sfocati come fantasmi dell'immaginazione. I loro nomi sono quasi tutti fittizi. La vicenda di Candida e Vincenzo, nella sua specifica drammaticità, è la stessa di tante coppie che si sposano in buona fede negli anni Sessanta, credendo nel matrimonio, per essere subito dopo investite dalle passioni politiche, dall'onda contestataria e dalla repentina trasformazione del costume di cui quella generazione è insieme protagonista, beneficiaria e vittima. Un racconto personale che si legge come un romanzo per la forza di sofferenze ordinarie narrate con verità e crudezza, rifuggendo da abbellimenti o ipocrisie.
14,00

Le maschere di Chateaubriand. Libertà e vincoli dell'autorappresentazione

Le maschere di Chateaubriand. Libertà e vincoli dell'autorappresentazione

Ivanna Rosi

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2010

pagine: 328

In contrasto con la rappresentazione realistica dell'io propria delle Confessions di Rousseau, Chateaubriand nei Mémoires d'outre-tombe, rifugge deliberatamente da una narrazione naturalistica e spicciola del vissuto, sentito come insignificante, e, obbedendo a imperativi morali ed estetici, oltre che alla forza della fantasia, modella la propria immagine con estrema libertà. Non dobbiamo aspettarci materiale introspettivo, verità referenziali, dettagli personali: il memorialista, il viaggiatore, il romanziere ricreano l'accaduto, vi introducono il sogno, condensano in scene icastiche e simboliche il senso più diluito e più pallido degli avvenimenti o indossano maschere che non sono strumenti banalmente menzogneri, ma invenzioni di sé. Tuttavia, alcuni vincoli legati al genere "confessione" o "memorie" continuano ad agire, imponendo allo scrittore un'estrema precisione negli aspetti esterni dei fatti raccontati o costringendo l'io a rivelare tentazioni, passioni, dolori e traumi. Questo carattere dell'autorappresentazione si collega al ruolo originale e dominante, nella scrittura di Chateaubriand, della censura e della negazione.
24,00

La duchessa d'Estramène

La duchessa d'Estramène

Du Plaisir

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Clichy

anno edizione: 2017

pagine: 256

Romanzo inatteso nel panorama narrativo seicentesco, "La duchesse d'Estramène" (1682) non ignora il modello ormai affermato della Princesse de Clèves, ma guarda altrove. Scarne indicazioni iniziali situano la vicenda intorno al 1670, tra le corti di Francia e d'Inghilterra. L'azione, tutta interiore, si svolge in uno spazio astratto non molto dissimile da quello delle tragedie raciniane. In un alternarsi di scene di dialogo e di lunghi monologhi interiori, viene narrata un'insolita storia di personaggi manovrati da un abile e crudele regista, che recitano una commedia cortigiana. In rari momenti la forza delle passioni fa cadere le maschere e l'azione volge al tragico. L'esito è paradossale: un lieto fine, vagamente sospetto, vede la protagonista rinunciare all'«amore-passione» in nome dell'«amore-stima» e la trasformazione in marito esemplare di un gentiluomo che aveva sempre manifestato un'invincibile avversione per l'«odioso giogo» del matrimonio.
12,00

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