Libri di Jean Echenoz
Inviata speciale
Jean Echenoz
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2018
pagine: 250
Trentaquattro anni, camicetta azzurra attillata, pantaloni skinny antracite, corto caschetto alla Louise Brooks - in una parola, incantevole. È così che ci appare Constance, poco attiva e poco qualificata, ma in compenso duttile, molto incline alle disavventure sentimentali e misteriosamente capace di scatenare, con la sua morbida svagatezza, l'imprevedibile. Una quindicina di anni fa, fra l'altro, Constance è stata l'interprete di un successo planetario, "Excessif", una di quelle canzoni che fanno ballare il mondo intero, dalla Lapponia allo Yemen, e assicurano a chi le compone - nella fattispecie il suo ex marito, Lou Tausk - un'esistenza oziosa e dorata. Una canzone che tutti ricordano ma che continua a essere popolarissima, guarda caso, fra gli apparatcik della Corea del Nord, incluso uno dei consiglieri più influenti del Leader supremo, Gang Un-ok. Giovane, charmant, educato in Svizzera e presumibilmente aperto al dialogo con l'Occidente, Gang è insomma il bersaglio ideale del languido fascino di Constance, che dopo varie, e per noi irresistibili, peripezie finirà - agente segreto suo malgrado - in una opulenta villa di Pyongyang con la missione quanto mai rischiosa di sedurre Gang, e destabilizzare la Corea del Nord.
L'occupazione del suolo
Jean Echenoz
Libro: Libro rilegato
editore: Galaad Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 40
Un esorbitante affresco sul muro di un palazzo parigino, in cui appare sorridente dentro quindici metri di abito blu mentre offre un flacone di profumo, è tutto quel che rimane di Sylvie Fabre, bruciata nell'incendio della sua abitazione. A questa immagine pubblicitaria, minacciata dal rinnovamento edilizio e offesa dal sottostante degrado urbano, tornano con assiduità il marito e il figlio per mantenere viva la memoria della defunta. Una scommessa ostinata, condotta contro l'inevitabile crescere del piano di occupazione del suolo che finirà per cancellare le preziose vestigia ma non l'acribia dei due fedeli superstiti, installati nel nuovo monolocale appena sotto gli occhi di Sylvie e decisi a raschiarne la dura materia pur di aprirsi un'ultima breccia verso la moglie e la madre perduta.
'14
Jean Echenoz
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2014
pagine: 110
Quando, il 10 agosto 1914, le campane suonano a martello annunciando la mobilitazione, nemmeno il mite, smarrito Anthime riesce a sottrarsi all'esultanza generale, alle discussioni febbrili, alle risate senza fine sovrastate da inni e fanfare. E poi - lo dice anche Charles con la consueta sicumera - è questione di quindici giorni al più, sarà una guerra lampo. Un ultimo, antinomico sguardo d'addio alla deliziosa Bianche - la giovane che ama ma che Charles ha ovviamente conquistato per primo - e, insieme a lui e agli inseparabili Padioleau, Bossis e Arcenel, eccolo partire da Nantes alla volta dell'ignoto. Ignoto che rimarrà tale per tutti i cinquecento giorni che passerà al fronte, perché per Anthime la guerra non può che essere un evento tenebroso e indecifrabile: anche quando si lancia curvo e goffo contro il nemico, preceduto dalla lama della baionetta che fora l'aria gelida, anche quando apprende della morte di Charles, abbattuto insieme al Farman F 37 sul quale compiva un volo di ricognizione, anche quando vede Bossis inchiodato a un puntello di galleria, anche quando si vomita addosso di paura e di disgusto - anche quando una scheggia di granata, simile a una levigata ascia neolitica, punta su di lui come per regolare una questione personale. D'ora innanzi, la sua vita minuscola sarà diversa - inaspettatamente, sorprendentemente diversa.
Correre
Jean Echenoz
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2014
pagine: 148
Quando nello stadio di Berlino, ai campionati delle Forze alleate, scorgono dietro il cartello Czechoslovakia un solo atleta male in arnese, tutti si sbellicano dalle risate. E quando quell'atleta, che storditamente non si è accorto della convocazione, attraversa lo stadio come uno sprinter decerebrato urlando e agitando le braccia, i giornalisti estraggono avidi i taccuini. Ma poi, quando nei cinquemila, pur avendo già un giro di vantaggio, non smette di accelerare e taglia il traguardo in solitudine, ottantamila persone in delirio scattano in piedi. Il nome di quel ceco alto, biondo e che sorride sempre non lo dimenticheranno più: Emil Zatopek. La sua aria mite e gentile è una trappola: dacché, apprendista nello stabilimento Bata di Zlin, ha scoperto che correre gli piace, nessuno l'ha più fermato. Il fatto è che vuole sempre capire fin dove può arrivare. Dello stile se ne frega: ignaro dei canoni accademici, corre come uno sterratore, il volto deformato da un rictus. È, semplicemente, un motore eccezionale sul quale ci si sia scordati di montare la carrozzeria. Ai Giochi olimpici di Londra e poi a Helsinki Emil varca le possibilità umane, diventa invincibile. Nessuno può fermarlo: neppure il regime cecoslovacco, che comincia a chiedersi se un grande sportivo popolare non sia una forma di individualismo borghese.
Lampi
Jean Echenoz
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2012
pagine: 184
Quando vede la luce in un'imprecisata località dell'Europa sudorientale, un furioso temporale manda in frantumi i vetri, fa roteare crocifissi e quadri, spegne lampade e candele - sinché un lampo gigantesco illumina il neonato e tutte le pendole impazziscono. Quel lampo sarà il segno distintivo di Gregor. Il quale si rivela ben presto non solo fragile, ombroso, sprezzante, ma eccezionalmente dotato per le scienze: pare quasi che sia capace di raffigurarsi le cose prima ancora che esistano, con precisione tridimensionale, senza bisogno di schizzi, schemi o bozzetti. Sarà dunque un inventore, e un inventore visionario, profetico, megalomane, sempre in bilico tra scienza e magia, meccanica e ciarlataneria, genialità e delirio, sogno e bluff. E sarà un uomo disperatamente solo, tanto avvenente e brillante quanto inavvicinabile, insofferente di ogni relazione con i suoi simili, cui del resto preferisce gli uccelli. Alle sue fantasmagoriche avventure parteciperemo con lo stesso incantato stupore di quando, bambini, sfogliavamo un libro illustrato di Jules Verne: dai primi, duri anni in America al servizio di Edison all'immensa popolarità conquistata grazie alla corrente alternata e ai rapinosi spettacoli in cui si esibisce tramutandosi in un lungo diluvio di fuoco, sino agli ultimi, sempre più temerari progetti e al crudele declino: perché Gregor inventa senza tregua ma dissipando tutto come se solo il puro atto di creare contasse.
Ravel
Jean Echenoz
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2012
pagine: 120
Elegante ventiquattr'ore su ventiquattro e inaccessibile, laconico e gelidamente cortese, il protagonista di questo romanzo potrebbe sembrare una maschera - o un enigma. Eppure è un personaggio che affascina. Forse per il suo raffinato distacco. Forse per la casa minuscola e complicata in cui vive non lontano da Parigi, affollata com'è di miniature d'ogni sorta, statuette e ninnoli, carillon e giocattoli a molla. O forse perché è Ravel, uno dei musicisti più celebri al mondo. Jean Echenoz ridà vita all'artista in un romanzo partecipe e nonchalant, indiavolato e audace come un brano jazz.
Il mio editore
Jean Echenoz
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2008
pagine: 52
Come si diventa uno scrittore? Come si ottiene un riconoscimento duraturo? Talento e opere di qualità non bastano: occorre un "autore di autori", un editore vero. Come il leggendario Jéròme Lindon, cui si devono le fortune e il prestigio delle Editions de Minuit (basti pensare alla scoperta di Beckett). Della misteriosa reazione chimica che si produce fra uno scrittore e il suo editore, Jean Echenoz ci offre il resoconto appassionante ed esatto - un racconto che si deposita nella memoria come un'incantevole partitura musicale.
Ravel. Un romanzo
Jean Echenoz
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2007
pagine: 116
Elegante ventiquattr'ore su ventiquattro e inaccessibile, laconico e gelidamente cortese, il protagonista di questo romanzo potrebbe sembrare una maschera - o un enigma. Eppure è un personaggio che affascina. Forse per il suo raffinato distacco. Forse per la casa minuscola e complicata in cui vive non lontano da Parigi, affollata com'è di miniature d'ogni sorta, statuette e ninnoli, carillon e giocattoli a molla. O forse perché è Ravel, uno dei musicisti più celebri al mondo. Jean Echenoz ridà vita all'artista in un romanzo partecipe e nonchalant, indiavolato e audace come un brano jazz.
Le biondone
Jean Echenoz
Libro: Libro rilegato
editore: Libreria dell'Orso
anno edizione: 2004
pagine: 264
Un programma televisivo si propone di celebrare le diverse tipologie di grandes blondes: bionde artificiali, ossigenate o naturali, nel cinema nell'arte, nella vita. Accuratamente coltivato il mito della "biondona" cerca la consacrazione della propria eccezionalità incrociando il destino di Gloire Abgrall: la biondona bizzarra. Una bizzarria che rende la donna, molto poco metaforicamente, assai fatale. Tutte le vicende che ne conseguono non sono altro che lo sfondo di una cruda denuncia della società dell'immagine.
Correre
Jean Echenoz
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2009
pagine: 148
Quando nello stadio di Berlino, ai campionati delle Forze alleate, scorgono dietro il cartello Czechoslovakia un solo atleta male in arnese, tutti si sbellicano dalle risate. E quando quell'atleta, che storditamente non si è accorto della convocazione, attraversa lo stadio come uno sprinter decerebrato urlando e agitando le braccia, i giornalisti estraggono avidi i taccuini. Ma poi, quando nei cinquemila, pur avendo già un giro di vantaggio, non smette di accelerare e taglia il traguardo in solitudine, ottantamila persone in delirio scattano in piedi. Il nome di quel ceco alto, biondo e che sorride sempre non lo dimenticheranno più: Emil Zatopek. La sua aria mite e gentile è una trappola: dacché, apprendista nello stabilimento Bata di Zlin, ha scoperto che correre gli piace, nessuno l'ha più fermato. Il fatto è che vuole sempre capire fin dove può arrivare. Dello stile se ne frega: ignaro dei canoni accademici, corre come uno sterratore, il volto deformato da un rictus. È, semplicemente, un motore eccezionale sul quale ci si sia scordati di montare la carrozzeria. Ai Giochi olimpici di Londra e poi a Helsinki Emil varca le possibilità umane, diventa invincibile. Nessuno può fermarlo: neppure il regime cecoslovacco, che comincia a chiedersi se un grande sportivo popolare non sia una forma di individualismo borghese.
Al pianoforte
Jean Echenoz
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 169
Max Delmarc è un pianista famoso, timidissimo e profondamente infelice. Nella sua vita c'è troppo alcol e troppo poco amore. Potesse ritrovare l'unica donna che ha mai amato, Rose, la violoncellista, forse la sua vita cambierebbe. Invece viene ucciso in un tentativo di rapina. Si risveglia in una strana casa di cura che scopre essere il purgatorio. Lí viene accudito da infermieri e medici, tra cui Doris Day e Dean Martin, in attesa della sua destinazione finale, paradiso o inferno. Il paradiso è lo splendido parco che circonda la casa di cura, l'inferno... L'inferno è la terra, dove Max viene rispedito con un nome diverso e un nuovo lavoro, pianista di piano bar, a fare un altro giro. Attenzione però: è assolutamente vietato cercare di rivedere le persone care della vita precedente.
Me ne vado
Jean Echenoz
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2000
pagine: 160
"Me ne vado" sono le parole con cui si apre e si chiude questo libro. Félix Ferrer ha cinquant'anni e un infarto alle spalle, per questo il medico gli ha suggerito cautela. Ma lui non sembra intenzionato a risparmiare i battiti del suo cuore: lasciare la moglie non gli basta, perché da qualche parte, tra i ghiacci del Polo c'è un tesoro che lo aspetta, in un vascello fantasma arenatosi sulla banchisa. Ferrer si tuffa nel più tradizionale dei romanzi d'avventura, per ritrovarsi di nuovo a Parigi calato nell'azione di un intrigo poliziesco dai risvolti mélo. Ma tutto questo, inutile dirlo, non è quello che sembra.