Libri di L. Sciascia
La veglia a Benicarló
Manuel Azaña
Libro: Copertina morbida
editore: Minimum Fax
anno edizione: 2021
pagine: 168
Un medico, due ufficiali, un ex deputato e un'attrice si mettono in viaggio da Barcellona a Valencia a bordo di un'automobile, mentre intorno a loro e in tutta la Spagna infuria la guerra civile. Si fermano a dormire a metà strada, in un albergo di Benicarló dove si trovano già un ex ministro, un avvocato, uno scrittore, un dirigente socialista e un propagandista. In breve tempo, la sosta notturna si trasforma in una lunga veglia e in un confronto collettivo sui grandi temi politici, morali ed esistenziali che il conflitto impone a un paese dilaniato. A lungo protagonista della politica spagnola negli stessi anni che qui ha deciso di raccontare, Manuel Azaña consegna ai posteri un romanzo di scintillante intelligenza, che ci riporta nel cuore di un evento decisivo per le sorti dell'Europa intera e al tempo stesso getta una luce forte e inquietante sul nostro presente. «Una veglia lucidissima, spietata e dolorosa». (Leonardo Sciascia). Prefazione di Leonardo Sciascia.
La metafora dietro a noi
Sebastiano Addamo
Libro: Libro in brossura
editore: Spirali (Milano)
anno edizione: 1998
pagine: 119
Pergamene siciliane dell'archivio della corona d'Aragona (1188-1347)
Libro
editore: Società Storia Patria Palermo
anno edizione: 1994
pagine: 340
Narratori di Sicilia. Scrittori moderni e contemporanei
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2022
pagine: 494
La fine è nota
Geoffrey Holiday Hall
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2009
pagine: 311
"Più di trent'anni fa - racconta Leonardo Sciascia nella presentazione a questo volume - precisamente nell'autunno del 1952, alla stazione ferroviaria di Caltanissetta acquistai l'ultimo dei "gialli" settimanali Mondadori: "La morte alla finestra" di G. Holiday Hall. E non che nei "gialli" Mondadori ne fossero mancati fino a quel momento di buoni, ma fin dalle prime pagine La morte alla finestra mi parve di qualità diversa, di livello più alto. Ero allora fortemente affezionato agli scrittori americani, da Steinbeck a Caldwell a Faulkner a Cain: e mi parve che in quella pleiade si accendesse il lumicino del giovane Holiday Hall, intruppato tra i "giallisti" ma di miglior vocazione e di diverso avvenire. Più precisamente avevo l'impressione che quel giovane scrittore (giovane e nuovo lo diceva la presentazione editoriale) avesse fatto i suoi latinucci sugli altri maggiori, e su Faulkner specialmente."