Libri di Sebastiano Addamo
La parola e il luogo
Sebastiano Addamo, Gesualdo Bufalino, Antonio Castelli
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2010
pagine: 96
Fine di una giornata
Sebastiano Addamo
Libro
editore: Ass. Culturale La Cantinella
anno edizione: 2008
pagine: 24
Sugli scrittori siciliani. Interventi di letteratura contemporanea
Sebastiano Addamo
Libro
editore: Prova d'Autore
anno edizione: 2004
pagine: 208
La metafora dietro a noi
Sebastiano Addamo
Libro: Libro in brossura
editore: Spirali (Milano)
anno edizione: 1998
pagine: 119
Non si fa mai giorno
Sebastiano Addamo
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1995
pagine: 120
Zolfare di Sicilia
Sebastiano Addamo
Libro: Copertina rigida
editore: Sellerio
anno edizione: 1989
pagine: 215
"Un deserto senza echi e senza resti, esiliato, corroso, ... dove volano i corvi e il silenzio è vasto, ferrigno, gli anfratti nascondono serpenti, diabolici uccelli notturni, esseri che strisciano e volano furtivamente. Sono gli altipiani del centro della Sicilia, sotto Enna, lontani da Catania e da Palermo, il cuore della Sicilia, un cuore duro e riarso, percorso da venti e dall'odor di zolfo che entra nella gola". (dal testo di Sebastiano Addamo)
Cena con comunisti e cadavere
Sebastiano Addamo
Libro: Libro in brossura
editore: Ass. Sikeliana
anno edizione: 2012
pagine: 48
Il giudizio della sera
Sebastiano Addamo
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2008
pagine: 160
Narratore, poeta, saggista, Sebastiano Addamo ha percorso un cammino coerente, sostenuto sempre da rigore stilistico e morale. È l'universo siciliano a nutrire l'immaginario dello scrittore, che già pienamente si esprime in questo romanzo di formazione, toccando corde tematiche di grande intensità emotiva: il viaggio di conoscenza reale e simbolico di cinque adolescenti. La Catania di Addamo non è quella "molle e pastosa" che da l'impressione di "camminare in mezzo al sole" di Vitaliano Brancati, né quella aperta sul mare, "luccicante sotto il sole a picco" di Ercole Patti, ma quella misera, squallida, del quartiere della prostituzione, teatro della guerra e del fascismo. Un quartiere che diviene il simbolo del degrado del nostro tempo.