Libri di Laura Gioeni
Esibizioni. Tre concetti dell'esporre
Marco Dezzi Bardeschi, Laura Gioeni
Libro
editore: Sillabe
anno edizione: 1997
pagine: 64
Considerazioni inattuali. Critica e cultura della conservazione dell'architettura
Laura Gioeni
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 128
Il volume raccoglie, accanto agli articoli pubblicati dal 2002 sulla rivista ANANKE i testi, rimasti in taluni casi inediti, di alcune relazioni presentate in occasione di convegni di livello internazionale che proseguono la riflessione interdisciplinare tra filosofia e cultura della conservazione già avviata con Genealogia e progetto. La pubblicazione in forma di silloge di questi contributi, dedicati ad approfondire e integrare le argomentazioni contenute nel volume precedente, offre al lettore chiarimenti e nuovi punti di vista sulle tematiche di riferimento nella ricerca dell'autore, tesa a mostrare come scelte di campo nella teoria e pratica del restauro coinvolgano implicite e talora inconsapevoli assunzioni sul piano teoretico, etico, estetico e di filosofia della storia che vengono a comporne l'orizzonte di significato. Con taglio critico sono dunque riletti alcuni dei protagonisti della storia del restauro - Viollet le Duc, Ruskin, Riegl, Brandi, Sanpaolesi - e viene affrontata la discussione di concetti e temi centrali nella teoria della disciplina - pittoresco e sublime, restauro e filologia, storicismo e genealogia, storia ed estetica, autenticità e materia, conservazione e progetto - e la disamina di casi concreti di intervento.
Genealogia e progetto. Per una riflessione filosofica sul problema del restauro
Laura Gioeni
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2006
pagine: 160
Il volume, esplorando un terreno di auspicabile sinergia tra studi filosofico-umanistici e cultura dell'architetto, offre, attraverso una lettura di taglio genealogico, un approccio propedeutico alle problematiche del restauro architettonico. Si vuole mostrare, anche con strumenti e categorie di analisi mutuati dalla pratica filosofica, come, accanto ad una visione del restauro come "rifazione", venga progressivamente ad affermarsi una teoria della conservazione. Infine, viene considerata l'anatomia critica della produzione teorica di Cesare Brandi, che libera definitivamente il campo a una concezione che ridefinisce la pratica del restauro come domanda e pratica genealogica, esercizio etico e progettuale.