Libri di Legambiente
Ecomafia 2025. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Ambiente
anno edizione: 2025
pagine: 456
Dieci anni di risultati positivi nella lotta alla criminalità ambientale, grazie all'introduzione nel 2015 dei delitti contro l'ambiente nel Codice penale. E trent'anni senza verità e giustizia sulla morte di Natale De Grazia, avvenuta tra il 12 e il 13 dicembre del 1995, il Capitano di Fregata a cui è dedicata questa edizione del Rapporto Ecomafia, che indagava sugli affondamenti sospetti nel Mediterraneo di navi con il loro carico di rifiuti. Due date importanti che caratterizzano quest'anno il lavoro di ricerca, analisi, denuncia e proposta elaborato da Legambiente, grazie al contributo di tutte le forze dell'ordine, delle Capitanerie di porto, dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dell'Ispra e degli avvocati del Centri di Azione giuridica. Una vera e propria rete per la legalità, impegnata a contrastare ogni giorno fenomeni gravi di aggressione alle straordinarie ricchezze del nostro Paese, da quelle naturali al patrimonio culturale e archeologico fino a quello agroalimentare. Tra imprenditori senza scrupoli, corruzione e mafie sempre più pervasive. Presentazione di Stefano Ciafani. Premessa di Enrico Fontana.
Il mare più bello 2018
LEGAMBIENTE
Libro: Copertina morbida
editore: Touring
anno edizione: 2018
pagine: 256
"Se è vero che un buon modo di avvicinarsi a un libro, dopo aver ammirato l'immagine di copertina, è aprirlo dal fondo, l'indice delle località di mare e di lago e delle spiagge - centinaia - collocato nelle ultime pagine della guida che avete tra le mani è di quelli che fanno sognare. Ma anche, anzi soprattutto, servono per orientare le scelte di viaggio e vacanza, e pensare. Per il diciottesimo anno consecutivo, in effetti, Il mare più bello propone un'accurata mappatura e una ragionata selezione del patrimonio marino e costiero italiano, coniugando i temi delle vacanze balneari, della qualità delle acque, delle buone pratiche amministrative e turistiche, della responsabilità e della sostenibilità ambientale. Comprensorio dopo comprensorio (in tutto, oltre 40), le grandi zone balneari del Paese, continentali e insulari, sono descritte nella loro articolazione in 13 regioni su uno sviluppo di circa 7500 chilometri di coste. La descrizione è contemporaneamente un'analisi e una valutazione (che non vuole essere una classifica di gara). Il giudizio sulla pulizia delle spiagge e del mare - frutto delle analisi della Goletta Verde di Legambiente, storico partner nella realizzazione della guida - è certamente il primo ma non l'unico dei criteri applicati nell'attribuzione delle 'vele', da 1 a 5, ai comprensori turistici prescelti. Altri fattori, dall'integrità del paesaggio all'efficienza nella gestione dei rifiuti, dal peso dei flussi turistici agli standard di accessibilità dei luoghi, dal livello delle strutture di accoglienza e dei servizi di mobilità alla cura dei beni storici e artistici del territorio, concorrono a definire un ambizioso vaglio di qualità turistico-ambientale. Si afferma insomma, ed è un'evoluzione molto positiva, il territorio come contesto integratore della domanda turistica; si consolida, come espressione della 'green-society', una domanda meno stereotipata, se così si può dire, e più consapevole dei valori. Esigenze di rappresentatività geografica e di valorizzazione delle aree meno frequentate concorrono alla scelta. Un'eccezionale varietà di paesaggi naturali, di bellezze e anche situazioni umane ci sfila così davanti agli occhi: i panorami delle Cinque Terre e della Costiera amalfitana, le pinete della Maremma toscana e gli orizzonti di terre e acque del Delta del Po, i colori delle isole Tremiti e le trasparenze marine della Gallura, di Baunei o della Planargia in Sardegna, l'aspra macchia siciliana delle calette dello Zingaro e gli uliveti del Salento... Alle descrizioni si accompagnano consigli su spiagge imperdibili, gite culturali e attività nella natura, indicazioni su cose da vedere e da fare, eventi autentici a cui partecipare e sapori di cui fare esperienza. Un invito, in definitiva, a vivere le straordinarie risorse dei nostri mari e dei nostri laghi come ricchezza comune da amare e rispettare. Alla diciottesima edizione (annuale) possiamo dire insomma che questa guida, perfezionata, indagata con cura, attenta, in ogni edizione a ogni cambiamento sul territorio, è sempre più affidabile e ampiamente collaudata. Grazie alla efficace, armonica, naturale collaborazione tra Legambiente e Touring Club Italiano, ma grazie anche e ancor più alla crescente attenzione e all'impegno che molti territori, con maggiore consapevolezza, dedicano alla gestione del loro patrimonio con sensibilità rinnovata. Se a ciò ha fatto, in qualche misura, da stimolo questo nostro costante lavoro di indagine e di segnalazione, ne siamo orgogliosi." (Franco Iseppi Presidente Touring Club Italiano)
Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Ambiente
anno edizione: 2024
pagine: 448
Trent’anni di impegno contro l’ecomafia e l’aggressione criminale all’ambiente. Quella del 2024 è un’edizione speciale del Rapporto curato da Legambiente, arricchita dai contributi di tutte le forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dell’Ispra e dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) ma anche di realtà imprenditoriali impegnate ad affermare la legalità nelle loro attività economiche. Un gioco di squadra di cui è stato un esempio Massimo Scalia, tra i fondatori di Legambiente e presidente delle prime due Commissioni parlamentari d’inchiesta sulle illegalità nel ciclo dei rifiuti, alla cui memoria è dedicato quest’anno il Rapporto Ecomafia. È stato grazie alle sinergie sviluppate in questi tre decenni se l’Italia ha raggiunto risultati importanti, come l'introduzione dei nuovi delitti nel Codice penale per contrastare lo sfruttamento illegale, sempre più aggressivo, delle risorse naturali e del patrimonio culturale e archeologico del nostro Paese. Molto, però, resta da fare, come raccontano le pagine di questo lavoro di analisi, denuncia e proposta, perché siano concretamente attuati i principi di tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi affermati dalla nostra Costituzione. Anche nell’interesse delle future generazioni. Crescono, purtroppo, in maniera significativa i reati ambientali nel nostro Paese: nel 2023 sono stati 35.487, con un +15,6% rispetto al 2022, alla media di 97,2 reati al giorno, 4 ogni ora. Aumenta, in maniera ancora più significativa, il numero delle persone denunciate (34.481, pari al +30,6%), così come quello degli arresti (319, +43% rispetto al 2022) e quello dei sequestri (7.152, +19%). Continua a salire la pressione del ciclo illegale del cemento (13.008 reati, +6,5%), ma a preoccupare è soprattutto l’impennata degli illeciti penali nel ciclo dei rifiuti, che sono stati 9.309, con un incremento del 66,1%. Aumentano anche i reati e gli illeciti amministrativi nelle filiere dell’agroalimentare, a partire dal caporalato. Attività illecite, accertate dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, che insieme a quelle contro gli animali e le specie protette, all’assalto al patrimonio culturale e alla corruzione, generano un fatturato di 8,8 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 2022. La Campania, ancora una volta, è al primo posto della classifica, seguita dalla Sicilia, dalla Puglia e dalla Calabria. In queste quattro regioni, a tradizionale presenza mafiosa, si concentra il 43,5% degli illeciti penali, con un’incidenza più forte di quella registrata nel 2022. La Toscana sale dal settimo al quinto posto, seguita dal Lazio. Balza dal quindicesimo al settimo posto la Sardegna. La prima regione del Nord è di nuovo la Lombardia. Anche nel 2023 la lotta all’illegalità ambientale è stata al centro delle attività dei circoli di Legambiente e dei Centri di azione giuridica, con esposti e costituzioni di parte civile in numerosi procedimenti penali.
Rapporto sulle energie rinnovabili 2004
Libro: Libro in brossura
editore: CARSA
anno edizione: 2004
pagine: 232
Ecomafia 2012. Le storie e i numeri della criminalità ambientale
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Ambiente
anno edizione: 2012
pagine: 464
Fin dalla sua prima edizione, il rapporto Ecomafia è diventato uno strumento di lavoro fondamentale per la magistratura e le forze dell'ordine. In seguito, è stato citato in trasmissioni televisive e dai giornali e ha ispirato movimenti popolari, scrittori e intellettuali. È insomma ormai chiaro che per parlare o scrivere di crimini ambientali non si può prescindere da questo volume, che documenta nel minimo dettaglio l'evolversi delle attività dei clan che imperversano nel nostro paese, in settori che vanno dall'abusivismo edilizio ai traffici di rifiuti, dalle energie pulite all'agromafia, dagli abusi sugli animali all'archeomafia. L'edizione di quest'anno dedica un focus particolare alle infiltrazioni della 'ndrangheta al Nord, dove in tanti hanno già iniziato a banchettare alla grande torta dell'Expo 2015. Il rapporto Ecomafia fa nomi e cognomi, e indica i luoghi in cui operano i criminali e i costi che le loro attività impongono a ciascuno di noi. Costi sanitari, ma anche costi legati al lavoro nero e all'evasione, e sovracosti legati alla cattiva qualità di interventi sul territorio e nell'edilizia.
Ecomafia 2015. Corrotti, clan e inquinatori. I ladri del futuro all'assalto del Belpaese
Libro
editore: Marotta e Cafiero
anno edizione: 2015
pagine: 192
A 21 anni dalla prima edizione, il Rapporto Ecomafia cambia veste. Senza trascurare i numeri, che ci restituiscono l'immagine concreta della criminalità ambientale nel nostro Paese, abbiamo messo a fuoco il tema della corruzione, analizzandone le dinamiche nei settori ecocriminali, dedicando maggiore attenzione alle strategie, agli "schemi di gioco", piuttosto che alle singole inchieste che hanno contraddistinto l'ultimo anno. Usando questa lente, l'assalto all'ambiente, all'economia, al tessuto sociale del Belpaese appare in tutta la sua forza devastatrice. Clan e faccendieri, ma anche imprenditori senza scrupoli, funzionari dello Stato infedeli e colletti bianchi sono i veri protagonisti di queste pagine. La loro azione trova spazio tra uffici pubblici e sedi di società private, violando o addomesticando le leggi, mettendo olio negli ingranaggi della macchina burocratica. Ma esiste una rete che ha dimostrato di essere più forte: è quella delle forze che accanto a Legambiente hanno serrato le fila per arrivare a maggio 2015 all'approvazione della legge che introduce cinque delitti contro l'ambiente nel codice penale.
Territori civili. Indicatori, mappe e buone pratiche verso l'ecologia integrale
Libro
editore: Edizioni Palumbi
anno edizione: 2020
pagine: 248
Ecomafia 2021. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Ambiente
anno edizione: 2021
pagine: 320
Nemmeno la pandemia da COVID-19 è bastata a rallentare le operazioni degli ecocriminali. Dalla gestione illecita dei rifiuti al cemento illegale dal racket degli animali all’aggressione al patrimonio culturale fino all’agromafia: sono tanti come sempre i settori in cui si arricchiscono ecomafiosi corrotti e imprenditori senza scrupoli. Sempre pronte a cogliere qualunque occasione per guadagnare a spese della salute dei cittadini e dell’ambiente le organizzazioni ecomafiose intralciano in mille modi anche lo sviluppo dell’economia circolare dal finto riciclo di rifiuti alla vendita di sacchetti di plastica illegali. E non esitano neppure a commerciare in pericolosi gas climalteranti e a frodare le norme sulla sicurezza di cibi e bevande. Ma è nell’assalto alla biodiversità che gli ecocriminali danno il peggio: i reati contro la flora e la fauna hanno fatto registrare numeri in forte crescita e le aree devastate dagli incendi sono arrivate a livelli record. Nel nostro paese le attività ecomafiose impongono un costo ulteriore e pesantissimo a territori e comunità già flagellati dagli eventi meteo estremi provocati dai cambiamenti climatici. C’è da star sicuri che le ecomafie saranno prontissime ad approfittare delle risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per uscire dalla crisi da COVID-19: i segnali non mancano e sollecitano un’attenzione ancor più alta non solo da parte delle forze di polizia. Anche se le ecomafie continuano a fare affari in questa edizione del rapporto Ecomafia non mancano però i risultati straordinari di tante inchieste della magistratura e le storie di resistenza con i cittadini i circoli e gli avvocati dei Centri di azione giuridica di Legambiente che si organizzano a difesa dell’ambiente e della legalità.
Ecomafia 2022. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Ambiente
anno edizione: 2022
pagine: 336
Nel 2021 sono stati accertati 30.590 reati ambientali, alla media di 84 reati al giorno, circa 3,5 ogni ora. Quasi il 44% si è concentrato in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, ossia nelle regioni a tradizionale insediamento mafioso. Il ciclo del cemento guida la "classifica" delle filiere illegali, con 9.490 reati, seguito da quello dei rifiuti e dagli illeciti contro la fauna. E non si parla solo di abusivismo edilizio, ma anche di opere pubbliche. Da Sud a Nord, infatti, le cosche sono saldamente inserite nella filiera illegale degli appalti, avvalendosi degli strumenti della corruzione, dell'intimidazione e del voto di scambio. Nello stesso arco di tempo, i procedimenti penali istruiti dalle procure sulla base della legge 68/2015, norma che ha introdotto gli ecoreati nel Codice Penale, sono stati 878. Il delitto in assoluto più contestato è stato quello di inquinamento ambientale, con 445 procedimenti, anche se il maggior numero di ordinanze di custodia cautelare, 497, è scattato per l'attività organizzata di traffico illecito di rifiuti. Sono solo alcuni dei numeri che fotografano l'impatto dell'ecomafia e della criminalità ambientale sulle risorse del nostro Paese, la qualità della vita dei cittadini, la crescita di un'economia sana e davvero sostenibile. Una zavorra che rende ancora più difficile la sfida della transizione ecologica e della lotta ai cambiamenti climatici. Una sfida che Legambiente, insieme ai suoi circoli e agli avvocati dei Centri di azione giuridica, conduce dal 1994 e che oggi, più che mani, chiama in campo l'intero Paese.
Ecomafia 2023. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Ambiente
anno edizione: 2023
pagine: 274
È l’Italia del saccheggio ambientale, quella che raccontano le pagine di Ecomafia 2023, svelata, come sempre, grazie all’attività di forze dell’ordine, Capitanerie di porto e magistratura. Un saccheggio che trova terreno fertile su ogni fronte, a partire dal ciclo illegale del cemento, dall’abusivismo edilizio agli appalti, in cui si registra il maggiore incremento dei reati. Si tratta di un segnale d’allarme da cogliere con grande attenzione, facendo memoria degli insegnamenti di Giovanni Falcone sul mafioso diventato capitano d’industria: “Se fa il costruttore, amplierà il suo raggio d’azione fino a comprendere le cave di pietra, i depositi di calcestruzzo, i magazzini di materiale sanitario, le forniture in genere e anche gli operai [...]. Gli altri proprietari di cave, gli industriali del cemento e del ferro verranno a poco a poco inglobati in una rete monopolistica sulla quale egli eserciterà il controllo”. Parole scritte nel 1991 insieme alla giornalista Marcelle Padovani nel libro Cose di Cosa Nostra, ma di straordinaria attualità, pensando agli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Se la risposta delle istituzioni sul fronte repressivo appare sempre più efficace, è sul versante della prevenzione e dei controlli che occorre fare gli sforzi maggiori, come prevedono le proposte di Legambiente.
Ecomafia 2013. Le storie e i numeri della criminalità ambientale
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Ambiente
anno edizione: 2013
pagine: 457
Dal 1993, ogni anno, il rapporto Ecomafia racconta i numeri e le storie della criminalità ambientale. Se qualcuno provasse ad affiancare i volumi, si accorgerebbe che, dalla prima edizione, il loro spessore è cresciuto costantemente. Da un lato, questo aumento testimonia che l'azione delle forze dell'ordine si è intensificata, diventando sempre più puntuale nel contrastare i crimini contro l'ambiente. Dall'altro, è indice del fatto che gli ecocriminali si sono fatti via via più numerosi e agguerriti. I reati ambientali sono molto redditizi, e prevedono, nel caso vengano scoperti, pene assai lievi. In più, la crisi che stiamo attraversando è un potente incentivo a calpestare le regole più elementari e a barare a più non posso. Perciò, ancora una volta, il rapporto Ecomafia ci restituisce l'immagine di un paese nel quale le attività degli ecocriminali continuano a registrare il segno più, a prescindere che si tratti di smaltire illegalmente rifiuti tossici, di costruire interi quartieri abusivi, con manodopera in nero che impasta cemento scadente, di truffare i consumatori spacciando intrugli velenosi per commestibili... E se qualcuno si illude che comunque a lui non succederà niente, forse dovrebbe considerare i costi per la collettività dei reati contro l'ambiente: è difficile immaginare che chi costruisce una villa abusiva si metta poi a pagare l'Imu e le altre imposte.