Libri di Leonardo Lutzoni
I territori marginali e la quarta rivoluzione urbana. Il caso della Gallura
Lidia Decandia, Christian Cannaos, Leonardo Lutzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2018
pagine: 191
Gli effetti della «quarta rivoluzione urbana» sul territorio hanno profondamente riarticolato il concetto di città e campagna. Andiamo verso una società completamente urbanizzata in cui anche i territori più arcaici e selvaggi, come quello della Gallura, situato nella Sardegna nord-orientale e storicamente privo di città, diventano parte integrante di un complesso processo di ristrutturazione socio-spaziale, determinato da una riorganizzazione del capitale. Nell'indagare i fattori che hanno contribuito ad innescare questa trasformazione, il libro intende mettere in luce le fratture e le lacerazioni fra costa ed interno che essa ha prodotto, illustrando, al tempo stesso, come questo inedito orizzonte urbano, se reinterpretato in chiave progettuale, possa offrire opportunità ed opzioni di futuro anche per quei territori oggi marginalizzati dal complesso processo di ristrutturazione in atto.
La strada che parla. Dispositivi per ripensare il futuro delle aree interne in una nuova dimensione urbana
Lidia Decandia, Leonardo Lutzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 246
Il racconto di un'esperienza di ricerca-azione, realizzata a Calangianus, un piccolo paese situato nel territorio dell'Alta Gallura, diventa nel libro l'occasione per riflettere e ragionare sul ruolo che le aree scartate dai processi di modernizzazione possono svolgere nel ripensare l'idea stessa di città. Il libro, nel costruire nella prima parte le sue cornici teoriche di riferimento, mette alla prova l'idea che questi territori possano, in questo momento di crisi, diventare le pietre angolari da cui partire per costruire una città rinnovata. Una città intesa non più come agglomerato delimitato e circoscritto, ma come una partitura polifonica in cui, in un accostarsi di pieni e di vuoti, di addensamenti e di pause, di adagi e di veloci, di luoghi deserti e di nodi a forte intensità, ci sia spazio per le dimensioni più profonde dell'umano e dove anche il silenzio possa essere, finalmente, ascoltato. Questa visione viene sviluppata e arricchita nella seconda parte del testo attraverso il racconto dell'esperienza realizzata. Il libro, in forma di pensiero raccontato, segue la sperimentazione nel suo farsi, dialogando con prospettive storiche, filosofiche, sociologiche ed estetiche. Gli autori, nel partire infatti dal presupposto che, perché queste aree marginali possano riprendere la parola, sia necessario attivare inedite forme di partecipazione sociale, anziché immaginare di calare dall'alto un progetto, propongono la creazione di un dispositivo costruttivo e relazionale.