Libri di Luciana Berti
Giuseppe Pirozzi. L'atelier dello scultore
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2024
pagine: 104
"L'ordine creativo dello studio di Pirozzi sembra estendere - al di là della singola opera - i principi compositivi dell'arte dell'ultimo decennio del Novecento e del primo del ventunesimo secolo, dove elementi figurativi si affastellano, come depositati dal mare in tempesta sulla spiaggia. In strettissima collaborazione con l'artista e sua figlia Francesca, le due curatrici Maria Tamajo Contarini e Luciana Berti hanno cercato di mantenere l'atmosfera della visita all'atelier del Maestro, raggruppando le 108 opere presenti in questa mostra lungo un arco cronologico conseguente e, nello stesso tempo, approfittando pienamente delle campate comunicanti del Cellaio, ricollegando sculture e disegni di diversi periodi grazie ad assi visuali che permettono confronti diacronici. Emerge che Pirozzi non subisce affatto le mode per adattare i suoi concetti agli idiomi in voga, ma al contrario, le assonanze che si possono percepire risultano dal fatto che lo scultore affronta sì temi e problemi al centro della ricerca anche di altri artisti, ma sviluppandoli in maniera del tutto autonoma" (Eike Schmidt) L'omaggio al percorso creativo di Pirozzi si conclude con la donazione al museo di Capodimonte di cinque opere di periodi diversi, e con la fusione in bronzo del dittico La fisicità che si scioglie nell'amplesso con l'anima e Due corpi riflessi nell'onda infranta, collocato in permanenza sul prato accanto all'edificio del Cellaio, nel parco di Capodimonte.
Interno con marmi. Flavio Favelli
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2022
pagine: 32
Interno con marmi, senza marmo: un discorso sull'installazione di Flavio Favelli [nono incontro del ciclo di focus 'incontri sensibili'] programmati dal Museo e Real Bosco di Capodimonte. "Scegliendo di esporre nella grande galleria al secondo piano della Reggia di Capodimonte, una sala che i curatori chiamano 'la chiesa', sia per lo spazio ampio, sia per i dipinti religiosi della controriforma che in essa sono esposti, Favelli si è prestato a questa storia. Il suo oggetto interno con marmi, tanto architettonico quanto pittorico, non provoca una conversazione ma dà quasi una lezione a tutte quelle opere della controriforma, quadri potenti, seri, spesso immensi, ricchi, destinati a ricordare le virtù del dolore e la potenza di dio attraverso la chiesa". (Sylvain Bellenger)
La galleria inesistente. Pratiche artistiche di un gruppo anonimo tra gli anni '60 e '70
Luciana Berti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 156
La Galleria Inesistente ha rappresentato, tra gli anni '60 e '70, una prassi di contestazione del sistema dell'arte e delle figure di mediazione. Attorno ad essa si riunirono, in tempi diversi, gli artisti Vincent D'Arista, Bruno Barbati, Gianni Pisani, Errico Ruotolo, Maria Palliggiano, Giannetto Bravi, Maria Roccasalva e Gerardo Di Fiore. La Galleria Inesistente, con il suo linguaggio sperimentale e trasversale, ha saputo proporre una dimensione estetica collettiva forzando le consuetudini espositive con opere effimere. Delle numerose azioni rigorosamente antiautoriali - dalla simulazione dell'eruzione del Vesuvio alla pioggia di braccia di plastica, dai leoni in gesso diffusi per il centro della città e timbrati da Joseph Beuys alla "mostra inesistente" alla galleria di Lucio Amelio - restano poche tracce concrete ma vividissimi ricordi e immagini. Il testo ne ripercorre le vicende attraverso i documenti, le testimonianze e le voci di quanti conobbero l'attività del gruppo, da Achille Bonito Oliva, Angelo Trimarco, Lucia Trisorio e Giulia Piscitelli a Giuseppe Morra, Mario Franco e i familiari di D'Arista e di Barbati, restituendo la narrazione plurale di una delle esperienze artistiche più interessanti di quegli anni. Un approfondimento è dedicato ai progetti raccolti da Italo Barbati e al percorso autonomo che Vincent D'Arista intraprese dal 1973, anno in cui la Galleria Inesistente si disperse, pur riemergendo come ipotesi estetica nella sua ricerca individuale.