Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Luciano Minghetti

La cucina romagnola di mamma Malvina

La cucina romagnola di mamma Malvina

Luciano Minghetti

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2022

pagine: 224

Più che un classico manuale di cucina è il racconto, attraverso la descrizione delle ricette, di un segmento particolare della cucina romagnola, quella che mi accompagnò nel viaggio di studio in Giappone nel 1978. Si tratta, come scrive l'amico Graziano Pozzetto, di un viaggio antropologico nella Romagna tradizionale del secondo dopoguerra, di un racconto di cibo non ancora contaminato dal "mercato", che rivela un aspetto prezioso dell'identità culturale del territorio romagnolo.
15,90

Il cocomero nel pozzo. Vita e personaggi di San Pancrazio nel Novecento

Il cocomero nel pozzo. Vita e personaggi di San Pancrazio nel Novecento

Libro: Libro in brossura

editore: Il Ponte Vecchio

anno edizione: 2022

pagine: 264

"Non è stato difficile raccoglierle le fiabe perché sono vecchio, perché ne conoscevo già tante e dopo sono andato da quelli che le sapevano… l'Alba 'd Chiaro, la Dina 'd Topo, la Smeralda… lo sforzo è stato scriverle in romagnolo - questo è un lavoro che ha fatto Eraldo Baldini - perché, te lo dico io, ce ne saranno dieci che le leggono in romagnolo perché la gente non vuole fare fatica ma il romagnolo ha ancora il suo valore, soprattutto nelle fiabe. Noi siamo una classe che ha visto cose che non ha visto più nessuno perché ancora quando la gente andava a Russi a piedi dopo sono andati sulla Luna e tutte quelle cose lì noi le favole, allora, erano la nostra televisione, il nostro passatempo perché dei soldi non ce n'erano e allora Gnò, Gianaro dla Tanta, Paciaraza, e' Muret 'd Caplò erano quelli che tenevano sollevata la gioventù del paese andavamo a prendere un fiasco di vino, mettevamo fuori quattro soldi a testa poi ci si trovava nei trebbi, nelle stalle, un po' ovunque adesso dove sono le donne che vanno a filare nelle stalle… dove sono quelli che all'osteria dopo aver fatto una partita si mettono a raccontare delle fiabe e la gente stava attenta! Ma i folari si sono persi, cosa volete che vi dica? È un mondo che è finito però bisognerebbe salvare il nostro dialetto che è bello ed è l'espressione della Romagna perché se muore il dialetto romagnolo muore la Romagna, tenetelo a mente."
15,00

Le strade di russi. Storie, luoghi e personaggi

Le strade di russi. Storie, luoghi e personaggi

Fabio Pasi, Luciano Minghetti

Libro: Copertina rigida

editore: Il Ponte Vecchio

anno edizione: 2021

pagine: 312

È il 1929, l'anno della neve "alta"; la scena si svolge all'interno dell'Osteria di Clidona, che si trovava all'incrocio fra via Molinaccio e via Farini a San Pancrazio e, come al solito, Ermanno Silvestroni prende appunti su quanto sta succedendo riferendo l'episodio a Eraldo Baldini molti decenni dopo. «Nell'affollata "cameraccia" riscaldata e affumicata da un grande camino, alcuni personaggi armati di lapis e carboncino disegnano su una parete tratti e numeri con l'intento di dimostrare, conti alla mano, che l'osteria stessa e il crocicchio in cui è posta sono collocati esattamente nel centro della Romagna. Uno degli uomini che intervengono nella dimostrazione sostiene che, se si potesse piantare la punta di un gigantesco compasso sulla soglia dell'osteria, la linea curva tracciata dall'altro braccio dello strumento toccherebbe con precisione il passo del Muraglione, Rimini, Bologna e, in mare, il limite delle acque territoriali. Un altro afferma che il crocicchio dista venti chilometri sia da Lugo che da Faenza che da Forlì; trenta da Cesena, da Cervia, da Bertinoro, da Meldola, da Brisighella, da Imola e da Sant'Alberto; tredici esatti da Cotignola, da Bagnacavallo e da San Pietro in Vincoli. Insomma, il luogo sarebbe posto al centro dei cerchi concentrici che racchiudono e delimitano la Romagna. Molti anni dopo, riproponendo in qualche modo il concetto e spostando di poco (nel capoluogo) il punto focale già individuato dagli avventori dell'osteria di San Pancrazio, il notiziario della Pro Loco di Russi appare col nome di Ross zétar d'Rumâgna, cioè "Russi centro della Romagna". Insomma, un certo orgoglio campanilistico, avvallato (in realtà molto vagamente) dalle carte geografiche vuole che, dato per scontato che far parte della Romagna sia un vanto e un valore, esserne al centro dev'esserlo ancora di più, pretendendo che si tratti non tanto e non solo di centralità spaziale». Brano tratto dall'introduzione di Eraldo Baldini e Dante Bolognesi al libro "La storia di Russi. Dalla villa alla città".
16,00

La cucina romagnola di mia madre. 59 ricette per l'emigrante

La cucina romagnola di mia madre. 59 ricette per l'emigrante

Luciano Minghetti

Libro: Copertina morbida

editore: Autopubblicato

anno edizione: 2015

pagine: 224

Più che un manuale di cucina è il racconto, attraverso la descrizione delle ricette, di un segmento particolare della cucina romagnola, quella che mi accompagna nel viaggio di studio in Giappone nel 1978. Si tratta, come scrive l'amico Graziano Pozzetto, di un viaggio antropologico nella cucina romagnola tradizionale degli anni del secondo dopoguerra, un racconto non ancora contaminato dal "mercato del cibo", che rivela un aspetto dell'identità culturale del territorio. È stato tradotto da amici, incontrati nei miei numerosi viaggi, in inglese, francese, spagnolo e ungherese.
12,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.