Libri di Ludovica Sebregondi
La tavola del Pontormo. Ediz. inglese
Ludovica Sebregondi, Annamaria Tossani
Libro: Libro rilegato
editore: Maschietto Editore
anno edizione: 2016
pagine: 136
Nell'aprile 2014 venti chef di fama internazionale, sono arrivati a Palazzo Strozzi, nel cuore di Firenze, per visitare la mostra Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della "maniera". Da questa singolare esperienza è nato un progetto editoriale: la giornalista enogastronomica Annamaria Tossani ha chiesto ai cuochi di creare nuove ricette basate sul diario e i dipinti del Pontormo; la storica dell'arte Ludovica Sebregondi ha analizzato gli scritti del pittore rivelando la sua abitudine quasi ossessiva ad appuntarsi ciò che mangiava e beveva. Durante la visita alla mostra, il premiato fotografo internazionale James O'Mara ha realizzato i ritratti degli chef, che nel libro appaiono alternati a sorprendenti "nature morte" con gli ingredienti descritti. Il risultato è un ricettario speciale che esplora la tavola e la tavolozza di uno degli artisti più creativi del Cinquecento.
Amore a prima vista. Guida per famiglie alla mostra di Cézanne a Firenze
James M. Bradburne, Ludovica Sebregondi
Libro: Libro in brossura
editore: Maschietto Editore
anno edizione: 2007
pagine: 64
Il tesoro di San Lorenzo
Elisabetta Nardinocchi, Ludovica Sebregondi
Libro
editore: Mandragora
anno edizione: 2007
pagine: 160
Vieni a vedere oltre. Ediz. italiana e inglese
Ludovica Sebregondi, James M. Bradburne, Peter Sís
Libro: Copertina rigida
editore: Mandragora
anno edizione: 2009
pagine: 96
Con le suggestive immagini del noto illustratore Peter Sís, il formato orizzontale dalla particolare apertura bifacciale, l'impaginazione estrosa e movimentata, questo volume invita i piccoli a scoprire il cosmo e la storia delle sue rappresentazioni nel corso dei secoli, avvicinandoli a un tema complesso come l'astronomia. Età di lettura: da 6 anni.
Il Museo dell'Opera di Santa Croce a Firenze
Ludovica Sebregondi
Libro: Libro in brossura
editore: Mandragora
anno edizione: 2009
pagine: 96
Pontormo and Rosso Fiorentino in Florence and Tuscany
Ludovica Sebregondi
Libro: Libro in brossura
editore: Maschietto Editore
anno edizione: 2014
pagine: 104
Andrea del Sarto
Ludovica Sebregondi
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2018
pagine: 48
Santacroce nel secondo '500
Ludovica Sebregondi
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2018
pagine: 40
La compagnia di san Niccolò di Bari detta del Ceppo
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2018
pagine: 96
L’oratorio di San Niccolò di Bari, detto del Ceppo, è uno di quei luoghi nascosti che racchiudono un patrimonio inestimabile di opere d’arte quali il Crocifisso sagomato di Beato Angelico, l’affresco della Madonna col Bambino di Peter Candid de Witt, le tele di Francesco Curradi, lo stendardo processionale di Giovan Antonio Sogliani, le volte di Giovan Domenico Ferretti, la Madonna di Camillo Camilliani. Opere pensate per questi luoghi, volute o donate dai membri della compagnia che dal 1565 occupa ininterrottamente gli spazi voluti e costruiti secondo le proprie esigenze. Ambienti e arredi sono stati profondamente segnati dall’alluvione del 1966, ma - grazie a imponenti lavori di restauro - si presentano oggi come rara testimonianza del mondo confraternale e del ruolo che aveva nella Firenze del passato.
La congregazione dei Buonomini di San Martino
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2018
pagine: 192
Celebre istituzione caritativa fiorentina, composta da dodici “Procuratori” e destinata a soccorrere i “poveri vergognosi”, fu fondata nel 1442 da sant’Antonino Pierozzi. Aiutava – e ancora aiuta, con le stesse regole di allora – coloro che, avendo goduto di agiatezza o di un tenore di vita decoroso, si trovassero ridotti in povertà e si “vergognassero” a elemosinare. Il volume contestualizza le vicende dei Buonomini di San Martino nella tradizione fiorentina di cura dei poveri; ne ripercorre la storia, ininterrotta dalla fondazione a oggi; ne illustra il patrimonio artistico e il ciclo pittorico della bottega dei Ghirlandaio con le opere caritative compiute; descrive gli importanti lavori di restauro che hanno reso di nuovo leggibili gli affreschi, rarissima testimonianza della Firenze di fine Quattrocento.
Natalia Goncharova. Una donna e le Avanguardie. Tra Gauguin, Matisse e Picasso. Catalogo della mostra (Firenze, 27 settembre 2019-19 gennaio 2020). Ediz. inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 224
Natalia Goncharova, la principale delle "Amazzoni dell'Avanguardia", capace di trasformare in opera d'arte anche la propria vita, è stata una figura pioneristica, fondamentale per ridefinire il ruolo della donna e in grado di unire in maniera personale e originale il gioioso cromatismo di Matisse e la forza costruttrice di Picasso, il primitivismo di Gauguin, le atmosfere sognanti di Chagall, il dinamismo di Boccioni. Nata in Russia nel 1881, Goncharova è la prima artista delle Avanguardie russe ad aver ottenuto fama internazionale: ha aperto la strada alla pittura russa in Europa, ma ha anche rivoluzionato la scenografia, la grafica e la moda. Figura artistica chiave del primo Novecento, ha abbracciato stili artistici differenti, sperimentato tecniche svariate. Dalla scultura e pittura alla stampa, compresi scenografia, moda e cinema, Goncharova si è impegnata con slancio applicando lo spirito del "tutto" (Toutisme) alla sua pratica creativa. Fondamentale la sintesi da lei compiuta tra le tendenze europee contemporanee più vitali e progressiste e la tradizione popolare russa. Estremamente indipendente e oltremodo "moderna", Goncharova – aristocratica nipote di Pushkin – infranse le convenzioni legate all'essere una donna dell'Europa prebellica: fu processata per pornografia dopo una mostra di nudi nel 1910, i suoi dipinti religiosi vennero rimossi da varie esposizioni e persino vietati dal Santo Sinodo. Oltre alle sue opere più famose, e a una vasta selezione di bozzetti e figurini creati per i Ballets Russes di Sergej Diaghilev – con cui ha lavorato soprattutto dopo aver lasciato la Russia nel 1915 – il volume presenta anche le opere degli artisti occidentali che ebbero su di lei un importante influsso, da Cézanne a Van Gogh, Gauguin, Matisse, Picasso. Ampio spazio viene infine dedicato, per la prima volta, ai rapporti dell'artista con l'Italia e con la sua cultura figurativa: con i primitivi e i mosaici ravennati, ma anche con il Settecento veneziano e con i Futuristi.