Libri di Manuel Fuin

Demian il Re di Picche, ha un terribile incubo che gli mostra come il suo caro amico, il Re di Fiori, sacrifichi la sua vita per aiutarlo a trovare l’angelo di cui è innamorato. Per fortuna è solo un brutto sogno, ma quando Ceneri, la Regina di Cuori, entra nella sua camera d’albergo, rivela che Fiori è effettivamente nei guai. Demian farà pace con i suoi sentimenti accettandoli piuttosto che respingerli, ma riceverà un durissimo colpo.

È passato poco più di un anno da quando Demian ha accettato di diventare il nuovo Re di Picche e di servire fedelmente Lucifero pur di farsi levare il cuore e ormai, la vita sembra avergli offerto dei bellissimi doni. Il giovane demone può finalmente dare sfogo alla sua natura da Ingoiarovine senza essere biasimato, viene rispettato da tutti non appena odono il suo nome e come se non bastasse, viaggia in compagnia delle bellissima Regina di Cuori, Ceneri, con la quale ha un rapporto particolarmente affiatato... non potrebbe chiedere di più, eppure, qualcosa continua ad attanagliarlo. Da quando è stato colpito da uno dei proiettili onirici ha ricominciato a sognare e ovviamente a vedere ciò che desidera più di ogni altra cosa al mondo: Neve, l'angelo di cui è innamorato. Demian continua a sentirsi in difetto per questo suo amore blasfemo e vergognandosi, preferisce levarsi il cuore assieme a quello che sente per l'angelo. In questo capitolo, otterrà la possibilità di incontrare un'antica reliquia capace di aiutarlo anche se, per ottenere ciò che vuole, il Re di Picche sarà costretto ad imbattersi in un vecchio grattacapo dell'Inferno e a scegliere.

"Fine. Avevo finito. Finito di vedere, finito di sentire, finito di rispondere, finito di esultare, finito di fare il gradasso e di sorprendere i miei avversari e purtroppo, con grande rammarico, avevo addirittura finito di combattere, senza nemmeno aver avuto la soddisfazione di poter cominciare. Eppure avevo avuto modo di conoscerlo da quando ero diventato uno dei suoi quattro araldi, da quando lavoravo per lui dando finalmente sazietà alla mia fame di caos. Certo mi aveva mentito, aveva ucciso uno dei miei più cari amici, meritavo di volermi ribellare a lui, ma perché? Perché ho solamente dato le mie dimissioni, con quell'aria sicura e fiera? Perché me ne sono andato via voltando le spalle a Lucifero, come se fossi nella scena finale di un film americano, in cui il protagonista, ormai, ha il coltello dalla parte del manico e può permettersi di fare quello che vuole?"