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Libri di Maria Laura Ferru

Guido Gambone. Quarant'anni di ceramica d'arte da Vietri a Firenze. Maioliche, grès e porcellane che hanno conquistato il mondo. Volume Vol. 2

Guido Gambone. Quarant'anni di ceramica d'arte da Vietri a Firenze. Maioliche, grès e porcellane che hanno conquistato il mondo. Volume Vol. 2

Marco Marini, Maria Laura Ferru

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2022

pagine: 410

L'opera ripercorre il processo di formazione artistica di colui che è stato definito da Bojani, direttore del Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, "il miglior ceramista italiano del Novecento". Perciò l'opera ha indagato sulle ragioni dell'eccellenza del ceramista individuandone l'aspetto principale nella grande apertura all'Arte pittorica del suo tempo. I segni del dialogo con artisti del suo tempo si colgono nelle sue opere nei grovigli di pennellate alla Winter, nelle sagome sintetiche alla Picasso, negli abbinamenti cromatici alla Kandinskij, nelle griglie alla Mondrian, nei segni gioiosi alla Mirò. Nello sforzo di costruzione di un nuovo linguaggio decorativo astratto Gambone ha guardato anche alle antiche culture italiche degli Etruschi e della Magna Grecia e alle novità dei linguaggi artistici di personalità come Morandi, Campigli, Capogrossi, Gentilini, Fontana. Premiato più volte al prestigioso Concorso di Faenza, Guido Gambone è stato sicuramente il ceramista del Novecento più conosciuto e apprezzato anche all'estero.
140,00

Guido Gambone. Quarant'anni di ceramica d'arte da Vietri a Firenze. Maioliche, grès e porcellane che hanno conquistato il mondo. Volume Vol. 1

Guido Gambone. Quarant'anni di ceramica d'arte da Vietri a Firenze. Maioliche, grès e porcellane che hanno conquistato il mondo. Volume Vol. 1

Marco Marini, Maria Laura Ferru

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2022

pagine: 428

L'opera ripercorre il processo di formazione artistica di colui che è stato definito da Bojani, direttore del Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, "il miglior ceramista italiano del Novecento". Perciò l'opera ha indagato sulle ragioni dell'eccellenza del ceramista individuandone l'aspetto principale nella grande apertura all'Arte pittorica del suo tempo. I segni del dialogo con artisti del suo tempo si colgono nelle sue opere nei grovigli di pennellate alla Winter, nelle sagome sintetiche alla Picasso, negli abbinamenti cromatici alla Kandinskij, nelle griglie alla Mondrian, nei segni gioiosi alla Mirò. Nello sforzo di costruzione di un nuovo linguaggio decorativo astratto Gambone ha guardato anche alle antiche culture italiche degli Etruschi e della Magna Grecia e alle novità dei linguaggi artistici di personalità come Morandi, Campigli, Capogrossi, Gentilini, Fontana. Premiato più volte al prestigioso Concorso di Faenza, Guido Gambone è stato sicuramente il ceramista del Novecento più conosciuto e apprezzato anche all'estero.
169,00

Rendere l’onore a Francisca Zatrillas

Rendere l’onore a Francisca Zatrillas

Maria Laura Ferru

Libro: Libro in brossura

editore: BooksprintEdizioni

anno edizione: 2021

pagine: 208

La gabbietta con dentro quattro teste di sardi, che ha penzolato per diciassette anni dalla Torre dell’Elefante in Castello a Cagliari, conteneva le teste di Jayme Artal de Castelvì marchese di Cea, di Silvestre Aymerich dei conti di Villamar, di Francisco Portuguès e di Francisco Cao, tutti accusati dalla corona di Spagna dell’assassinio di Manuel de los Cobos marchese di Camarassa e viceré di Sardegna, avvenuto nel mese di luglio del 1668. Silvestre Aymerich, insieme a sua moglie Francisca Zatrillas marchesa di Sietefuentes e vedova del marchese di Laconi, fu accusato anche dell’assassinio di Agustin de Castelvì marchese di Laconi, avvenuto un mese prima di quello del viceré Camarassa. Il pugno di ferro del viceré duca di san Germano che tali sentenze aveva emesso “per lesa maestà” fu in parte sconfessato dalla stessa Spagna che nel 1709 rese i beni confiscati all’erede Aymerich-Zatrillas riconoscendo che non c’era stato disprezzo dell’autorità regia. Ma intanto la sentenza aveva fatto scempio di numerose vite umane, di grandi patrimoni e di molte reputazioni. E aveva fermato il movimento politico dei sardi che chiedevano di partecipare al governo della loro terra...
18,90

Alessandro Mola. La ceramica artistica a Cagliari tra Essevi, Lenci e Folklore sardo 1934-1957

Alessandro Mola. La ceramica artistica a Cagliari tra Essevi, Lenci e Folklore sardo 1934-1957

Marco Marini, Maria Laura Ferru

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2021

pagine: 304

Alessandro Mola (Monti 1903-Cagliari 1957) è stato scultore e ceramista. Il libro ripercorre l'attività di ceramista che si è svolta a Cagliari dal 1934 al 1957. Sono così emersi l'iniziale produzione di terrecotte, i rapporti con la Essevi di Sandro Vacchetti e la Lenci di Elena Scavini, la produzione con sua manifattura dal 1939 al 1957. L'esperienza con le due manifatture torinesi si protrasse per alcuni anni, a partire dal 1934: a Cagliari Alessandro Mola creò per ciascuna delle due industrie una decina di modelli che spediva a Torino in gesso o in pasta di marmo colorati, modelli dai quali le manifatture traevano le ceramiche che raggiungevano mercati vicini e lontani.  Dal 1939 al 1943 Alessandro Mola produsse le sue ceramiche in una manifattura sottostante la galleria Palladino: la produzione, denominata “Nuovo fiore”, venne bruscamente interrotta dai bombardamenti degli alleati su Cagliari che distrussero il palazzo di via Manno in cui aveva sede. Trasferitosi a Firenze, dal 1943 al 1945, lavorò per la manifattura Pattarino. Le sue creazioni,  imitate in quegli anni da fabbriche ex-Lenci quali la Cia,  la Crea, la Preciosa  e la Ronzan, oggi circolano nel mercato antiquariale e nelle Case d'asta.
95,00

Al servizio di Sua Maestà la Regina di Spagna

Al servizio di Sua Maestà la Regina di Spagna

Maria Laura Ferru

Libro: Libro in brossura

editore: BooksprintEdizioni

anno edizione: 2020

pagine: 208

Nella notte tra il 20 e il 21 giugno del 1668, viene ucciso a Cagliari da misteriosi assassini il marchese di Laconi, Agustin de Castelvì, strenuo difensore dei diritti dei nobili sardi nei confronti della Corona di Spagna che da secoli attribuisce le cariche più importanti a funzionari spagnoli. Un mese dopo, i nobili sardi capeggiati dal marchese di Cea, Jayme Artal de Castelvì cugino dell’ucciso, sparano al viceré spagnolo Manuel de los Cobos, marchese di Camarassa. La Spagna, che sul momento non ha forze militari in Sardegna né può mandarne, risponde fomentando intrighi che porteranno alcuni anni dopo alla morte del marchese di Cea e di alcuni nobili sardi tra i quali Silvestre Aymerich accusato anche dell’assassinio del marchese di Laconi in concorso con la vedova, Francisca Zatrillas marchesa di Sietefuentes, da lui sposata tre mesi dopo la morte di Agustin de Castelvì.
18,90

Cilloni sardesco. La tessitura in Sardegna dall'antichità alla metà del Novecento. Volume Vol. 2

Cilloni sardesco. La tessitura in Sardegna dall'antichità alla metà del Novecento. Volume Vol. 2

Marco Marini, Maria Laura Ferru

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2022

pagine: 548

L'opera indaga l'origine del prodotto dell'arte medievale dell'arazzo, detto exalò in Francia ed eixalò in Spagna, conosciuto da secoli in Sardegna come xilloni e cilloni. Si tratta di un tipo di tessitura attuata con l'inserimento di motivi ornamentali di filo colorato su fondo di lino o cotone. I motivi ornamentali furono detti "mustras" alla spagnola perché la tessitura sarda molto deve a quella spagnola dal XIV al XVIII secolo, specie all'iconografia di Alcaraz. La tessitura di Sardegna ha vissuto di riflesso le mode della Spagna, conoscendo le tecniche necessarie perché terra di rifugio di ebrei, moriscos e tessitori spagnoli che volevano aggirare le regole vigenti in terra spagnola. Nel XX secolo, nel patrimonio iconografico ancora presente nei copericaxias, coperibancus, ingirialettus, fanugas e mantas diventati di uso popolare, entrarono i motivi derivati dallo Jacquard. Nel revival etnografico che interessò l'Italia dal 1911 si inscrive l'operato di Giuseppe Piras Mocci e della sua Scuola del Tappeto sardo di Isili: a lui che compose nuovi elaborati con vecchie mustras si deve la continuità dell'arte tessile, definita per lungo tempo e a torto "arte popolare".
150,00

Cilloni sardesco. La tessitura in Sardegna dall'antichità alla metà del Novecento. Volume Vol. 1

Cilloni sardesco. La tessitura in Sardegna dall'antichità alla metà del Novecento. Volume Vol. 1

Marco Marini, Maria Laura Ferru

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2022

pagine: 484

L'opera indaga l'origine del prodotto dell'arte medievale dell'arazzo, detto exalò in Francia ed eixalò in Spagna, conosciuto da secoli in Sardegna come xilloni e cilloni. Si tratta di un tipo di tessitura attuata con l'inserimento di motivi ornamentali di filo colorato su fondo di lino o cotone. I motivi ornamentali furono detti "mustras" alla spagnola perché la tessitura sarda molto deve a quella spagnola dal XIV al XVIII secolo, specie all'iconografia di Alcaraz. La tessitura di Sardegna ha vissuto di riflesso le mode della Spagna, conoscendo le tecniche necessarie perché terra di rifugio di ebrei, moriscos e tessitori spagnoli che volevano aggirare le regole vigenti in terra spagnola. Nel XX secolo, nel patrimonio iconografico ancora presente nei copericaxias, coperibancus, ingirialettus, fanugas e mantas diventati di uso popolare, entrarono i motivi derivati dallo Jacquard. Nel revival etnografico che interessò l'Italia dal 1911 si inscrive l'operato di Giuseppe Piras Mocci e della sua Scuola del Tappeto sardo di Isili: a lui che compose nuovi elaborati con vecchie mustras si deve la continuità dell'arte tessile, definita per lungo tempo e a torto "arte popolare".
145,00

Congiolargios. Vasi e vasai ad Oristano dal XIII al XXI secolo

Congiolargios. Vasi e vasai ad Oristano dal XIII al XXI secolo

Marco Marini, Maria Laura Ferru

Libro: Libro in brossura

editore: Sole

anno edizione: 2003

pagine: 320

95,00

Ceramica di Sardegna. La storia, i protagonisti, le opere 1920-1960
60,00

Il corallo. Storia della pesca e della lavorazione in Sardegna e nel Mediterraneo
60,00

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