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Libri di Maria Stelladoro

Agata vergine e martire

Agata vergine e martire

Maria Stelladoro

Libro: Libro in brossura

editore: Maimone

anno edizione: 2022

pagine: 156

Agata è una vergine cristiana eroica e intrepida ricordata per la duplice corona della verginità e del martirio, consumato a Catania nel 251 d.C. e precisamente durante la prima sistematica, cruenta e calcolata persecuzione ordita contro i cristiani dall'apostata Decio (alcuni la collocano sotto Diocleziano, sec. IV). Assieme al compatrono Euplo/Euplio difende la cristianità, la verginità e la fede nella Catania del III-IV sec. d.C. Le due domande fondamentali, che nella tradizione agatina hanno fatto scorrere fiumi di inchiostro, sono: Qual è la patria di Agata? Qual è il codice pubblicato da J.P. Migne nella Patrologia graeca? Secondo la tradizione degli atti greci del martirio, Agata nacque a Palermo e fu martirizzata a Catania; invece, secondo quella in latino, Catania fu sia il luogo di nascita sia quello del martirio. Violente diatribe sono insorte proprio a questo proposito fra Palermo e Catania, raggiungendo la tensione più alta nel 1600, quando sotto papa Clemente VIII [Ippolito Aldobrandini] fu riformato il Breviario Romano e, davanti al cardinale Roberto Bellarmino, fu presa una decisione del tutto salomonica: lasciare la questione insoluta. In questo volume, oltre al racconto e al dibattimento giudiziario, che la tradizione greca tramanda, si raccolgono notizie su un maestro poco noto di Aidone (in provincia di Enna), che ha composto il canto che viene intonato dalle monache benedettine prima del rientro della santa al Duomo dopo la processione. Si fa un ampio riferimento alle due traslazioni delle reliquie (da Catania a Costantinopoli, nel 1040 e poi da Costantinopoli a Catania nel 1126, la cui ricorrenza viene annualmente commemorata il 17 agosto), ripercorrendo le tappe tanto care alla pia devozione popolare e alla tradizione storica locale. Un particolare capitolo è dedicato ai reliquiari e alle reliquie, devotamente custoditi dai cittadini di Catania: il busto di sant'Agata; lo scrigno in argento e le reliquie; il fercolo/vara (bara). Non mancano accenni alla diffusione del culto agatino e agli influssi pagani nel culto cristiano della vergine e martire. Un altro aspetto che viene qui esaminato e che è tanto caro al cuore dei devoti è la candelora, della quale vengono ripercorse le tappe più rappresentative per spiegarne il significato e per esaminarne le suggestive e pregevoli fatture. Infatti le candelore sono legate a precise corporazioni di artigiani e ogni anno accompagnano la processione della santa. Non è stato trascurato il legame tra Siracusa e Catania, nell'opera di Metodio di Siracusa, patriarca di Costantinopoli, che espone il miracolo dell'olio traboccante dalle lampade; l'accenno ai più importanti personaggi storici, che fanno da sfondo alla narrazione del racconto e del dibattimento giudiziario della vergine e martire Agata, che ci aiutano a comprendere il quadro storico del momento. In Appendice sono stati raccolti gli atti greci del martirio (che presentiamo in una libera e agevole interpretazione) e il modello del martirio di Agata. Chiudono le citazioni bibliche e la bibliografia essenziale.
19,00

Vita di santa Marina, la monaca vestita da uomo

Vita di santa Marina, la monaca vestita da uomo

Maria Stelladoro

Libro: Copertina morbida

editore: Graphe.it

anno edizione: 2018

pagine: 86

Esistono due modelli agiografici orientali di santa Marina: quello della monaca travestita da uomo e quello della martire. Spesso le sante omonime sono soggette a sovrapposizioni e variamente localizzate. Il motivo del travestimento della donna in abiti monastici maschili è ricco di valenze antropologiche e religiose con l'unico obiettivo di votarsi unicamente al Signore e far perdere le proprie tracce andando a vivere in un monastero maschile. Dalla protocristiana Tecla, discepola dell'apostolo Paolo, a Marina e fino alla Francia del secolo xv con Giovanna d'Arco, la pulzella d'Orléans, l'agiografia si è notevolmente arricchita di donne che hanno fatto ricorso all'escamotage del travestimento da uomini per accedere a ciò che, proprio in quanto donne, non avrebbe potuto accoglierle: dalla preghiera allo studio e alla battaglia. In tal modo univano le loro esigenze sacre a quelle profane per avere un minimo di libertà individuale, fedeli al precetto del Vangelo apocrifo di Tommaso che dice: Se una donna vuole servire Cristo e tralasciare il mondo materiale, dovrà smettere di essere donna. Allora sarà considerata come un uomo.
14,90

Santa Febronia. Vergine e martire sotto Diocleziano

Santa Febronia. Vergine e martire sotto Diocleziano

Maria Stelladoro

Libro

editore: Editrice Elledici

anno edizione: 2011

pagine: 224

Febronia è venerata in gran parte dell'Oriente cristiano ma anche in Occidente, come testimoniano gli antichi e numerosi manoscritti della sua Passio redatta in varie lingue. Febronia è presentata come una giovane monaca, che vive a Nisibi cioè l'attuale Nusaybin, in provincia di Mardin nella Turchia sud orientale. Durante le persecuzioni di Diocleziano, rifiuta di fuggire assieme alle sue compagne, per cui è arrestata. Condotta in tribunale, è decapitata tra il 286 e il 304 d.C.
12,00

Santa Febronia. Vergine e martire sotto Diocleziano

Santa Febronia. Vergine e martire sotto Diocleziano

Maria Stelladoro

Libro: Libro in brossura

editore: Velar

anno edizione: 2011

pagine: 224

Febronia è venerata in gran parte dell'Oriente cristiano ma anche in Occidente, come testimoniano gli antichi e numerosi manoscritti della sua Passio redatta in varie lingue. Il Martirologio Romano, nel quale la menzione di Febronia fu introdotta dal cardinale Cesare Baronio, commemora al 25 giugno il martirio della santa e l'origine delle notizie sulla martire va ricercata nei Sinassari bizantini, che a loro volta riportano una sintesi della Passio greca. Nella Passio Febronia è presentata come una giovane monaca, che vive a Nisibi cioè l'attuale Nusaybin, in provincia di Mardin nella Turchia sud orientale, ai confini con la Siria, in Mesopotamia. Durante le persecuzioni di Diocleziano e del suo prefetto Lisimaco, rifiuta di fuggire assieme alle sue compagne, per cui è arrestata. Condotta in tribunale, è condannata a morte dal prefetto Seleno, torturata, mutilata e decapitata tra il 286 e il 304 d.C. Il suo culto approdò a metà del sec. XVII in Sicilia: a Palagonia (Catania), a Palermo e a Patti (Messina). Nell'Isola si è presto sviluppata e consolidata nel corso dei secoli una devozione, assai viva anche oggi.
12,00

Lucia. La martire

Lucia. La martire

Maria Stelladoro

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2010

pagine: 239

Assieme alla vergine e martire Agata, morta a Catania 53 anni prima ma oriunda di Palermo, Lucia, donna di eccezionale bellezza ed elevata estrazione sociale, costituisce il binomio agiografico più significativo e più celebre di quelle eroine che, con il loro martirio, subito in difesa della verginità e della fede, gloriarono la Sicilia nei primi secoli del cristianesimo. Secondo la tradizione e la pia devozione popolare, Lucia patì il martirio a Siracusa il 13 dicembre del 304 sotto Diocleziano, lo stesso anno in cui il 12 agosto a Catania era giustiziato il giovanissimo martire volontario Euplo/Euplio. A differenza di Agata, Lucia esemplifica il modello cristiano di chi nega la propria famiglia e dona tutti i propri averi alla Chiesa e ai poveri. Proprio a causa della devoluzione dei beni materiali, il fidanzato rimprovera Lucia di avere dilapidato il patrimonio paterno con uomini depravati e di essere pertanto diventata una meretrice dissoluta. La dilapidazione dei beni materiali è motivo di accusa e di assimilazione alla dissolutezza dei costumi (il "Carnale mercimonium"), preludendo alla condanna al postribolo e poi a quella finale per spada. Dal Medioevo si consolida il patronato della vista attribuito a Lucia e dai secoli XIV-XV si fa largo spazio un'innovazione nell'iconografia, la raffigurazione con in mano un piattino (o una coppa) dove sono riposti i suoi occhi.
18,00

Agata. La martire

Agata. La martire

Maria Stelladoro

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2005

pagine: 169

La tradizione fa di Agata una santa siciliana martirizzata nel III secolo. Nel volume si fa riferimento a una teoria che considera Agata una rielaborazione cristiana di alcuni culti locali come quello di Iside, delle Veneri, di Demetra e di Persefone. Gli atti greci del martirio sono di epoca bizantina e sono attribuiti a un anonimo che avrebbe rielaborato la tradizione cristiana secondo l'uso dell'amplificazione. A questo ed ad altri testi fa riferimento l'autrice nel raccontare la vita della santa siciliana paladina della fede e della femminilità che in ciò e per ciò subì il martirio.
18,00

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