Libri di Marina Cirese
Minori migranti. Diritti e tutela dei legami familiari
Marina Cirese
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2020
pagine: XII-196
Quegli insostenibili ideali
Marina Cirese
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2017
pagine: 152
È la storia di una donna magistrato che, narrata attraverso alcuni flashback, si dipana dalle prove di concorso, alla scelta della sede, all'effettivo esercizio delle funzioni e all'impatto con la realtà della giustizia, per arrivare a un finale aperto che pone ulteriori interrogativi. Alla vicenda professionale si affianca e si interseca quella umana di una donna che, attraverso errori e scelte sofferte, ideali e delusioni, cerca il proprio equilibrio sentimentale e affettivo nell'ambito di un ruolo in cui non è facile conciliare il lavoro e la vita privata, la funzione e la vera essenza della persona. Sulla scena, insieme a lei, altri magistrati, amici, figli, amori, addetti ai lavori, avvocati. Un mondo che forse molta gente ignora.
Giudicare la vita. Tre storie di donne
Daniela Toschi, Marina Cirese, Jacqueline Monica Magi
Libro
editore: Del Bucchia
anno edizione: 2008
pagine: 128
Tre racconti di donne che sembrano parlare della vita di tutti i giorni. Scritti da tre donne abituate a giudicare gli altri. E capaci di giudicare, ancor più a fondo, proprio se stesse.
Rêverie. Racconti
Marina Cirese
Libro
editore: Del Bucchia
anno edizione: 2013
pagine: 96
Quelle di Marina Cirese (…) non sono narrazioni autobiografiche, ma dietro ai personaggi e soprattutto le personagge di queste pagine si intravede, leggera e forte, l'immagine dell'autrice, "una giudice", una persona che riveste un ruolo significativo arricchito dal suo essere donna. L'ho incontrata professionalmente: preparata, precisa e rigorosa nei rapporti con le parti e gli avvocati e, attraverso la scrittura, sicura e accurata anche nei provvedimenti apparentemente più aridi. Marina Cirese opera su diversi registri, dal quasi grottesco di "Utopie al tè verde" al passionale di "Il sogno di Magda", al sentimentale di "Il cacciatore di stelle", al magico di "Moréve", al nitido e icastico di "Un bicchiere di ouzo" (l'incipit della prefazione di Maria Pia Lessi).
Alla macchinetta del caffè di un palazzo di giustizia. Storie semiserie dal e sul mondo che le sta attorno
Libro
editore: Del Bucchia
anno edizione: 2021
pagine: 96
"La macchina del caffè di un palazzo di giustizia: il solo elemento che mette tutti d'accordo nella sede in cui nessuno va d'accordo per natura e per partito preso, per ruolo e per posa. E, anche se si andasse d'accordo, non lo ammetterebbe mai nessuno. Dispensatrice della sostanza eccitante piú libera e diffusa, […] concede benevola appena un pulsante a cugina cioccolata e uno a fratello tè - entrambi eccitanti - ma non dà cittadinanza alla camomilla che in un tribunale dovrebbe esser servita a ettolitri, anzi direttamente via flebo per esser certi dell'arrivo a destinazione al fine di placare ego smisurati, pavoneggiamenti e agonismo degno delle migliori cause, offerto al pubblico o magari solo a una corte assonnata. Sarebbe utile anche per attenuare il sogghigno di chi ha comunque l'ultima parola e parla per documenti, ordinanze, sentenze e sublima in quegli scritti la platealità negata e concessa - anzi, quasi implorata - alle controparti pubblico ministero e avvocato. Tutto questo e molto altro la macchina del caffè vede, scruta, intuisce; depositaria di pensieri e confidenze, sfoghi e attese. Lei […] assurge a involontaria protagonista di questa raccolta eterogenea di pensieri di operatori della giustizia che figurano in prima persona oppure sono tratteggiati nella testimonianza di chi osserva da lontano". (Dalla prefazione di Piero Ceccatelli).