Libri di Mario Pratesi
All'ombra dei cipressi
Mario Pratesi
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2018
pagine: LX-94
Pienamente cosciente del graduale esaurirsi del tempo a lui rimasto, dopo che la sua carriera didattica si era conclusa nel 1906, il "verista toscano" Mario Pratesi (1842-1921) non si rassegnò comunque né all'età né all'infermità. Era uno scrittore, uno di quelli eccellenti, conosciuto e rispettato, e voleva continuare ad esserlo. Nel suo testamento olografo per la prima e unica volta rivelò la sua sorprendente intenzione di mandare alla stampa un ultimo lavoro intitolato "All'ombra dei cipressi". Il libro non fu mai pubblicato e chi era a conoscenza di questo testo lo considerava smarrito, introvabile fra le carte sparpagliate sulla scrivania dello scrittore scomparso. Il ritrovamento del manoscritto, per caso, fra i documenti pratesiani donati dagli eredi canadesi alle Special Collections di Victoria College (University of Toronto) ci offre l'occasione di una valutazione retrospettiva del volumetto pratesiano alla luce delle considerazioni sullo stile tardo proposte recentemente da critici letterari fra cui Theodor Adorno, Edward Said, Linda e Michael Hutcheon e altri. Questo studio presenta il manoscritto smarrito nella sua interezza, come Pratesi l'avrebbe voluto pubblicare, insieme a una riflessione critica sugli elementi che rivelano nelle ultime pagine pratesiane i capisaldi dello stile tardo.
Le perfidie del caso. Romanzo toscano di fine Ottocento
Mario Pratesi
Libro: Copertina morbida
editore: Apice Libri
anno edizione: 2015
pagine: 198
È un'opera poco conosciuta "Le perfidie del caso", il romanzo che il toscano Mario Pratesi (1842-1921) pubblicò per la prima volta a Milano nel 1898. Influenzato dalla nuova corrente decadentista (con Fogazzaro e D'Annunzio come nuovi e probabili modelli), lo scrittore mette insieme una vicenda insolita, con al centro il dissolvimento dei principi dell'arte e della religione, in cui miscela gli elementi tradizionali della sua narrativa con elementi nuovi, fra i quali un triangolo pseudo-amoroso (dove prevale una carnale passione) e alcuni personaggi più o meno singolari (un bravo pittore, un vescovo accademico della Crusca ancora legato al cristianesimo primitivo, un anarchico ubriacone e un minorato mentale). Fino ad arrivare a un vero e proprio femminicidio, con l'uccisione violenta e sanguinosa di Palmira, voluttuosa protagonista della storia che per le sembianze sembra uscita da un quadro del Quattrocento.