Libri di Marta Celio
Della vita e della morte
Marta Celio
Libro: Libro in brossura
editore: Macabor
anno edizione: 2025
pagine: 62
Una prosa fluttuante, entra ed esce dalla realtà, per reinventare qualcosa che viene dal passato: qualcosa che continua a gridare inseguendo una voce e una forma. Nella duplice valenza di cura e veleno la parola crea un mondo, lo illumina, lo spegne mentre da più parti riaffiorano i volti di una fedelissima pulsione di morte. Si resta lì in una sorta di bivio. Si può vivere su quel limite in-valicabile: di qui la vita, di là la morte. O andare oltre, per sempre. Qui comincia la lotta. Non si vince e non si perde, ma si pro-va a ricostruire l’intero. Ancora una volta, una volta ancora. Per accogliere quel grido e dargli finalmente la sua voce e la sua forma.
In punta di piedi
Marta Celio
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 103
"Nei versi di Marta Celio si rinnovellano le due invocazioni di Dino Campana «O poesia, poesia, poesia. Sorgi, sorgi, Sorgi» e «O poesia, tu non tornerai», e con quelle si rinnovella pure lo strazio di un'anima troppo grande per via delle visioni che la abitano, e troppo piccola per dare a ciascuna di esse la giusta voce. Questa tensione tra grande e piccolo, tra Vita e Morte percorre in esergo la raccolta. Grande, e quindi «pinto» con i colori stessi della Vita, è il cuore del poeta, ma piccole e fragili, perché di carta, sono le imbarcazioni sulle quali sono tratti in salvo i pochi frammenti del suo cuore scampati al naufragio, e quindi alla Morte." (Dalla Prefazione di Andrea Panzavolta)
Istanti
Marta Celio
Libro
editore: Macabor
anno edizione: 2017
pagine: 76
Nella poetica di Marta Celio, pur controllata da un’occhiuta osservanza delle regole, delle grammatiche e delle sintassi, irrompe sempre incontenibile un background filosofico i cui tiranti sono stati modulati nella prima metà del secolo scorso dal "Tractatus" wittgensteiniano.
Altrove
Marta Celio
Libro: Libro in brossura
editore: Macabor
anno edizione: 2018
pagine: 100
Nelle liriche di Marta Celio, il nesso fra poesia e pensiero – ovvero, se si preferisce il richiamo aristotelico, il carattere “più filosofico” del poetare – non è il risultato di un progetto premeditato, né è l’esito di un’opzione intellettualistica. Non si tratta, infatti, di conferire valenza universale ai versi, assecondando un disegno astratto di mutua compenetrazione fra il pensiero e la poesia. (…) La strada delineata dall’autrice è un’altra più accidentata e arrischiata, ma anche più originale e affascinante. Restituire alla parola la forza della rivelazione. (dalla prefazione di Umberto Curi)
Germogli di parole
Marta Celio
Libro: Libro in brossura
editore: Macabor
anno edizione: 2019
pagine: 90
In questa raccolta di Marta Celio “la ricerca di una parola che porti l’impronta del reale fa coincidere lo spazio del dire poetico con l’evocazione di un’intensità lancinante. Gli spigoli, le lame, i tagli, le ferite sembrano indispensabili prodromi o gli irrinunciabili compagni della dolcezza di uno smarrimento che non vuole analgesiche consolazioni e che rifiuta desensibilizzanti pedagogie. Il frequente rivolgersi ad un interlocutore spesso remoto al modo dell’invocazione, della richiesta che fa tutt’uno con la vita intera di chi chiede, custodiscono le proprietà irrinunciabili di questo transito attraverso il dolore.” (Adone Brandalise, dalla prefazione). Postfazione di Alessandro Tessari.
Segrete distanze. Immensità dei miei tu
Marta Celio
Libro: Copertina morbida
editore: Proget Type Studio
anno edizione: 2021
Retroilluminazioni
Camillo Bifera
Libro: Libro in brossura
editore: Macabor
anno edizione: 2021
pagine: 64
"Nessuna allusione all'opera di Rimbaud, il confronto sarebbe abissale. Figli del proprio tempo viviamo come le apparecchiature retroilluminate. Come chi sta dietro a un palcoscenico e vede a sprazzi lo spettacolo. Mentre noi viviamo a sprazzi la vita dietro i nostri aggeggi colorati e accecanti di luce." (dalla nota dell'autore) Prefazione di Marta Celio.
L'eterno racconto. La poesia di Alessandro Cabianca
Marta Celio
Libro: Libro in brossura
editore: Macabor
anno edizione: 2021
pagine: 66
"La poesia di Alessandro Cabianca, attraversata in parte da sfaccettature prismatiche, così dell’io come della realtà, si distingue prima, per un autobiografismo condizionato dal piccolo mondo che lo circonda, e approda poi, nella maturità, al mito, alla storia, alla cultura. Da qui il fil rouge identificato da Marta Celio in questo breve saggio sarà ciò che si suppone latente: il viaggio, visto come quell’eterno racconto del quale Cabianca si farà testimone, paradossalmente e inconsapevolmente, sin dall’inizio del suo percorso poetico, nella tacita complicità della “parte e del tutto”, evocatrice di “inizi che finiscono e, dove finiscono, ricominciano” nella complessa paradossalità di un viaggio che avviene sempre… non avvenendo mai". (dalla quarta di copertina)
Quando il viaggio
Marta Celio
Libro: Libro in brossura
editore: Macabor
anno edizione: 2021
pagine: 70
Il contesto di questo testo narrativo di Marta Celio è quello psicoterapeutico. Il più infido dei contesti. Due fuori dal mondo, il malato e il terapeuta, riusciranno assieme a sistemare quel mondo in binari, né convergenti né divergenti bensì paralleli rendendoli gestibili? La Celio tenta la scalata di questa insidiosa scommessa adusata ai suoi esperimenti pareidolici.
Sul crinale
Marta Celio
Libro: Libro in brossura
editore: Macabor
anno edizione: 2022
pagine: 84
Il percorso tracciato dell’autrice in questa prosa poetica, vede una prima parte (intitolata Veglie) nutrirsi di fantasie che affondano le loro radici in sogni decentrati rispetto all’apparente protagonismo di Marta Celio, che – solo in un certo senso – ne è la vera “autrice”. Si direbbe, parafrasando Borges, che è Pierre Menard (e non de Cervantes) a pieno titolo, l’autore del Quijote. Chi è dunque – a pieno titolo – l’autore di "Sul crinale"? Nella seconda parte (intitolata Lei, Esercizi di stile) ancora una volta l’autrice non parla in prima persona, ma scrive di mutamenti a partire da una smaterializzazione del sé. Dunque pseudonimi e decentralizzazioni caratterizzano una scrittura febbrile.