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Libri di Martino Doimo

Clear-span buildings. Architettura e democrazia

Clear-span buildings. Architettura e democrazia

Libro: Libro in brossura

editore: CLEAN

anno edizione: 2022

pagine: 112

Il tipo architettonico dell’aula incarna in sé i caratteri dell’architettura della città e si distingue per la sua immediata intelligibilità e per la capacità di esprimere e di evocare la città in un unico spazio condiviso, come fosse un interno urbano. La realtà di oggi ci spinge a interrogarci sul significato che hanno queste architetture nella dimensione contemporanea della città, che ha assunto connotazioni sempre più estreme, conflittuali e multiscalari (dalla città-regione, alla città-territorio, alla città metropolitana). Una realtà urbana e territoriale che chiama in campo ragioni e forme dell’architettura che non sono più facilmente assimilabili ai contenuti espressi da Hilberseimer (1885-1967) in Groszstadt Architektur (1927), così come, per altro verso, appaiono lontani nel tempo, per non dire inadeguati, gli stessi esempi contenuti nel altrettanto importante e profetico volume - che crediamo abbia influenzato anche Mies - sempre di Hilberseimer sul tema degli Hallenbauten (1931). Eppure questi testi e queste riflessioni pongono in essere una potenzialità teorica che a distanza di tanti anni si mostra ancora attuale. Questa ‘spinta innovatrice’ nel manipolare con la tecnica lo spazio degli edifici ad aula che sperimenta negli Stati Uniti (casa Farnsworth 1945-50, Crown Hall 1950-56, Convention Hall 1953-54 ecc.), sarà di riflesso il segno, se non la conferma, di una nuova visione dell’architettura che si offre alla vita democratica di una società che vuole tornare a esser viva, come lo è stata, per esempio, quella americana uscita dalla Seconda guerra mondiale. Scritti di Benno Albrecht, Renato Capozzi, Armando Dal Fabbro, Martino Doimo, Maria Cristina Loi, Marco Mannino, Carlo Moccia, Luca Monica, Raffaella Neri, Piercarlo Palmarini, Gundula Rakowitz, Salvatore Russo, Federica Visconti.
15,00

Fare mostre. Italia, 1920-2020: colpi di scena e messinscena

Fare mostre. Italia, 1920-2020: colpi di scena e messinscena

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2020

pagine: 320

Il volume offre una sintetica ricognizione su quello che, adottando una espressione di Germano Celant, si potrebbe definire il "linguaggio dell'esposizione", un ambito disciplinare occupato da un complesso di attività che sono insieme critiche, speculative e artistiche. Sempre più nel corso del Novecento l'esposizione si è proposta come il luogo nel quale fondere e con-fondere tra loro, le diverse discipline e pratiche visive coinvolte nel progetto di allestimento. L'allestimento, quindi, sempre più si è liberato dal puro statuto di arte dell'exhibiting, dell'esposizione di oggetti, opere o prodotti riposti su scaffali, sistemati dentro preziose vetrine o appesi alle pareti, per diventare un racconto proposto per coinvolgere, sedurre e far riflettere lo spettatore. L'attività espositiva ha nel tempo acquisito una propria autonomia di linguaggio assegnando la responsabilità del progetto allestitivo ad una nuova figura, quella del curatore. Di questa storia il nostro volume indaga un arco temporale di un secolo, dagli inizi individuati nella ricerca di una via italiana alla modernità negli anni tra le due guerre fino alle contemporanee ricerche che si misurano con un mercato globale dominato da grandi soggetti istituzionali e fondazioni private.
28,00

Arte muraria, spazio e tettonica. Mies, Bacardi Building a Cuba

Arte muraria, spazio e tettonica. Mies, Bacardi Building a Cuba

Martino Doimo

Libro: Libro in brossura

editore: Canova

anno edizione: 2009

pagine: 316

29,00

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