Libri di Matteo Quinto
Le identità in Miyazaki. Tra postumanesimo e nostalgia
Matteo Quinto
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 400
Questo saggio si propone di analizzare il modo in cui i personaggi dei film di Miyazaki costruiscono le proprie identità secondo modalità tanto rigide e statiche quanto flessibili e dinamiche, evocando orizzonti decostruttivi, postumanisti e nostalgici. La prima parte del volume mette in relazione le caratteristiche dei personaggi di Miyazaki con i concetti del postumanesimo e dell’ecocritica: partendo dalla rigidità di alcuni di essi, che concepiscono umanità, tecnologia e natura come poli nettamente divisi e contrapposti, l’analisi arriva a riflettere sulle identità complesse, intese come reti mutevoli di relazioni e ibridazioni. La seconda parte, invece, analizza il ruolo di diverse tipologie di nostalgia – legate al presente, al passato o al futuro – nelle costruzioni identitarie. Si comprende così che questo stato d’animo non ha solo effetti malinconici, reazionari, elegiaci o escapisti, ma anche che esso permette alle identità flessibili di trovare un equilibrio tra solidità e apertura al cambiamento, contribuendo così a una spinta verso la significazione del passato, la comprensione del presente e l’immaginazione del futuro.
Fuori programma, Scrittrici italiane dal Novecento a oggi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 192
Una raccolta di saggi dedicati alla prosa e alla poesia di autrici italiane che hanno scritto dall’inizio del Novecento ad oggi. Alcuni interventi riguardano personalità che hanno già lasciato una traccia importante nella storia letteraria del nostro paese, altri invece fanno emergere il valore di autrici meno note, avendo ricevuto poca attenzione dalla critica. Il libro è rivolto sia agli esperti di letteratura italiana, sia agli appassionati lettori in cerca di spunti di riflessione intorno alle opere di queste scrittrici. Un volume pensato soprattutto per i docenti delle scuole di secondo grado, con l’auspicio che possa rivelarsi uno strumento valido per costruire una didattica più attenta alla pluralità dei punti di vista e all’identità di genere.
Mimesis 1946-2016. Atti delle giornate di studio su Erich Auerbach (Pavia, Collegio Ghislieri, 27-28 aprile 2016)
Libro
editore: Pavia University Press
anno edizione: 2018
pagine: 132
Le giornate di studio su Erich Auerbach celebrano il 60° anniversario della pubblicazione di Mimesis. Gli atti raccolgono 8 contributi che affrontano da prospettive diverse un tema particolare, per fornire nuovi spunti di studio su una delle maggiori figure del panorama critico-letterario novecentesco. L’intervento di Maria Luisa Meneghetti affronta problematiche sulla lingua letteraria medievale e dantesca prendendo spunto dal saggio auerbachiano Lingua letteraria e pubblico. Il contributo di Mario Domenichelli propone una riflessione sui metodi impiegati da Auerbach e da Benjamin in relazione alla ricerca etimologica come strumento di conoscenza. La questione della figuralità e la concezione auerbachiana del tempo vengono approfonditi da Pietro Cataldi, mentre Federico Bertoni si interroga sull’eredità del metodo di Auerbach. Le due relazioni successive si soffermano sull’interesse di Auerbach per la letteratura francese: Lorenzo Renzi si concentra sulla linea da Montaigne a Proust; Daniele Giglioli propone un'indagine sulla poesia di Baudelaire. Riccardo Castellana estende la teoria del figurale attraverso Frye e Federico Francucci legge Auerbach attraverso l'opera di Pynchon.
A venti anni dal Nobel. Atti del convegno su Dario Fo (Pavia, Collegio Ghislieri, 23-24 maggio 2017)
Libro: Libro in brossura
editore: Pavia University Press
anno edizione: 2018
pagine: 132
Il volume raccoglie dieci saggi che affrontano l’opera letteraria e teatrale di Dario Fo da angolature diverse: considerando sia le specificità stilistiche dei suoi testi, sia le strategie recitative di cui si è servito. Sul versante letterario, Luca D’Onghia mostra come Fo ami evocare Ruzante, citandolo in forme anche liberamente ricreative; Pietro Trifone analizza la lingua di "Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri"; Angelo Romano riflette sulle rivisitazioni della maschera di Arlecchino; Stefania Stefanelli fornisce un inquadramento sociolinguistico all’uso di dialetto e italiano. In ambito teatrale, Eva Marinai illustra le strategie mimiche di Fo, dalla bande mimée di Jacques Lecoq al sermo corporis di "Mistero buffo"; Marisa Pizza evidenzia la dimensione militante delle rappresentazioni di Fo e come Franca Rame ne abbia documentato le fasi; Marco De Marinis indaga la dimensione drammaturgica e registica dell’arte attoriale di Fo; Paolo Puppa individua gli aspetti dei monologhi di Fo poi presenti anche nel teatro di narrazione; Simone Soriani sviluppa un confronto tra Fo e Petrolini; Roberto Cuppone studia la nascita del giullare e della sua lingua 'infernale'.