Libri di Michele Prestipino
Casamonica. Come nasce e si afferma un potere criminale
Ilaria Meli
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2023
pagine: 240
Il mondo li ha scoperti nel pomeriggio di un agosto del 2015, durante un funerale con le rose lanciate da un elicottero, una carrozza e la musica del Padrino in sottofondo. Ma a Roma tutti conoscevano i Casamonica, un gruppo di famiglie di origine rom. A loro ci si poteva rivolgere per la cocaina, ma soprattutto per i soldi. Contanti e subito. Ma un debito con i clan non si ripagava facilmente e i loro membri, se denunciati, riuscivano sempre a cavarsela con poco. Fino al 2018 e all’accusa per mafia da parte della Procura romana. Secondo gli investigatori, una mafia autoctona, cresciuta nei meandri più nascosti della Capitale d’Italia, all’ombra di una pesante sottovalutazione. Ilaria Meli è al lavoro da anni sulle mafie del Lazio: ha cominciato da Ostia, è passata dalle curve del tifo organizzato ed è arrivata ai Casamonica e ai suoi esponenti che, per quanto entrati nella cronaca con gli arresti, non sono mai rimasti con i loro nomi nella memoria collettiva. Ha studiato le carte giudiziarie e ricostruito una storia che risale agli anni Trenta. Ha raccolto testimonianze e vicende inedite: di esperti, giornalisti, attivisti, educatori, ma soprattutto di gente comune. Ha girato e frequentato le borgate di questa città, si è immersa nelle comunità. E firma in queste pagine l’affresco articolato e originale di un insidioso fenomeno criminale. Insieme allo spaccato drammatico della società che esso attraversa.
Modelli criminali. Mafie di ieri e di oggi
Giuseppe Pignatone, Michele Prestipino
Libro: Copertina rigida
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 240
Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino ci svelano le caratteristiche e le trasformazioni delle organizzazioni mafiose di cui si sono occupati nella loro lunghissima esperienza da Palermo a Reggio Calabria, fino alle più recenti inchieste che hanno coinvolto la capitale. Il libro analizza il dna della mafia siciliana e di quella calabrese: la struttura organizzativa su cui entrambe si fondano, la 'famiglia' in cui si entra mediante cerimonie solenni e, infine, il sistema di relazioni che le collegano a soggetti esterni. Un'ampia parte - aggiornatissima alle ultime decisioni dei giudici romani - è dedicata alla presenza della mafia nel Lazio e nella capitale. Dalle vicende romane si prende spunto per affrontare un aspetto oggi centrale nelle pratiche mafiose: l'utilizzo sistematico dei metodi corruttivi e collusivi, senza mai dimenticare che mafia e corruzione sono due cose diverse. Infine gli autori prendono in esame gli scenari più recenti e di frontiera della criminalità economica, particolarmente preoccupanti perché l'espansione delle mafie e la penetrazione dei capitali illeciti nell'economia legale mettono in pericolo le basi stesse della vita democratica.
Modelli criminali. Mafie di ieri e di oggi
Giuseppe Pignatone, Michele Prestipino
Libro: Copertina rigida
editore: Laterza
anno edizione: 2019
pagine: 219
Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino ci svelano le caratteristiche e le trasformazioni delle organizzazioni mafiose di cui si sono occupati nella loro lunghissima esperienza da Palermo a Reggio Calabria, fino alle più recenti inchieste che hanno coinvolto la capitale. Il libro analizza il dna della mafia siciliana e di quella calabrese: la struttura organizzativa su cui entrambe si fondano, la 'famiglia' in cui si entra mediante cerimonie solenni e, infine, il sistema di relazioni che le collegano a soggetti esterni. Un'ampia parte - aggiornatissima alle ultime decisioni dei giudici romani - è dedicata alla presenza della mafia nel Lazio e nella capitale. Dalle vicende romane si prende spunto per affrontare un aspetto oggi centrale nelle pratiche mafiose: l'utilizzo sistematico dei metodi corruttivi e collusivi, senza mai dimenticare che mafia e corruzione sono due cose diverse. Infine gli autori prendono in esame gli scenari più recenti e di frontiera della criminalità economica, particolarmente preoccupanti perché l'espansione delle mafie e la penetrazione dei capitali illeciti nell'economia legale mettono in pericolo le basi stesse della vita democratica.
Il codice Provenzano
Salvo Palazzolo, Michele Prestipino
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2017
pagine: 322
A distanza di dieci anni dalla sua prima pubblicazione, e nel venticinquesimo anniversario della sanguinosa stagione delle stragi del 1992, la nuova edizione di un libro considerato un documento fondamentale per la comprensione dei meccanismi di Cosa Nostra. Quella che era partita come un'inchiesta giudiziaria è diventata un libro che tenta di spiegare il potere di un capo avvolto nel mistero per quasi mezzo secolo. Il titolo anticipa tutto il resto: "Il codice Provenzano".
Il contagio. Come la 'ndrangheta ha infettato l'Italia
Giuseppe Pignatone, Michele Prestipino
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: X-184
Con un'esperienza maturata alla procura di Palermo, Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino sono i magistrati che hanno portato in Calabria i metodi investigativi messi a punto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino contro Cosa Nostra. Con le loro indagini hanno rivelato la faccia torbida delle relazioni tra la 'ndrangheta e il Paese ufficiale: non soltanto imprenditori e politici, ma perfino ufficiali dei carabinieri, magistrati e collaboratori dei servizi segreti pronti al doppio gioco per favorire le latitanze dei boss e gli affari delle cosche. Un gioco pericoloso, dal quale la 'ndrangheta è uscita spesso vincente, perché ha contagiato trasversalmente tutta la società. In queste pagine il racconto, curato da Gaetano Savatteri, in presa diretta e con rivelazioni inedite, dei due magistrati, sulle ragioni per cui la 'ndrangheta è riuscita a infiltrarsi anche nelle regioni più ricche d'Italia, come la Lombardia, il Piemonte e la Liguria, con un sistema di colonizzazione rigidamente regolato: a Milano si guadagna, in Aspromonte si decide. Un sistema antichissimo capace di stare al passo con i tempi. Forse la sfida più difficile dello Stato, che impegna tutta l'Italia sulla frontiera di Reggio Calabria.
Il codice Provenzano
Salvo Palazzolo, Michele Prestipino
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2009
pagine: XV-322
"Non sapete quello che state facendo", sussurrò Bernardo Provenzano ai poliziotti che lo ammanettavano dentro il suo covo di Corleone, a Montagna dei Cavalli, l'11 aprile 2006, dopo 43 anni di latitanza. Erano le 11.21 di una mattina che il capo di Cosa Nostra aveva dedicato alla scrittura dei pizzini, l'unico strumento che utilizzava per comunicare con il mondo al di fuori della sua casa bunker. Bernardo Provenzano aveva comandato da sempre così, battendo i tasti delle sue macchine per scrivere. Dovunque si trovasse. Poi affidava quei messaggi, ripiegati sino all'inverosimile e avvolti dallo scotch trasparente, nelle mani di fidati mafiosi. La centrale di comando su cui si era fondato il trono di Bernardo Provenzano stava per intero su un tavolino." Chi è il misterioso "Nostro Signore Gesù Cristo", sempre beninformato sul corso delle indagini, che Provenzano ringraziava nei suoi pizzini per avergli svelato la telecamera nascosta dai carabinieri e per avergli offerto un rifugio sicuro dopo un blitz della polizia? Chi sono gli altri destinatari dei messaggi, indicati con numeri in sequenza da 2 a 164? L'arresto del padrino di Corleone non rappresenta la fine della lotta alla mafia, ancora molti sono i nodi da sciogliere.
Il codice Provenzano
Salvo Palazzolo, Michele Prestipino
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2008
pagine: XV-322
L'arresto di Bernardo Provenzano ha segnato indubbiamente un momento cruciale nel percorso di contrasto alla mafia corleonese, quella che ha scandito una lunghissima stagione di sangue in Sicilia, e non solo, a partire dal 1978. Anche l'ultimo dei grandi capi in latitanza è finito in manette. Così, dal punto di vista delle statistiche, un'epoca è stata chiusa. Ma nella lunga stagione dei corleonesi, restano ancora troppi elenchi senza nomi. Quelli dei favoreggiatori a volto coperto, dei complici eccellenti e dei mandanti "altri" dei delitti politico-mafiosi. Per questa ragione, una stagione non può dirsi conclusa. E non può essere liquidata con un arresto, seppur importantissimo.
Il codice Provenzano
Salvo Palazzolo, Michele Prestipino
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2007
pagine: 322
"Non sapete quello che state facendo", sussurrò Bernardo Provenzano ai poliziotti che lo ammanettavano dentro il suo covo di Corleone, a Montagna dei Cavalli, l'11 aprile 2006, dopo 43 anni di latitanza. Erano le 11.21 di una mattina che il capo di Cosa Nostra aveva dedicato alla scrittura dei pizzini, l'unico strumento che utilizzava per comunicare con il mondo al di fuori della sua casa bunker. Bernardo Provenzano aveva comandato da sempre così, battendo i tasti delle sue macchine per scrivere. Dovunque si trovasse. Poi affidava quei messaggi, ripiegati sino all'inverosimile e avvolti dallo scotch trasparente, nelle mani di fidati mafiosi. La centrale di comando su cui si era fondato il trono di Bernardo Provenzano stava per intero su un tavolino." Chi è il misterioso "Nostro Signore Gesù Cristo", sempre beninformato sul corso delle indagini, che Provenzano ringraziava nei suoi pizzini per avergli svelato la telecamera nascosta dai carabinieri e per avergli offerto un rifugio sicuro dopo un blitz della polizia? Chi sono gli altri destinatari dei messaggi, indicati con numeri in sequenza da 2 a 164? L'arresto del padrino di Corleone non rappresenta la fine della lotta alla mafia, ancora molti sono i nodi da sciogliere.