Libri di Michele Sovente
Cumae
Michele Sovente
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 493
"Cumae" è il quarto libro di Michele Sovente, ma il primo in cui trova compimento il trilinguismo di una poesia di volta in volta scritta in italiano, latino e in dialetto. La straordinaria esperienza di questa lingua "una e trina" è il mezzo con cui Sovente penetra nel territorio flegreo: tra figure ancestrali e creature che attraversano il tempo, tra echi di un passato imperiale e un presente di speculatori, la raccolta dà voce a uno spazio antico e contemporaneo, osservatorio privilegiato per affrontare una crisi della Storia che si configura, allo stesso tempo, come crisi della comunicazione e del linguaggio. Corredata da uno studio formale e stilistico, una ricostruzione della storia del testo e un puntuale commento volto a chiarire riferimenti e scelte linguistiche, la presente edizione mira a riproporre la bellezza e la complessità dell'immaginario di Cumae fornendo per la prima volta tutti gli strumenti per avvicinarsi alla scrittura soventiana.
Quattro incontri sul confine. Architettura, poesia, arte, cinema, critica
Antonio Mariniello, Michele Sovente, Angelo Trimarco
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2005
pagine: 96
Un'esplorazione, lungo la sempre più sottile linea di confine tra i saperi, delle analogie e differenze fra le tecniche e i procedimenti da cui trae linfa il lavoro esteticamente significativo.
Superstiti
Michele Sovente
Libro: Copertina rigida
editore: San Marco dei Giustiniani
anno edizione: 2010
pagine: 156
La nuova raccolta poetica di Michele Sovente in cui, giocando con i tre linguaggi che da sempre usa, l'autore riesce a costruire una sapiente architettura di sette sezioni internamente legate l'una all'altra, al fine di dare al lettore una visione d'insieme sul lacerante tema enunciato dal titolo.
Bradisismo
Michele Sovente
Libro: Copertina rigida
editore: Garzanti
anno edizione: 2008
pagine: 247
Con "Bradisismo" la poesia di Michele Sovente porta in superficie l'energia tellurica e immaginativa che aveva caratterizzato la sua ricerca linguistico-espressiva da "Per specula aenigmatis" e da "Cumae" fino a "Carbones". Le tre lingue da lui adoperate - latino, italiano, dialetto di Cappella - si sono via via intrecciate in un denso brulichio di immagini primordiali, frammenti di vita vissuta, figure tra l'onirico e il quotidiano, fino a formare una stratigrafia dove l'universo flegreo è tutt'uno con le tensioni profonde, inquietanti, vitali della realtà contemporanea. Stare in un territorio dominato da un perpetuo moto che lo costringe ad abbassarsi e a sollevarsi equivale per il poeta a fare i conti con gli imprevisti, le incognite, gli improvvisi sussulti e con le violente impennate dell'esistenza, della storia.
Carbones
Michele Sovente
Libro: Copertina rigida
editore: Garzanti
anno edizione: 2002
pagine: 171
"Sovente congiunge con i fili delle parole due poli opposti e simmetrici dell'essere e li fa reagire tra loro attraverso tre lingue diverse, ma sorelle, che si rincorrono e s'insinuano l'una nell'altra: il latino, alma mater di tutto quello che noi siamo; l'italiano, ormai prossimo, come il latino, a diventare lingua morta (ma i poeti, diceva Pascoli, sono sempre poeti di lingua morta); il dialetto di Cuma, lingua del grembo e del nido (di «tana», dice Sovente), sulfureo e «ballerino» come la terra in cui vive il poeta." (Giuseppe Leonelli)
Cumae
Michele Sovente
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 1998
pagine: 208
"Che alla poesia non possa bastare una sola lingua è un sentimento di cui, con diverse modalità, sembrano oggi testimoniare tuti gli autori di maggior rilievo espressivo, chi miscelando lingua e dialetto, chi alterando il registro della comunicazione letteraria con quello del parlato. Assolutamente originali appaiono la percezione e gli effetti di questa esigenza nel lavoro di Michele Sovente, intento a "ridirsi" le verità e i misteri della propria vocazione in un gioco di rimbalzi, varianti e rifrazioni fra una testualità latina e una testualità italiana che nascono l'una dall'altra senza che sia lecito o comunque possibile assegnare all'una o all'altra alcuna priorità." (G. Raboni)