Libri di Noemi Valentina Paiola

La prima volta che si sfogliano le pagine di Cuore di Strega, si avverte il sussurro antico di un tempo sospeso. È come se l'inchiostro stesso si destasse da un sogno e cominciasse a respirare. Si percepisce il fruscio delle vesti, l'odore dell'olio di candela, il tocco di una mano che scrive lentamente, con la calma e la dedizione di chi conosce il peso e la potenza della parola. Così immagino Noemi Valentina Paiola: seduta a uno scrittoio di legno antico, avvolta dal chiarore tremulo delle candele, una tazza di tè fumante accanto, e lo sguardo perso oltre la finestra, dove l'inverno accarezza le foglie ormai in rovina. Il suo cuore, antico e inquieto, pare il riflesso di un'epoca vittoriana che non ha mai cessato di pulsare in lei. C'è in Noemi qualcosa di misterioso e mistico, come se fosse la reincarnazione di un'anima poetica che non ha mai smesso di scrivere d'amore, di perdita e di rinascita. Cuore di Strega è una favola gotica dal cuore pulsante di poesia. È un viaggio nell'intimità dell'anima femminile, nell'ombra e nella luce che coesistono dentro ogni essere, nelle radici di una magia che affonda nella terra, nella memoria e nel sangue. Ogni parola è una carezza e una ferita, un incantesimo che restituisce voce a tutto ciò che la modernità tende a dimenticare: l'attesa, la ciclicità, la morte, l'amore eterno. Tra le sue pagine si respira la malinconia delle stagioni che muoiono e rinascono, il silenzio dei boschi, il mistero dell'occulto e della natura che osserva e custodisce. Le illustrazioni, nei toni del nero, del bianco e del cremisi, non accompagnano soltanto la parola: la completano, la amplificano, ne rivelano i segreti più profondi. Il cremisi, 13 quel rosso antico, ardente e ferito, è la voce del cuore della Strega, il suo battito vitale, la sua fiamma repressa che attende di essere ascoltata. Noemi ci consegna una lirica che è insieme preghiera e incantesimo, confessione e dono. Cuore di Strega non si legge soltanto: si vive, si sente, si attraversa. È un'opera che ci invita a ricordare la parte più arcaica e luminosa di noi stessi, quella che ancora crede nel potere dell'amore, nella bellezza del dolore, nella magia che abita ogni gesto autentico. E quando l'ultima pagina si chiude, ciò che resta è un silenzio che non pesa, ma consola: il respiro antico di una Strega che, finalmente, ritrova il suo amore perduto e, in lui, la propria luce.

I fratelli White gestiscono il loro Bed & Breakfast nella splendida dimora di famiglia, sul lago del piccolo villaggio di Aurora, un luogo sospeso nel tempo nello stato di New York. White Hause non è una casa come le altre, l'amore ha sempre fatto parte di lei, e come una casa stregata, anche lei possiede leggende e peculiarità. Amy White, la sua giovane proprietaria è il cuore che la risiede prendendosi cura dei suoi ospiti. Ogni giorno realizza dolci di stagione,miscela le sue erbe per creare infusi speciali che lasciano i suoi ospiti contenti di un servizio a loro ridervato in via esclusiva. Non le manca nulla eccetto la ragione per cui ha trasformato il lascito del nonno in una dimora ricettiva. Ambiente natalizio, la neve cade ed ha cominciato ad attecchire e tutti nel villaggio sono contenti. Nella sua vita appare Killian un misterioso pianista irlandese di passaggio, e sarà subito chiaro che le loro vite si intrecceranno in quel meraviglioso angolo di mondo, e sarà lui per primo a comprendere che la ragione per cui si trovava lì era solamente per lei, Amy. Nel loro tempo insieme comprenderanno di essere legati da un qualcosa di indissolubile, che in passato è sopravvissuto persino alla morte, scoprendo di appartenersi, proprio come la luna, appartiene all'oscurità della morte.