Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Norman Manea

La quinta impossibilità. Scrittura d'esilio

La quinta impossibilità. Scrittura d'esilio

Norman Manea

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2006

pagine: 314

Lo scrittore è il "sospetto", l'esule per eccellenza: ebreo, espatriato, vigile e inquieto, Norman Manea vive a New York da quasi vent'anni e continua a scrivere in romeno. Il romeno è molto più della sua lingua d'origine: attraverso di essa l'autore può conquistare la propria patria perduta, ricreare la propria "placenta". Segnato a soli cinque anni dal dramma della deportazione e dell"'estraneazione", il suo lento e inesorabile avvicinamento alla letteratura gli ha permesso di costruirsi un'identità ricca e poliedrica, con la vasta visione del mondo tipica degli esuli. In questi contributi e nelle interviste in cui dialoga con Marco Cugno, Philip Roth e Claudio Magris, Manea approfondisce temi come l'ebraismo europeo prima dell'Olocausto, la situazione dell'Europa dell'Est dopo il crollo del comunismo, la dissidenza intellettuale e la censura nei regimi assolutisti. Ma anche il caso Rushdie, la cronaca del suo 11 settembre newyorkese, i grandi incontri con il Nobel Kertész o Cioran, una sospirata, fugace visita da "evaso" a Venezia nel 1979.
25,00

L'ombra in esilio

L'ombra in esilio

Norman Manea

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2023

pagine: 304

"L’ombra in esilio è il romanzo più radicale di Norman Manea: una riflessione sull’identità e sul senso inconciliabile di sradicamento che avvolge l’esistenza degli esuli del mondo. C’è un uomo di origini ebraiche al centro di questa storia, un sopravvissuto. È sopravvissuto all’Olocausto e al regime di Ceaușescu, alla fuga che lo ha portato fortunosamente a Berlino, superando il Muro, e alla perdita di tutti i suoi affetti. Si fa chiamare Nomade Misantropo, perché – come quella del leggendario Ebreo Errante – la sua vita sembra destinata a un esilio senza fine. Nel percorso che lo condurrà a trovare una nuova casa negli Stati Uniti, sul suo volto appariranno i volti delle persone incontrate per la via, la sua voce diventerà un mosaico di quelle attraversate, la sua ombra l’insieme di quelle lasciate dalle luci altrui. L’ombra in esilio è il racconto di questo viaggio in cui si uniscono le storie maggiori e minori del Novecento. Un viaggio che viene vissuto dal Nomade sul piano reale e su quello letterario, intervallando l’orrore dei gulag ai romanzi di Robert Musil, il volto di Thomas Mann a quello della statua di George Washington, l’11 settembre alle poesie di Eugenio Montale. Un «romanzo collage», in cui Manea ripercorre i temi che hanno caratterizzato la sua ricerca narrativa fondendo assieme autobiografia e invenzione, storia e letteratura, la condizione di apolide con la «colpa» dei sopravvissuti, fino a giungere sulla soglia degli interrogativi centrali dell’esistenza umana: ma io, io che ho barattato l’intero mio passato per avere un futuro, io che oggi parlo e scrivo con una lingua diversa da quella che avevo, io chi sono?"
26,00

Felicità obbligatoria

Felicità obbligatoria

Norman Manea

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2008

pagine: 193

Una donna sottoposta a interrogatorio nella prigione in cui è rinchiusa; la biografia di un immaginario burocrate dell'apparato statale romeno; la vita di un operaio nel "paradiso" dalla Romania comunista e la nascita di un'amicizia con un intellettuale dissidente; un impermeabile dimenticato che getta una coppia nel terrore di essere sorvegliata dalla Securitate. Quattro racconti in cui Manea, grazie a un mix di ambientazioni reali, personaggi fittizi ed elementi a tratti onirici e surreali, riesce a comunicare la tragedia e la follia del totalitarismo e della macchina repressiva messa in atto da Ceausescu nei confronti di chi, apertamente o meno, cercò di opporvisi.
12,00

La busta nera

La busta nera

Norman Manea

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2009

pagine: 307

Per imprecisati reati contro la morale, Tolea, cinquantenne eccentrico, è stato retrocesso da insegnante a portiere d'albergo. Mentre una splendida primavera all'improvviso invade Bucarest, turbandone la disciplinata routine, l'uomo decide di capire cosa abbia provocato, quarant'anni prima, il suicidio di suo padre. Chi è stato a mandargli la busta nera che lo spinse a quel gesto? Che cosa conteneva? Involontario motore di svelamenti e rivelazioni, Tolea viene trascinato in un mondo sotterraneo di organizzazioni clandestine, delatori timidi e archivi segreti.
10,50

Al di là della montagna, Paul Celan e Benjamin Fondane, Dialoghi postumi

Al di là della montagna, Paul Celan e Benjamin Fondane, Dialoghi postumi

Norman Manea

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2012

pagine: 177

Pessach Antschel, divenuto Paul Antschel e poi Paul Celan. Benjamin Wechsler, divenuto Barbu o B. Fundoianu, e poi Benjamin Fondane. Due scrittori romeni, emblemi della letteratura dell'esilio, voci della coscienza ebraica e testimoni della persecuzione nazista. Celan, delicato e fragile, chiuso nei lunghi silenzi, nelle malinconie precoci e persistenti, pellegrino affascinante e impulsivo ispirato dalle pagine di Trakl e di Rilke. Fondane, alto e ardente, chiome e sogni al vento, impetuoso, contraddittorio e indisponente, dai rapidi cambiamenti d'umore, vitale e brioso, ribelle, ruvido e aspro. Se Fondane muore ad Auschwitz, dopo aver lasciato nell'"Exode" il suo testamento poetico, Celan vi sopravvive, ma continua a bere il "nero latte dell'alba", anche dopo la notte incompiuta dell'incubo, e il suo suicidio del 1970 nella Senna è solo l'atto finale di un dramma spirituale incomparabile. Scomparsi nel fuoco e nelle acque dell'Olocausto, i due poeti si incontrano solo nel martirio, così diverso e tuttavia comune, e nel dialogo postumo del loro Io lirico.
17,00

Il ritorno dell'huligano. Una vita

Il ritorno dell'huligano. Una vita

Norman Manea

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2012

pagine: 366

Nel 1941 tutti gli ebrei della Bucovina romena vengono deportati nei campi di concentramento. Tra di loro c'è anche la famiglia Manea al completo. Della brutalità di questa esperienza nella memoria infantile di Norman rimangono il viaggio nel vagone piombato, l'angoscia di giorni interminabili. Dopo il ritorno alla vita, nella sua memoria di ragazzo ci sono i libri, l'amore, l'amicizia. Spento l'entusiasmo giovanile per l'idea comunista, nel passaggio all'età adulta Norman testimonia il naufragio della politica nella demagogia, l'inesorabile deriva del regime che culmina per lui con la detenzione del padre in un campo di lavoro. L'amore per la letteratura diventa allora il suo rifugio, e comincia a prendere forma il penoso imperativo dell'esilio, insieme alla paura di perdere la propria lingua madre. Manea si trasferirà nel Nuovo Mondo, e solo dopo dieci anni troverà la forza di percorrere il cammino inverso.
13,00

Saul Bellow. «Prima di andarsene». Una conversazione con Norman Manea

Saul Bellow. «Prima di andarsene». Una conversazione con Norman Manea

Saul Bellow, Norman Manea

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2013

pagine: 137

Nel dicembre 1999, a Boston, Saul Bellow incontra Norman Manea, figura fondamentale della cultura ebraica di matrice europea, per realizzare quella che sarà la sua ultima intervista. Un'intervista d'autore, una conversazione che abbraccia tutto il Novecento, dalla fuga dei genitori di Bellow dalla Russia zarista, alla condizione degli emigranti negli Stati Uniti, al rapporto tra cultura e lingua degli avi. È un dialogo sul grande romanzo contemporaneo, su quella letteratura ebraico-americana di cui Bellow fu tra i creatori, sul loro legame con gli altri scrittori, Singer e Roth fra tutti, sul tema - caro a entrambi - del rapporto fra intellettuale e potere. Le voci di Bellow e Manea si fondono nell'intento di riconoscere i nessi tra vita personale, politica, storia e letteratura. I loro toni si fanno seri, arguti, divertiti a volte, mai nostalgici: la forza di questa conversazione nasce dall'incontro fra due persone che hanno avuto destini e percorsi differenti ma che non si sono rassegnati alla propria sorte; la loro certezza, non espressa a parole ma sottesa a ogni battuta, quella di potere contare su un linguaggio comune. "Prima di andarsene" è un documento unico che, partendo dalla vita di uno dei giganti della letteratura del secolo scorso, è anche espressione del confronto tra due diverse facce dell'ebraismo. Quello europeo che ha conosciuto i lager nazisti e l'internamento stalinista, e quello americano, immune dall'orrore dello sterminio ma spasmodicamente alla ricerca delle proprie radici.
10,00

Varianti di un autoritratto

Varianti di un autoritratto

Norman Manea

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2015

pagine: 282

L'incubo del campo di concentramento, visto dagli occhi sbigottiti di un bambino; il difficile ritorno alla vita quotidiana nella Romania del dopoguerra, sotto un regime inquisitorio e ridicolo insieme; la maturità solitaria in cerca di speranza e salvezza dallo spazio angusto di un'altra dittatura. È questo l'orizzonte esistenziale dei racconti di Norman Manea. La persecuzione razziale, il conflitto, il senso perduto degli eventi e dei legami umani pongono lo scrittore in una dimensione spirituale di esilio, riflesso di quello simmetrico che lo portò, a soli cinque anni, a essere rinchiuso in un lager in Ucraina perché ebreo, e che da adulto, vittima del regime comunista, lo costringerà a emigrare negli Stati Uniti. Ma dal caos e dalla disperazione, talvolta, può nascere il riscatto: bagliori di speranza, gesti di sfida, momenti di epifania poetica costellano la raccolta di Manea. Avvolti da cupe atmosfere kafkiane, ma sempre venati da un'inconfondibile ironia yiddish, i racconti si riuniscono in un solo vivo organismo grazie alla scrittura di Manea. Nel vortice continuo e inestricabile delle immagini, il dato biografico si intreccia alla Grande Storia, mentre l'autore si fa interprete del dramma umano dello sradicamento, fisico ed emotivo. Come a voler dire: non dimentichiamo le nostre origini, i luoghi natii, la lingua madre, altrimenti saremo ineluttabilmente perduti.
19,00

Corriere dell'Est. Conversazioni con Edward Kanterian

Corriere dell'Est. Conversazioni con Edward Kanterian

Norman Manea

Libro

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 252

Norman Manea è la voce errante di tre grandi drammi collettivi: l'Olocausto, il totalitarismo comunista, l'esilio. Ha vissuto sulla sua pelle la deportazione in un Lager in Transnistria, la Romania staliniana e la dittatura di Ceausescu. Infine, stanco della censura e di una tragedia civile sempre pronta a capovolgersi in tragicommedia umana, ha trovato rifugio a New York, dove vive e insegna. Se attraverso la scrittura ha saputo condensare i fantasmi di un'epoca rovinosa e violenta, è perché non ha mai cessato di considerare la letteratura come un rifugio, una fortezza di parole entro cui «coltivare qualcosa che non sapesse di stereotipo». Esiliato nel suo stesso paese, costretto alla farsesca, deformata quotidianità della dittatura, e infine esule negli Stati Uniti, ha eletto a patria la lingua romena, scrivendo opere indimenticabili come "Il ritorno dell'huligano" e "Varianti di un autoritratto". "Corriere dell'Est" è il risultato degli undici anni di profondo scambio intellettuale e umano tra Manea e Edward Kanterian. Dal loro dialogo nasce un libro che oltrepassa i generi, sfiorando il mémoir, il saggio letterario, l'autobiografia, e attraversa il tempo e lo spazio in un viaggio che da Bucarest, passando per Berlino, giunge fino a New York. Qui Manea stringe rapporti con Saul Bellow e Philip Roth, con cui dà vita a un'amicizia nutrita di profonde differenze e sorprendenti affinità, che dura ormai da trent'anni. In queste pagine, Manea instaura un confronto serrato con i maggiori letterati romeni, come Emil Cioran e Paul Celan; o come Mircea Eliade, letto, ammirato e insieme criticato per l'antisemitismo e il sostegno al regime. Attorno al pensiero di Hannah Arendt coagula le proprie riflessioni sull'identità e il futuro del popolo ebraico. Lascia spaziare il suo sguardo sulle minacce e le trasformazioni del presente: l'elezione di Donald Trump, il terrorismo islamico, il conflitto in Medio Oriente. E osserva con gli occhi dell'esule e del poeta un'America vorace, burlesca e infinitamente contraddittoria, capace di sprofondare chiunque nella solitudine della folla, di accecare con la luminescente immaturità della metropoli. Un'America approdo di una democrazia impura, fatta di monotoni e deludenti compromessi che sono il «volto che le persone le imprimono»: la traccia di un'imperfetta e fragile libertà.
24,00

Vita e opinioni di Zacharias Lichter

Vita e opinioni di Zacharias Lichter

Matei Calinescu

Libro: Libro in brossura

editore: Spider & Fish

anno edizione: 2021

pagine: 181

Questo classico della letteratura rumena è un unicum nella produzione dello studioso e critico letterario Matei Calinescu. Originariamente pubblicato sotto il brutale regime dittatoriale di Ceauşescu, ottenne il via libera perché gli spietati ma incompetenti censori non riuscivano a capirlo. Racconta di un assalto all'ordine mondiale moderno e al conformismo, all'insegna dell'ironia, dell'elogio del paradosso e della perplessità, raggiungendo un equilibrio geniale tra romanzo e saggio, trattato filosofico e pamphlet teologico. A metà strada tra "Zarathustra" e il "Baal Shem Tov", Zacharias Lichter è un visionario pazzo e profetico che affronta le questioni fondamentali dell'esistenza in uno stato di improbabile rapimento. Un mendicante di professione, poeta errante e filosofo di strada, carismatico e repellente allo stesso tempo, un cacciatore di profondità che sembra vivere all'estremo della superficie, che elemosina per vivere e vive per strada, Zacharias Lichter mette in discussione sia la convenzione sociale che la saggezza convenzionale, scagliandosi contro la piccolezza di quello che lui chiama il «Regno della Stupidità». Questo ovviamente è ciò che lo rende un oltraggio permanente ai poteri stabiliti – non ultimo quello totalitario di Ceauşescu – siano essi reazionari o rivoluzionari, e a tutti gli altri campioni di moralità auto-nominati che sono ciechi di fronte alla propria assurdità. Di fronte allo ioneschiano teatro dell'assurdo che la Romania è diventata, in un momento in cui il nazionalismo estremista e l'antisemitismo crescenti infettano il paese e i fanatici della Guardia di Ferro rappresentano una presenza potente e terrificante, il Lichter di Calinescu non trasale, non indietreggia, bensì abbraccia l'assurdo e ne fa uno stile di vita. Quando ci si trova in una farsa di proporzioni cosmiche, la reazione più appropriata non è abbandonarsi alla disperazione, ma ridere ancora più forte. Ed è questo che l'eroe eponimo Lichter ha offerto e offre ai lettori: un'efficace forma di resistenza attraverso la risata. Il teatro dell'assurdo può andare in scena ovunque e in qualunque momento, e Zacharias Lichter ci ricorda come ridere in faccia all'assurdo dei nostri tempi.
14,00

Conversazioni in esilio

Conversazioni in esilio

Norman Manea, Hannes Stein

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2012

pagine: 141

Nell'inverno del 2009 il giornalista tedesco Hannes Stein incontra al Bard College Norman Manea, figura fondamentale della cultura ebraica di matrice europea. Sono lunghe conversazioni quelle che nascono da questo incontro, sono ricordi della deportazione nazista in Transnistria, della nascita della Romania stalinista e della sua degenerazione, della dittatura di Ceausescu. Sono riflessioni sul voluto oblio dell'Olocausto, sulla questione israeliana e la condizione odierna degli scrittori negli Stati Uniti d'America. Da più di vent'anni Norman Manea ha lasciato la Romania, stanco della censura, di una vita non libera, della dittatura. Ora, professore di cultura europea, racconta di quando, allievo modello e segretario dell'Organizzazione della gioventù comunista, sembrava piacere molto alle ragazze, anche se avere una relazione intima nella Romania comunista era a dir poco un'avventura. Di come, già a scuola, si disamorò dello stalinismo. Delle assurdità della burocrazia romena. Della decisione di vivere a Bucarest, di laurearsi in ingegneria e di diventare uno scrittore. Racconta ancora di come, poco prima del crollo della dittatura, approdato in Germania grazie a una borsa di studio, scelse con consapevolezza di non tornare in patria e di essere uno scrittore in esilio. Ebreo, decise di non andare in Israele, approdò invece negli Stati Uniti. Sono lunghe conversazioni, sono un racconto di vita, dove la vita quotidiana è un nodo inestricabile di storia, letteratura, riflessioni, patria, amore.
16,00

Clown. Il dittatore e l'artista

Clown. Il dittatore e l'artista

Norman Manea

Libro

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 1999

pagine: 245

12,91

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.