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Libri di P. Gregory

Nuovo realismo/postmodernismo. Dibattito aperto fra architettura e filosofia

Nuovo realismo/postmodernismo. Dibattito aperto fra architettura e filosofia

Libro: Libro in brossura

editore: Officina

anno edizione: 2016

pagine: 233

Con riferimento al dibattito aperto dal filosofo Maurizio Ferraris con il Manifesto del nuovo realismo, il volume, che raccoglie e rielabora gli Atti del Convegno promosso dalla Sapienza Università di Roma nell'ottobre 2014, propone in un confronto serrato tra filosofi, architetti e critici dell'architettura, alcune questioni essenziali per gli stessi fondamenti teoretici della disciplina architettonica che, da sempre situata fra le arti e le scienze, evidenzia più che mai oggi, nel periodo di crisi attuale, l'esigenza di un rinnovato rapporto inter/trans/meta-disciplinare. Si tratta di un rapporto che, nel confronto con la filosofia, ha inciso profondamente sulla ricerca architettonica, tracciando nelle diverse epoche storiche paralleli, adiacenze o traslitterazioni - a volte - quasi dirette. Basti, per questo, pensare alle influenze del pensiero filosofico novecentesco - dal realismo di Lukács all'estetica di Adorno, dalla fenomenologia di Heidegger e di Merleau-Ponty all'ermeneutica di Gadamer, dalla decostruzione di Derrida alla "piega" di Deleuze - per comprendere quanto sia connaturata alla formazione e alla pratica dell'architetto la questione teorica, dove questa non ne costituisce una sovrastruttura, bensì, anzitutto, un modo di essere del progetto difficilmente distinguibile dal suo esito. Per questo il dibattito sul nuovo realismo, inteso da molti come attuale "rappel à l'ordre" e "cambio di stagione" rispetto al postmodernismo, merita un'attenzione particolare.
30,00

Ri-habitat Roma. Riqualificazione sostenibile per l'edilizia residenziale pubblica degli anni '50 del XX secolo

Ri-habitat Roma. Riqualificazione sostenibile per l'edilizia residenziale pubblica degli anni '50 del XX secolo

P. Gregory, R. Belibani, A. Capanna, R. Causarano, G. Turano

Libro: Copertina morbida

editore: Nuova Cultura

pagine: 226

Il presente volume, esito di una ricerca pluriennale sviluppata all'interno della Sapienza Università di Roma, propone attraverso il concetto di Ri-Habitat una riflessione critica sulla questione della rigenerazione urbana dei quartieri di edilizia pubblica costruiti negli anni '50, con particolare riferimento alla città di Roma. Inserendosi in un filone di riflessione che ha prodotto negli ultimi 25 anni esiti progettuali significativi e alimentato un intenso dibattito sulle forme contemporanee dell'azione amministrativa, alimentata spesso da iniziative bottom-up, la scelta del termine Ri-Habitat intende non solo sottolineare l'esigenza di una ri-abilitazione del patrimonio residenziale pubblico esistente, ma anche orientare lo sguardo verso un habitat capace di rigenerarsi secondo una visione olistica, che propria delle scienze bio-eco-logiche e in linea con il concetto di "qualità urbana" espresso dall'Unione Europea, sia in grado di incentivare benefici al sistema nel suo complesso. Di qui il principio di "riqualificazione sostenibile" che, pur prossimo a quello di rigenerazione urbana, intende lasciare sullo sfondo la questione dell'efficienza economica, talvolta scarsamente bilanciata rispetto alle problematiche sociali e culturali di un territorio. Del resto aver lavorato all'interno dell'Università, affiancando all'attività di ricerca workshop, tesi di laurea e corsi didattici, ha dato al team una certa autonomia, mentre la scelta di operare all'interno di quartieri realizzati nei primi anni '50 dall'INA Casa e dall'UNRRA Casas ha inteso approfondire, con uno sguardo attento alle porosità dell'esistente, un periodo particolarmente felice della ricostruzione post-bellica, caratterizzata da una grande sperimentazione e qualità degli insediamenti. La conoscenza storica e attuale di questi contesti, affidata in larga parte ad analisi dirette per comprenderne le dinamiche in atto e dalle quali appare evidente sia l'elevata identità dei luoghi, sia il degrado fisico e sociale legato a processi di marginalizzazione e talvolta di stigmatizzazione, ha costituito la base del lavoro, al quale si sono affiancate tematiche più ampie - sulla sostenibilità degli interventi, sulla qualità del paesaggio urbano inteso come "bene comune", sulle strumentazioni legislative attuali - per indicare il complesso delle problematiche presenti rispetto alle quali poter costruire un orizzonte di possibili strategie critiche e operative.

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