Libri di Paolo Mellano
Monumento memoriale. Figurazione e tensione plastica come istanza morale
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2025
pagine: 320
Su «L'Espresso» del 30 dicembre 1962, in un articolo dal titolo "Il monumento di Cuneo. Dieci interpretazioni della Resistenza" Bruno Zevi, con profonda partecipazione, così commenta la conclusione della prima fase del concorso: «Nel consegnare al sindaco il verdetto del concorso di primo grado, i membri della commissione giudicatrice erano visibilmente commossi. L'intero schieramento dell'arte italiana aveva risposto all'appello per il Monumento alla Resistenza: 62 progetti redatti da centinaia di architetti e scultori costituivano una partecipazione inedita per un concorso: dalle personalità più affermate ai giovanissimi, tutti avevano dato con slancio il meglio di se stessi […] avevano disegnato e scolpito per un impulso non strumentale, quasi per ripensare le gesta, gli amici caduti, il brano più generoso della propria vita, le speranze che sembrano riprendere corpo, dopo vent'anni. A Cuneo il monumento non è solo evocativo segna il legame con la nuova Resistenza nel quadro di una riscossa politica». Il volume costituisce una riflessione di studiosi, architetti, critici, scultori di differenti generazioni sul tema del Monumento memoriale attraverso la riproposizione di alcune costanti strutturali di impegno civile, di contenuto critico ma anche di indissolubile legame tra figurazione architettonica ed elemento scultoreo, presenti in alcuni casi emblematici del secondo Novecento italiano (tra gli altri, i progetti per il concorso per il Monumento alla Resistenza a Cuneo, le soluzioni di Piero Bottoni per la Certosa di Bologna, il “memorial” zeviano della biblioteca Einaudi a Dogliani, il progetto di Arnaldo Pomodoro per il cimitero di Urbino). In un proficuo confronto di autori e punti di vista, nelle pagine del volume gli studi su temi di grande tensione morale – dal “memoriale”, laico o religioso, fino a una sorta di celebrazione civile compiuta per funzioni integrate di “monumenti alla periferia” – si affiancano a considerazioni sul rapporto tra architettura e scultura anche quando quest'ultima si concretizzi in una dimensione, sì tridimensionale, ma di libertà figurale. Ma anche sul significato e sul valore che si vogliono ancora riconoscere alle intenzioni e all'impegno militante di alcuni protagonisti dell'architettura italiana, oggetto di una riflessione monografica nei volumi di questa serie divenuta, dal 2018, collana dal titolo "Architetti italiani del Novecento". La scelta di riprendere per l'immagine introduttiva alla Giornata di studi torinese, promossa dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino nel maggio 2023, il Piano d'uso collettivo di Giò Pomodoro ad Ales insieme all'impronta del piccolo catalogo della mostra veneziana del 1977, evidenzia in primo luogo l'intento, il significato più profondo, di quest'opera: celebrare Antonio Gramsci attraverso un “piano d'uso collettivo” che si fa piazza, mercato, focolare, fontana ma anche stazione di transumanza delle greggi e che sembra assorbire, in una sorta di consuetudine da borgo agricolo, senza porli in contrasto, il monumento e il memoriale «in un unico processo di organicità creativa». Un monumento? Parafrasando, per il Piano d'uso collettivo a Gramsci, quanto scritto nel 1988 da Carlo Aymonino sul Campus di Pesaro: «Se quanto ho affermato prima produce monumenti, si tratta, sì, di un monumento».
Militaria. Architetture e grandi conflitti
Gianmarco Chiri, Donatella Rita Fiorino
Libro: Libro in brossura
editore: Listlab
anno edizione: 2023
pagine: 128
Rileggere le vicende che hanno attraversato l’Arcipelago di La Maddalena, in Sardegna, sorprende. La Maddalena si comprende su un mappamondo, ogni volta che la storia sceglieva un parallelo o un meridiano per dividere le civiltà e le nazioni, l’isola stava lì al centro: tra Europa e Africa, tra Occidente ed Oriente. Prescindere da questa geografia non è possibile né ha senso. La Maddalena non è stata soltanto una piazzaforte, un porto, è stata molto di più: una corazzata ancorata al largo del Tirreno settentrionale a presidio di quelle rotte che già i fenici solcavano per collegare l’Oriente a Massalia. Posta a presidio di quel punto, le Bocche di Bonifacio, l’isola custodiva le Colonne d’Ercole dell’era moderna. Ogni cosa a La Maddalena allude a questo rapporto. Queste tracce, questi manufatti adesso inutili: i forti costieri deserti, le caserme vuote, le batterie abbandonate, le officine e i cantieri immobili, gli eremi degli eroi, le prigioni dei dittatori, sono lo specchio di un mondo molto più grande dell’arcipelago e molto più complesso e pericoloso di quello che chi visita quel paradiso per turismo vuole dimenticare per una settimana o due. Eppure questo straordinario sistema di paesaggio può trovare un senso e uno scopo nel mondo di oggi lontano dalle necessità belliche che lo hanno prodotto nei secoli.
Giorgio Raineri 1927-2012
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Nel 1956, su «Casabella-Continuità», Vittorio Gregotti presenta Giorgio Raineri – "Un nuovo architetto torinese" – con un saggio di 17 pagine, riccamente illustrato: «Se con una sola parola dovessimo fissare il contributo della cultura torinese alla recente storia dell’architettura in Italia, dovremmo parlare qui di indipendenza, e non tanto nella particolare accezione di originalità, quanto piuttosto come qualità morale…». Dal profondo legame di amicizia e di stima con Roberto Gabetti, fin dagli anni universitari, ha inizio una breve ma intensa collaborazione professionale (dalle prime Ina-Casa alla Borsa Valori di Torino). Lo stesso Gabetti, nel 1969, così concludeva un suo testo: «Più che un’opera singola, è la successione stessa a confermarci l’ostinazione di Raineri a proporre novità, per non ripetere cose risapute e compiacenti, acquisite dagli specialisti o dal grande pubblico; a tentare codici arricchiti e in questo senso nuovi, a non cadere nel sudato impegno di chi più o meno intelligentemente riprende e ripete i modi correnti, dopo averne accertato il prestigio». In un confronto di studiosi di differenti generazioni, nelle pagine del volume i saggi di alcuni dei principali protagonisti dell’attuale architettura italiana si affiancano alle riflessioni di amici e colleghi del Politecnico di Torino e agli studi di giovani ricercatori e studenti di laurea magistrale chiamati dalle principali scuole di architettura italiane, dando luogo a una ricognizione approfondita e a una testimonianza allargata sul suo lavoro e la sua personalità. Un ricco apparato iconografico accompagna i testi scritti, facendo di questo volume uno strumento prezioso per approfondire criticamente la figura e l’opera di Giorgio Raineri e tramandare anche alle generazioni più giovani la sua lezione e la sua originale visione dell’architettura.
Il diritto alla tutela. Architettura d'autore del secondo Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
Il primo volume della collana Architetti italiani del Novecento ci presenta una riflessione di architetti e studiosi di differenti generazioni sull’architettura d’autore del secondo Novecento, sempre più oggetto, in particolare in questi ultimi anni, di complessi interventi di adeguamento, manutenzione, ridestinazione funzionale, che spesso rischiano di compromettere l’integrità dell’opera alterandone la forma espressiva, il linguaggio e la percezione originari. Il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, nel mese di dicembre 2016, ha promosso un convegno di studi nazionale teso a individuare temi e strumenti di una incisiva “tutela operativa” di questo patrimonio relativamente recente, nel quale si concentra la storia dell’architettura italiana dall’immediato secondo dopoguerra alla fine del Novecento, ma che ancora sconta una legislazione troppo puntuale e spesso inefficace (la tutela istituzionale di prassi interviene solo dopo i settant’anni dalla realizzazione), richiamando il mondo culturale, accademico e universitario, gli organismi ministeriali, le Fondazioni, gli Archivi e le Associazioni a un impegno comune e a una fattiva assunzione di responsabilità. In un proficuo confronto di autori e punti di vista, nelle pagine del volume gli studi sugli aspetti più direttamente materiali e costruttivi delle azioni di salvaguardia e la segnalazione di casi eclatanti per il loro stato di ingiustificata incuria o di oggettiva manomissione - con l’identificazione di variabili comunemente ricorrenti per quanto riguarda le procedure di gara, i diritti e la legittimazione degli autori e degli eredi, il riconoscimento ministeriale, gli appelli per la salvaguardia, la scelta di nuove funzioni compatibili -, si affiancano a considerazioni, anche sotto il profilo normativo, sui principi di necessarietà, di autore e autorialità, ma anche sul significato e sul valore che si vogliono ancora riconoscere alle intenzioni e all’impegno civile di alcuni protagonisti dell’architettura italiana, oggetto di una riflessione monografica nei volumi di questa serie divenuta, dal 2018, collana dal titolo Architetti italiani del Novecento. Un ricco apparato iconografico su singole architetture a rischio indagate da docenti e giovani ricercatori completa i contributi scritti, riportando un estratto degli oltre cento filmati realizzati dagli studenti delle principali Scuole italiane di architettura e presentato, in apertura del convegno, nella mostra-video Riflessioni sul secondo Novecento italiano. Architetture a rischio, i cui risultati costituiscono un primo censimento oggettivo a livello nazionale dell’effettivo stato di conservazione e in molti casi anche della condizione di allarmante precarietà di alcune delle opere più significative dell’architettura italiana.
Roberto Gabetti 1925-2000
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 480
Il volume costituisce una riflessione approfondita, di architetti e di storici, sulla figura e l'opera di questo maestro dell'architettura italiana, al quale il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino ha voluto dedicare nel mese di novembre 2015, anche in occasione dei novant'anni dalla nascita, un convegno nazionale di studi e una mostra delle opere e dei progetti, a riconoscimento del suo fondamentale contributo alla costruzione del progetto culturale della Facoltà di architettura torinese. In un confronto di studiosi di differenti generazioni, nelle pagine del volume i saggi di alcuni dei principali protagonisti dell'attuale architettura italiana si affiancano alle riflessioni di colleghi del Politecnico di Torino e agli studi di giovani docenti e ricercatori chiamati dalle principali scuole di architettura italiane per una testimonianza allargata sul suo insegnamento e sulle opere realizzate in sodalizio con Aimaro Isola. Un ricco apparato iconografico delle opere e dei progetti (suddiviso in architetture realizzate, modelli di studio, arredi e allestimenti) accompagna i testi scritti, facendo di questo volume uno strumento prezioso per approfondire criticamente la figura e l'opera di Roberto Gabetti e tramandare anche alle generazioni più giovani la sua lezione e la sua originale visione dell'architettura.