Libri di Paolo Mozzi
Antichi paesaggi a Jesolo. Trasformazioni ambientali alle foci del Piave dall’età romana al Medioevo. Ediz. italiane e inglese
Sandra Primon, Paolo Mozzi
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2023
pagine: 84
Le ricerche condotte in tutti questi anni nel territorio dell’antica Equilo ci hanno permesso non solo di ricostruire a grandi linee il profilo ecologico del sito dall’età antica fino ai nostri giorni, ma anche di cominciare a caratterizzare le forme che questo insediamento prese nel corso del tempo. Inoltre, per la prima volta, è stato possibile dare un senso meno generico alle varie transizioni, tra cui quella Antichità/Medioevo, qui caratterizzata dal passaggio da un bene fiscale (forse un punto di stazionamento del cursus publicus) a un bene di proprietà ecclesiastica (la chiesa vescovile).
«Subtus copertum Petre Sancte». Indagini geoarcheologiche presso il ‘Borgaccio’ di Pieve Vergonte (VCO). Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2023
pagine: 128
La ricerca presentata in questo libro esamina un contesto molto particolare. L’area del “Borgaccio”, nel comune di Pieve Vergonte (VCO), è nota per la presenza di un muro isolato, lungo circa 20 metri, genericamente databile al Medioevo, visibile a pochi metri dalla riva destra del fiume Toce, in una grande area prativa. La tradizione locale ha sempre considerato questo muro come la traccia del passato medievale di Vergonte, l’antica capitale del distretto, distrutta da terribili inondazioni durante il XIII secolo. Il volume raccoglie i risultati dell’indagine svolta dalle Università Ca’ Foscari Venezia e dall’Università degli Studi di Padova attraverso rilievi aerofotogrammetrici e termografici, lo studio della cartografia storica e della documentazione storiografica, indagini magnetometriche, GPR (Ground Penetrating Radar), ERT (Electrical Resistivity Tomography), carotaggi manuali e meccanici. Concordemente con quanto si poteva già intuire all’avvio della ricerca, il muro superstite del Borgaccio faceva parte di un complesso paragonabile al modello dei “ricetti”, ossia villaggi medievali fortificati, solitamente costruiti per conservare e proteggere beni.