Libri di Piero Vereni
Il potere dei re. Tra cosmologia e politica
David Graeber, Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2019
pagine: XII-629
Due tra i più importanti antropologi affrontano un tema centrale: da dove viene il potere? Perché anche nelle società più semplici alcuni uomini prendono il sopravvento e agiscono come se il potere spettasse loro per qualche ragione sovrannaturale? La filosofia politica ha cercato nelle infrastrutture (il modo di produzione, tipicamente) le ragioni della stratificazione del sociale, proiettando sul piano religioso la messa in scena “simbolica” di quel potere “reale”. Gli dei sarebbero cioè la trasfigurazione del potere dei re. In questo libro rivoluzionario Graeber e Sahlins rovesciano la catena causale e fanno dei re gli imitatori di un potere sovraumano che stabilisce una gerarchia cosmologica universale: i re cercano di riprodurre con i loro mezzi il potere ultra-mondano posseduto dagli dei. Prefazione all'edizione italiana di Piero Vereni.
La ninfa e lo scoglio. Riflessioni sul senso dell'antropologia culturale
Piero Vereni
Libro: Libro in brossura
editore: Universitalia
anno edizione: 2018
pagine: 124
Slices of life. 52 recipes from 31 perfect strangers
Elia Romanelli, Piero Vereni, Ottavia Castellina
Libro: Copertina morbida
editore: Bruno (Venezia)
anno edizione: 2015
pagine: 176
Benvenuti nel deserto del reale
Slavoj Žižek
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2017
pagine: 161
Quando Neo, il protagonista di Matrix, viene scollegato dal megacomputer che lo teneva prigioniero e lo illudeva di vivere nel mondo, Morpheus, il capo della resistenza, lo accoglie in un paesaggio di rovine bruciate: "Benvenuto nel deserto del reale!". La stessa accoglienza riserva uno dei filosofi più provocatori di oggi al lettore che voglia conoscere la sua riflessione sugli eventi dell'n settembre. Rovesciando l'interpretazione comune che vede in questa tragica data il prepotente ingresso della "realtà vera" nella nostra quotidianità troppo spesso fatta di televisione e immaginazione mediatica, Slavoj Zizek sostiene in modo convincente che il crollo delle torri sia piuttosto la realizzazione di una fantasia distruttiva originata e costantemente alimentata da tanta cinematografia e letteratura catastrofista americana, qualcosa che finora avevamo solo immaginato con terrore. Questa materializzazione del peggiore dei nostri incubi è per Zizek psicologicamente molto più difficile da elaborare di qualunque "ritorno alla realtà". E proprio perché la fantasia è diventata realtà, e perché tale realtà ci risulta insopportabile, ci siamo inventati una sua forza mediatica, continuando a guardarne la riproduzione televisiva, quasi a convincerci che non si trattava altro che di un ennesimo film. Affiancando psicoanalisi lacaniana e idealismo hegeliano, citazioni di moralisti inglesi dell'Ottocento e battute fulminanti tratte dai film di Hollywood, Zizek stravolge il nostro modo di guardare a un evento che ha segnato in maniera indelebile la storia del XXI secolo.
Identità catodiche. Rappresentazioni mediatiche di appartenenze collettive
Piero Vereni
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2008
pagine: 168
I mezzi di comunicazione di massa giocano ormai un ruolo fondamentale nella produzione delle identità. Il fenomeno è stato studiato, nell'ultimo decennio, da una nascente "antropologia dei mass media", oggi in piena effervescenza, le cui linee di ricerca vengono ricostruite in queste pagine. sistema dei mass media, in particolare la televisione, ha introdotto secondo l'autore - una nuova forma di capitale, il "capitale mediatico", che rende disponibili i sistemi ideologici (e le forme di identità) a classi diverse da quelle che li hanno generati. Programmi di "televisione realtà" come "C'è posta per te di Maria De Filippi" consentono alla piccola borghesia e al proletariato di assimilare - rapidamente e senza uno specifico capitale culturale - il modello di identità borghese ottocentesco basato sull'interiorità dei sentimenti, e dunque di acquisire una forma di identità elitaria. L'obiettivo è quello di porre in evidenza il legame tra stereotipi e pratiche quotidiane, cercando di superare quella contrapposizione tra "vita reale" e "rappresentazione mediatica" che sembra segnare molta della critica al sistema dei mass media.
Vite di confine. Etnicità e nazionalismo nella Macedonia occidentale greca
Piero Vereni
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2004
pagine: 239
Il temine Macedonia divenne agli inizi del Novecento sinonimo di confusione, di miscuglio di culture e appartenenze. Cos'è rimasto di quel miscuglio dopo un secolo di pulizie etniche, deportazioni e fughe? Gli stati dei Balcani sono riusciti a uniformare le loro popolazioni, oppure sotto l'apparente omogeneità cova ancora una differenza radicale, che attraversa ogni paese? L'autore ha condotto un lavoro di ricerca nell'estremità occidentale della Macedonia greca e ha ricostruito il senso di appartenenza di una comunità di confine, greca per passaporto, slava per cultura e lingua, oggi anche cosmopolita dopo duecento anni di emigrazione.

