Libri di R. Campi
Lettere filosofiche
Voltaire
Libro: Libro in brossura
editore: Foschi (Santarcangelo)
anno edizione: 2016
pagine: XXIX-159
Lettere filosofiche (o Lettere sugli Inglesi) sono il frutto della permanenza di Voltaire in Inghilterra. Furono pubblicate anonime a Londra nel 1733 e in Francia nel 1734. Si tratta di un libro polemico e per molti versi di propaganda ideologica, che intende mostrare i benefici effetti della libertà religiosa, politica, filosofica, scientifica e letteraria; nel contempo, contiene anche una satira della società francese a lui contemporanea, con la sua intolleranza, il suo dispotismo e i tanti privilegi e pregiudizi che la funestano. Questo libro singolare fu ben presto messo all'indice, ottenendo nondimeno un cospicuo successo di pubblico e una risonanza internazionale, anche in virtù delle straordinarie qualità della prosa voltairiana, sempre chiara, avvincente e spumeggiante.
Esperienza del proverbio
Jean Paulhan
Libro: Copertina rigida
editore: Il Capitello del Sole
anno edizione: 2000
pagine: 52
L'opera dell'arte. Volume Vol. 2
Gérard Genette
Libro
editore: CLUEB
anno edizione: 1998
pagine: 276
Nuovi dialoghi de' morti
Bernard Le Bovier de Fontenelle
Libro
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 1998
pagine: XLVIII-262
L'opera dell'arte. Volume Vol. 1
Gérard Genette
Libro
editore: CLUEB
anno edizione: 1999
pagine: XXVIII-296
Sull'amicizia
madame de Lambert, Louis De Sacy
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 161
Nella Parigi d'inizio Settecento, mondana e raffinata, il tema tradizionale dell'amicizia che occupò i filosofi antichi (da Aristotele a Cicerone) trovò due interpreti che ne fecero l'oggetto di due brevi scritti, nei quali si respira ancora lo spirito dei moralisti del Grand Siècle e già si lascia presagire quello, non meno penetrante, dei grandi autori del Settecento francese, da Montesquieu a Diderot. Madame de Lambert, che presiedeva a uno dei più esclusivi salotti della capitale, e Louis de Sacy, che ne era uno dei più assidui frequentatori (insieme ai più bei nomi della letteratura e dell'aristocrazia), composero i due trattatelli qui tradotti per la prima volta in italiano. Per la gran dama, rimasta prematuramente vedova, e il brillante avvocato, l'amicizia non fu il mero pretesto per un esercizio retorico, ma, in primo luogo, un'esperienza vissuta: l'amicizia di cui essi illustrano i doveri e i diletti, con dovizia di frasi sentenziose, aneddoti memorabili e casi esemplari, fu, in primo luogo, la loro. Letti congiuntamente, i due scritti costituiscono essi stessi un dialogo ideale tra due amici sull amicizia.
Esoterismo e simbolo. In appendice: Schwaller de Lubicz e il mistero di Fulcanelli
Rene A. Schwaller de Lubicz
Libro
editore: Tre Editori
anno edizione: 2004
pagine: 100
Il pirronismo della storia
Voltaire
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2005
pagine: 203
A cavallo tra la storiografia, la filosofia della storia e quella che oggi chiameremmo antropologia (o etnologia), gli scritti di Voltaire che qui si presentano mostrano il formarsi di una coscienza storica che cerca nello studio di altre civiltà e di altre epoche i principi di un diverso modo di guardare al proprio mondo e a quello degli altri. Ma Voltaire, che fu "storiografo di corte" nella Versailles di Luigi XV, ha anche il merito di aver inaugurato, insieme a Montesquieu, un modo nuovo di studiare la storia: la coscienza storica che ha distinto il pensiero occidentale a partire dal XIX secolo gli è debitrice di averne fatto una disciplina rigorosa, fondata sull'analisi obiettiva delle fonti e dei documenti.
Abitare la gola di dio. Scritti sull'origine della poesia
Max Loreau
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 142
I saggi di poetica qui raccolti presentano pagine di analisi su autori come Henri Michaux e Saint-John Perse, accanto a indagini filosofiche sull'origine della poesia e sulle funzioni espressive del linguaggio. La poesia, e in generale la scrittura, viene interpretata come espressione originaria e traccia del corpo stesso, in cui il ritmo della lingua e del canto accompagna l'emergere e lo svolgersi del pensiero.
La voluttà
Julien O. de La Mettrie
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2007
pagine: 103
Il gusto per il gioco della seduzione, l'aspirazione a una forma di felicità mondana e sensuale, la dialettica di ragione e sentimento, che sono alcuni dei tratti che caratterizzano Io spirito filosofico del Settecento francese, si trovano concentrati in questo breve testo di La Mettrie apparso nel 1746. In quest'opera, l'apologia della voluttà diventa pretesto per un'apologia della natura stessa dell'uomo, un appassionato appello in favore della sua liberazione da ogni pregiudizio: il materialismo di La Mettrie, che nasce dalle sue esperienze di medico, rivendica per l'uomo il diritto a esprimere quelle pulsioni naturali che lo spingono irresistibilmente verso la ricerca del piacere. La Mettrie si rifiuta di identificare la virtù con il controllo e la repressione delle passioni e, anticipando di quasi due secoli certe teorie psicanalitiche, riconosce invece nel principio di piacere la pulsione primaria dell'uomo. Lo "spirito" non è allora la negazione del corpo e dei suoi impulsi, bensì soltanto la capacità da parte dell'uomo di fare un buon uso dei propri sensi e piaceri: "voluttà" è il nome con cui La Mettrie designa quest'arte raffinata. Ciò che rende La voluttà un testo particolarmente affascinante, e così tipicamente settecentesco, è la fusione in esso di argomentazioni filosofiche e di forme narrative di gusto rococò, di ardite prese di posizione anti-metafisiche e di slanci lirici.
Lo specchio del Settecento. Considerazioni sui costumi
Charles Duclos
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 184
Charles Duclos incarna nella maniera più emblematica la figura dell'uomo di lettere settecentesco: grazie solo al suo spirito e alla sua arguzia, malgrado i suoi modi franchi e talvolta rudi, ebbe accesso ai salotti più esclusivi di Parigi; la sua erudizione di storico e di linguista gli aprì le porte di numerose accademie, ma, nello stesso tempo, egli fu autore di romanzi galanti; uomo di Corte, si legò tuttavia agli ambienti intellettuali illuministi. Per tutte queste ragioni, nelle Considérations sur les moeurs de ce siècle Duclos ha potuto tratteggiare un vasto e vivace affresco ricco di preziose informazioni sulla società della sua epoca. Benché, per la precisione e l'eleganza del suo stile rapido e incisivo, quest'opera di Duclos appartenga incontestabilmente alla grande tradizione dei moralisti classici, da La Rochefoucauld a Vauvenargues, essa può essere considerata anche come una sorta di trattato di sociologia, che si lascia leggere come un romanzo: nelle Considérations, infatti, compaiono e vengono descritti con grande vivacità tutti i personaggi - altezzosi aristocratici, perfidi cortigiani, finanzieri arroganti, letterati ambiziosi - che per più di un secolo, con i loro intrighi e i loro vizi, con le loro virtù e la loro raffinata arte di vivere, fecero di Parigi il centro dell'Europa e di tutto il mondo civilizzato.