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Libri di R. Pestarino (cur.)

Classicismo e sperimentalismo nella letteratura italiana tra Quattro e Cinquecento. Sei lezioni. Atti del Convegno (Pavia, 20-21 novembre 2014)

Classicismo e sperimentalismo nella letteratura italiana tra Quattro e Cinquecento. Sei lezioni. Atti del Convegno (Pavia, 20-21 novembre 2014)

Libro: Copertina morbida

editore: Pavia University Press

anno edizione: 2016

pagine: 134

Il volume raccoglie le sei lezioni degli ospiti del convegno intitolato Classicismo e sperimentalismo, tenutosi presso il Collegio Ghislieri di Pavia nei giorni 20-21 novembre 2014. Dopo un denso quadro introduttivo di carattere teorico, dedicato al dibattito su confini, potenzialità e modalità della prassi imitatoria dall'Umanesimo a Giulio Camillo (Lina Bolzoni), i successivi saggi sono dedicati ad aspetti, autori, aree geografiche e/o periodi di particolare interesse in rapporto al tema proposto: la poesia del meridione d'Italia, nello specifico le strutture macrotestuali dei Sonetti et canzoni di Sannazaro (Tobia R. Toscano), l'espressionismo linguistico di area veneta, tramite l'indagine comparativa di passi delle opere di Ruzante e Pietro Aretino (Luca D'Onghia), il 'classicismo eterodosso' del Quattrocento ferrarese, con particolare attenzione alle Pastorale di Boiardo (Cristina Montagnani), la dialettica tra latino e volgare nel lavoro di Bembo alle versioni nelle due lingue delle Historiae Venetae (Claudio Vela), il panorama di teoria e prassi della lirica nella Parma di secondo Cinquecento, in particolare nell'opera di Pomponio Torelli (Andrea Torre).
15,00

Rime eteree

Rime eteree

Torquato Tasso

Libro: Copertina rigida

editore: Guanda

anno edizione: 2013

pagine: 380

Sezione tassiana delle "Rime de gli Academici Eterei", l'antologia pubblicata nel 1567 in occasione del terzo anniversario dalla nascita dell'Accademia degli Eterei fondata a Padova da Scipione Gonzaga, le rime raccolte in questo volume costituiscono la prima significativa tappa della travagliata storia redazionale ed editoriale delle rime di Tasso, che si concluderà negli anni Novanta con la progettata e solo in parte realizzata edizione in tre parti curata dall'autore. Si tratta di un selezionato canzoniere nel quale alla prevalente ispirazione amorosa che detta le rime dedicate alla giovinetta ferrarese Lucrezia Bendidio si affiancano alcuni componimenti autobiografici e celebrativi (indirizzati tra l'altro a Scipione Gonzaga e a Leonora d'Este). Ma la silloge non è solo la testimonianza di un apprendistato: essa assume immediatamente uno spiccato valore di manifesto di poetica e di stile e illustra felicemente 'in re' la già notevole capacità del giovane Tasso nel gestire l'eredità dei classici antichi e quella del petrarchismo settentrionale, con in testa i modelli forti di Bembo e soprattutto Della Casa (senza però dimenticare la lirica del padre Bernardo), ma anche con aperture nei confronti della poesia dell'Italia meridionale. Ne emerge l'idea di una poesia attenta al nuovo ma che si pone allo stesso tempo come erede di una tradizione lirica alta, non priva di risvolti anche filosofici nel dominante platonismo che era tra l'altro cifra fondamentale dell'Accademia.
40,00

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