Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Renata Pintus

Giuseppe Penone. Alberi in versi

Giuseppe Penone. Alberi in versi

Renata Pintus, Gianfranco Maraniello, Carlo Ossola

Libro: Libro rilegato

editore: Giunti Editore

anno edizione: 2021

pagine: 160

Per Giuseppe Penone (Garessio 1947) l’albero è immagine di una giovinezza trascorsa tra i boschi delle Alpi Marittime e perciò frequentata assiduamente negli ormai oltre cinquant'anni di ricerca. L’albero rivela, attraverso la sua crescita a cerchi concentrici, una forma essenziale, strettamente necessaria alla sua stessa esistenza e al suo stesso sviluppo: è saldamente piantato nella terra ma con i rami protesi verso il cielo. Tra gli alberi l'artista predilige le conifere, per il loro tronco resistente alle torsioni e i rami a palco dall’andamento regolare: in pratica, una sintesi formale dell'idea stessa di albero. Per questi motivi l’opera che Penone ha scelto di collocare in Piazza della Signoria, a Firenze, è un abete monumentale. Il tronco e i rami sono stati realizzati in fusione di acciaio inossidabile, avvolta da un reticolo che conferisce all’installazione un senso ascendente: i diciotto elementi che lo formano sono stati modellati in bronzo, con un procedimento di fusione da calchi di bambù. Abete ha anticipato di qualche mese l’apertura della mostra voluta dalle Gallerie degli Uffizi, e rivela l’interesse di Penone per gli aspetti ambientali dell’arte, soprattutto nello spazio urbano dove, secondo l’artista, si sviluppa la continuità tra cultura e natura, tra il tempo della storia e quello della vita, tra passato e presente. La mostra si colloca nell’ambito delle celebrazioni dantesche previste per il 2021. Lo stesso titolo allude al tema dantesco dell'«albero che vive della cima».
30,00

Giuseppe Penone. Alberi in versi. Ediz. inglese

Giuseppe Penone. Alberi in versi. Ediz. inglese

Renata Pintus, Gianfranco Maraniello, Carlo Ossola

Libro: Libro rilegato

editore: Giunti Editore

anno edizione: 2021

pagine: 160

Per Giuseppe Penone (Garessio 1947) l’albero è immagine di una giovinezza trascorsa tra i boschi delle Alpi Marittime e perciò frequentata assiduamente negli ormai oltre cinquant'anni di ricerca. L’albero rivela, attraverso la sua crescita a cerchi concentrici, una forma essenziale, strettamente necessaria alla sua stessa esistenza e al suo stesso sviluppo: è saldamente piantato nella terra ma con i rami protesi verso il cielo. Tra gli alberi l'artista predilige le conifere, per il loro tronco resistente alle torsioni e i rami a palco dall’andamento regolare: in pratica, una sintesi formale dell'idea stessa di albero. Per questi motivi l’opera che Penone ha scelto di collocare in Piazza della Signoria, a Firenze, è un abete monumentale. Il tronco e i rami sono stati realizzati in fusione di acciaio inossidabile, avvolta da un reticolo che conferisce all’installazione un senso ascendente: i diciotto elementi che lo formano sono stati modellati in bronzo, con un procedimento di fusione da calchi di bambù. Abete ha anticipato di qualche mese l’apertura della mostra voluta dalle Gallerie degli Uffizi, e rivela l’interesse di Penone per gli aspetti ambientali dell’arte, soprattutto nello spazio urbano dove, secondo l’artista, si sviluppa la continuità tra cultura e natura, tra il tempo della storia e quello della vita, tra passato e presente. La mostra si colloca nell’ambito delle celebrazioni dantesche previste per il 2021. Lo stesso titolo allude al tema dantesco dell'«albero che vive della cima».
30,00

Per non dimenticare. Il Memoriale italiano di Auschwitz. Conservazione, restauro e riallestimento

Per non dimenticare. Il Memoriale italiano di Auschwitz. Conservazione, restauro e riallestimento

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2021

pagine: 232

«Il Memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti, dopo un percorso travagliato, ha trovato finalmente la collocazione che merita e il sapiente lavoro di restauro e riallestimento, ci restituisce, nello spazio Ex3 nel quartiere fiorentino di Gavinana, la sua straordinaria forza testimoniale ed espressiva. Nella sua nuova casa, questa preziosa installazione, pur immaginata e progettata per l'originaria sede del Blocco 21 di Auschwitz, riverbera nuovamente il suo potente e suggestivo monito. Percorrere il tunnel a spirale suscita nel visitatore turbamento e inquietudine: un'opera d'arte che rappresenta una sentinella della memoria, la denuncia di una delle pagine più drammatiche e terribili del Novecento. L'inferno in terra per ebrei, zingari, omosessuali, oppositori politici. Donne e uomini, bambini e anziani, imprigionati, umiliati e privati della vita, vittime di uno degli abissi più profondi in cui l'umanità, nella sua storia, sia mai precipitata. In tempi nei quali l'Italia e l'Europa assumono una dimensione sempre più multiculturale e multi-religiosa è tanto più importante, di fronte al riemergere di semi velenosi come la paura dell'altro e del diverso, la xenofobia e l'antisemitismo, promuovere il dovere di ricordare e sostenere la cultura e l'arte come antidoti all'intolleranza. Questa importante iniziativa è il risultato dell'impegno di molti, nelle istituzioni, nel pubblico e nel privato. Vorrei ringraziare tutti coloro che, nella diversità di ruoli e competenze, si sono spesi affinché questo nuovo inizio si rivelasse possibile.» (Dario Franceschini)
30,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.