Libri di Roberto Almagioni
Il tesoro del Mandrogno
Roberto Almagioni
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2024
pagine: 160
"Il tesoro del Mandrogno" vuol essere la prosecuzione di un racconto che ha il suo inizio ne Il regalo del Mandrogno, scritto da Pierluigi e Ettore Erizzo tra il 1942 e il 1945 e pubblicato per la prima volta nel 1947 e in seguito più volte ristampato, e ancora oggi letto, riletto, amato... I due Autori, che sono la voce narrante di quel romanzo, sotto il nome di Polo e Alvise, compaiono, in veste di personaggi, in questo. Un capitolo racconta addirittura, con un po' di fantasia, ma non allontanandosi troppo dal vero, la genesi di quella loro opera. Roberto Almagioni ha fatto, né più né meno, quello che hanno fatto loro: si è ispirato (ma solo ispirato) a persone realmente esistite in ambito familiare e ne ha fatto i personaggi del suo racconto, modificando secondo la sua fantasia i nomi e i caratteri. Questo breve romanzo, dunque non è una storia vera. È un testo che non descrive la realtà (se lo facesse sarebbe una biografia, non un romanzo), ma è certamente verosimile. Così, per rendere meno monotone le giornate allo Spineto, i due avvocati, salvo qualche scappata di un paio di giorni alla settimana a Genova in studio, avevano cominciato ad abbozzare l'idea di scrivere a due mani, come era loro usuale abitudine, un romanzo storico. «Si potrebbe prendere spunto da qualche evento di storia locale e intrecciarlo a quelli della nostra famiglia» aveva proposto uno dei due fratelli: a cose fatte, sebbene ne avessero discusso molte volte, nessuno dei due si ricordava bene da chi era partita l'idea iniziale. Sta di fatto che dopo aver discusso un paio di possibili scenari, Polo, che era lo spirito più caustico tra i due, aveva detto: «Magari, con l'occasione potremmo punzecchiare anche un po' quelli della Pietra e vendicare i torti subìti da papà.»
La pazienza di Claudio
Roberto Almagioni
Libro: Copertina morbida
editore: Joker
anno edizione: 2012
pagine: 146
Claudio, professionista che conduce una vita senza scossoni, resta suo malgrado coinvolto nella macchina della Giustizia. La sua vita ne viene profondamente sconvolta. Accanto a lui c'è l'inossidabile zia Ines che lo sorregge con un inesauribile buon senso e le sue straordinarie doti culinarie. A salvare Claudio c'è poi la passione per la musica, rifugio e conforto anche nei momenti più bui. E di rincalzo c'è anche Diomede, un bel gattone di pelo rosso che talvolta sembra essere l'incarnazione del suo super-io o una specie di Lare domestico. Con un tono medio, mai drammatico o catastrofista, anzi spesso volutamente lieve, le riflessioni e i pensieri del protagonista illuminano con un marcato chiaroscuro il mondo della Giustizia: riflessioni di grande attualità in un epoca in cui le cronache giudiziarie riempiono le pagine dei quotidiani. C'è sempre Giustizia nella giustizia?
Commercio. Pianificazione e rivitalizzazione delle attività miste
Iginio Rossi, Roberto Almagioni, Luca Locati
Libro
editore: INU Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 104
«A lei baccio la mano e La ringrazio moltissimamente». Lettere del pittore Vsevolode Nicoùline a Dorothea Mosterts Erizzo e famiglia (1926 - 1968)
Nicoùline Vsevolode
Libro: Libro in brossura
editore: Blake
anno edizione: 2023
pagine: 398
Uno dei più prolifici illustratori italiani del Novecento, Vsevolode Nicoùline, nato in Ucraina e vissuto prima a Genova e poi a Milano, trova in una famiglia genovese dell’alta borghesia, sostegno economico, ma soprattutto affettivo: diventa per lui la famiglia che ha abbandonato in patria. Testimonianza di questo solido, fecondo legame sono le lettere che il pittore russo invia nell’arco di 35 anni (dal suo arrivo in Italia - 1923 - sino alla sua morte - 1968) a Pierluigi Erizzo, a sua moglie Dorothea Mosterts Erizzo e ai loro tre figli. Queste lettere, impreziosite da disegni a margine, sono state conservate dai destinatari e tramandate ai loro eredi. Oggi vengono pubblicate nel loro testo integrale, con riproduzioni degli originali, a cura di Roberto Almagioni e Claudio Ciarlo. Rappresentano "un vero e proprio romanzo […] ricco, bello, profondo. Talmente bello che [suggerisce il bibliofilo Walter Ansaldi nella sua prefazione al libro] è forse il suo libro più riuscito".