Libri di Roberto Nicolucci
Capolavori e contesti. Fondamenti di storia dell'arte Moderna
Roberto Nicolucci
Libro: Libro rilegato
editore: EDI Press UniMarconi
anno edizione: 2024
«Esiste la storia dell’arte?». Con questa domanda provocatoria ma necessaria, Roberto Nicolucci, professore di storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi, dà inizio a un viaggio nel mondo dell’arte attraverso le maggiori opere. Un viaggio non solo metaforico ma quanto mai fisico, reale, perché «da qualunque parte la si affronti, […] la storia dell’arte è soprattutto geografia dell’arte».
La madre di tutte le autostrade
Roberto Nicolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2024
pagine: 64
La storia italiana passa anche, e forse soprattutto, dalle sue strade. Roberto Nicolucci, dopo la carrellata di ponti “che uniscono”, ci guida sulle corsie dell’A8, quella che è stata definita l’autostrada più bella del mondo dal nostro Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché prefatore di questo libro. Meglio conosciuta come la Milano Laghi, questo tratto stradale quest’anno compie cento anni. Parliamo di un’infrastruttura così tanto intrecciata con la storia del nostro paese che è impossibile non fare riferimento al contesto politico e sociale dell’epoca. Ricco di cenni artistici e riferimenti di cultura “pop” questo tributo, dovuto, è per addetti ai lavori e non. Per svago, per lavoro, di corsa o alla giusta velocità, tutti, da guidatore o da passeggero, hanno percorso almeno una volta questi tratti stradali a più corsie, probabilmente però senza mai chiedersene la storia o la progettazione; troviamo in questo volume, ben spiegate da Nicolucci, tutte le motivazioni e i passaggi che hanno portato alla nascita e allo sviluppo della rete autostradale nostrana, nata “dall’intuizione di un ingegnere e imprenditore edile scomparso a Milano nel 1951”, come ci ricorda il prefatore di questo volume. Una strada senza “incroci a raso con altre arterie, riservata al traffico veloce delle auto e dei veicoli a motore, escludendo ogni altro veicolo, con il pagamento di un pedaggio per coprire le spese di costruzione e di gestione”, così la immagina e la progetta Pietro Puricelli, il “padre” delle autostrade. Era il 1924 e si inaugurava, con il sovrano in prima linea, la Milano Laghi; “non esistono callaie insidiose, carri e carrozze da schivare o ciclisti o simili da mandare all’altro mondo. Si divora la strada con ebbrezza, ci si riconcilia con tutto e con tutti, anche con le automobili” uno dei primi commenti a caldo dell’epoca, di Giuseppe Bavilacqua, dalle pagine di “Tribuna”. L’ebrezza della guida… è l’inizio della storia. Attraverso l’immaginario finestrino di una Fiat 500 osserviamo il paesaggio italiano cambiare seguendo il flusso del progresso. Da Tondelli a Dalla, passando per Calvino, tutti i grandi autori hanno tratto ispirazione dallo scorrere costante dei paesaggi autostradali, che diventavano l’occasione perfetta per far fluire pensieri e riflessioni. “Dai ponti si guarda il mondo, sulle strade lo si percorre provando ad abitarlo” – ci dice Nicolucci – e allora, radio a palla, ci immergiamo in questo squarcio di quotidianità italica che si articola a suon di automobili. Dalle utilitarie alle sportive, in Italia l’auto ha sempre definito lo status quo di una persona, la velocità era il metro di giudizio. Sulla scia di un Futurismo non all’apice – ma ancora vivo – il cinema attinge a piene mani da questa spinta del progresso e sfrutta il manto autostradale come un vero e proprio palcoscenico… ci troviamo così a bordo di un auto sportiva, insieme a Mastroianni e a una stupenda Loren, proprio sull’A8 che scorre lenta ma che segue – come un terzo protagonista – i due attori, che danno prova di una magistrale recitazione e di un sodalizio artistico unico. Dopo De Sica ci penseranno poi Luchini, Dino Risi e Rosi a portarci in viaggio sulle nuove arterie autostradali. Così Nicolucci ci accompagna nelle decadi dell’evoluzione del nostro paese mescolando cultura e infrastrutture, rivelando quanto la mobilità sia, in primis per noi italiani, sinonimo di libertà. Prefazione di Matteo Salvini.
Maradino alla scoperta dell’Italia. Roma
Roberto Nicolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2024
pagine: 72
Roberto Nicolucci torna in libreria con «Maradino alla scoperta dell'Italia. Roma», la seconda tappa di una favola illustrata dai disegni di Paola Del Prete, che parla ai bambini e li invita ad accogliere il mondo con curiosità e avventura. Dopo averlo accompagnato per il capoluogo campano, tra statue, cibo delizioso e grandi amicizie, torna, carico del suo entusiasmo e tanta voglia d'esplorare, il piccolo ma grande avventuriero dai riccioli scuri. La sua nuova meta è Roma, la mitica capitale italiana ricca di bellezze artistiche. Nuova destinazione, nuovi personaggi, nuove avventure, la storia di Maradino si arricchisce per stupire e divertire. Con indosso la sua amata maglietta azzurra dedicata al suo grande eroe, Diego Armando Maradona e sempre affiancato dal suo fidato amico tamburellante Pony Esposito, Maradino varcherà la soglia della città eterna e, "da due che sono, in quest'avventura, presto diverranno tre. Incontreranno monaci, gladiatori e giocheranno con le ninfe dell'acqua che si fanno chiamare naiadi…". Sullo sfondo di una Roma da favola che sembra quasi prendere vita, con il Colosseo, la Fontana di Trevi e la Bocca della verità, i due amici aggiungeranno al proprio seguito un nuovo e bizzarro personaggio: Romeo il reziario, per gli amici "Micione". Saranno dunque in tre ad affrontare le avventure e disavventure di questo nuovo capitolo della saga di Maradino e, insieme, accompagneranno i piccoli lettori in una città da ammirare e scoprire. Con questa nuova e originale storia, Roberto Nicolucci racconta un viaggio tra le vie e le leggende più celebri e più insolite della capitale italiana. Maradino alla scoperta dell'Italia. Roma è una favola tutta romana che narra, insegna e diverte ma è, soprattutto, un invito alla scoperta dell'arte a portata di tutti, raccontata con passione e semplicità. Età di lettura: da 6 anni.
Pablo Picasso. Lo straordinario ladro della pittura
Roberto Nicolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2023
pagine: 96
Autore, tra gli altri, dei celebri Guernica e Les demoiselles d'Avignon, Pablo Picasso è uno di quegli artisti che non hanno bisogno di presentazioni. Uomo dalla personalità poliedrica, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per le sue opere, è stato uno dei protagonisti della vita culturale del '900. Artista trasversale, a cinquant'anni dalla sua morte, avvenuta l'8 aprile 1973, rimane saldo nel suo ruolo di grande maestro e innovatore. Ed è per questo che, con «Pablo Picasso. Lo straordinario ladro della pittura», Roberto Nicolucci intende non solo celebrarlo come uno dei più grandi artisti del ventesimo secolo, ma anche illustrare, in maniera schietta e spiritosa, come la sua figura, insieme a quella di pochi altri: Frida, Caravaggio, Van Gogh, Leonardo, etc., sia riuscita a diventare, complice la diffusione dei social, un vero e proprio fenomeno pop: Quando un pittore, antico o moderno, scappa dalle sale di un museo rifugiandosi nelle fiction e sul web significa che è riuscito a recidere il filo spinato delle discipline. Picasso è patrimonio di tutti. Picasso è il '900 e il '9oo è Picasso, scrive ancora l'autore mentre ne delinea la figura e il lascito, mentre ne analizza l'evoluzione, posizionandolo come colonna portante di un intero secolo, nonché come re indiscusso di una nuova tradizione artistica che rompe con quella antica senza mai abbandonarla e dalla quale attinge continuamente. Ma Picasso non è solo forma e colore. Dell'artista spagnolo, infatti, come sottolinea Augusto Guarino nella postfazione al testo, è interessante indagare anche il rapporto, non sempre lineare e sereno, con la vita culturale e con la letteratura del suo Paese. Un gioco di contaminazione reciproca che apre a Picasso anche i territori della scrittura, a riprova della sua poliedricità: La metà degli anni Trenta, scrive Guarino, è per Picasso un periodo di crisi, sia dal punto di vista personale che artistico. Sorprendentemente, cessa quasi di dipingere e si abbandona, soprattutto tra il 1935 e il '36, a una frenetica attività di scrittura. Si tratta di una produzione volutamente caotica, ispirata alla composizione automatica cara ai surrealisti, redatta alternatamente sia in spagnolo che in francese. In questo breve divertissement di Roberto Nicolucci, dunque, Picasso viene presentato come artista, mito, personaggio, maestro, innovatore e persino ladro. Prendendo a prestito le parole di Italo Calvino: Picasso è uno straordinario ladro dell'arte. Ma tutti i grandi maestri sono ladri matricolati. […] In fondo, oltre che un ladro professionista Picasso è uno storico dell'arte che, sia pure dipingendo e non parlando, fa una lezione universitaria.
Fatti per unire. Ponti nell’arte tra Messina, Roma, Genova e il fiume Kwai. Ediz. italiana e inglese
Roberto Nicolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2023
pagine: 158
Prefazione di Matteo Salvini. I proventi della vendita di questo volume saranno devoluti in beneficenza alla Lega del Filo d'Oro.
Gemito. La vita, l’opera
Salvatore Di Giacomo
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2023
pagine: 260
Postfazione di Raffaello Causa.
Maradino alla scoperta dell’Italia. Napoli
Roberto Nicolucci
Libro: Libro rilegato
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2022
pagine: 64
Età di lettura: da 6 anni.
Dischi da correre
Stefano Causa, Roberto Nicolucci
Libro: Libro rilegato
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2022
Chi ha detto che le copertine non sono importanti? L’autore di questo libro, cresciuto a colpi di vinili e compact disc, la pensa diversamente. La copertina non è una semplice soglia da superare distrattamente. Tutt’altro. Una copertina e un titolo azzeccati sono già metà del percorso fatto con il lettore e, in questo caso, con l’ascoltatore. Alcune copertine, che compaiono nel tesoretto scelto per questo piccolo volume, sono autentici distillati di gusto, arguzia e intelligenza critica: dai Beatles a Tina Turner, da Sade a David Bowie. In taluni casi siamo a meno di un passo dal capolavoro e non ci si smette di stupire che le immagini di accompagnamento del White Album del 1968 non siano precipitate nei libri di storia dell’arte da dove sarebbe il caso di non muoverle più. Un libro agile e svelto da consigliare ai nostalgici del supporto che aspettano solo un segnale per rimettere sul piatto o nel lettore dischi da tempo lasciati nelle custodie e soprattutto a quanti, con un clic, scaricano oggi tutta la musica del mondo: ma distrattamente. E, senza vederla! Attenzione! prima che la puntina inesorabilmente cada, sappiate che nella musica, come nella vita, occorre correre dei dischi!
Francesco Solimena
Ferdinando Bologna
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2022
pagine: 332
Edito per la prima volta nel 1958 e mai più ripubblicato, Francesco Solimena di Ferdinando Bologna è il più grande e decisivo libro di storia dell’arte meridionale della seconda metà del secolo scorso. Non dubitiamo che molti, chiuso il volume, si convinceranno che la migliore letteratura italiana del secondo dopoguerra, scorra anche lungo i canali della storia dell’arte. Alla lettura (o rilettura) del libro ci apprestiamo con la scorta di uno storico e critico come Roberto Nicolucci, che da tempo investiga, con gusto e sensibilità, l’universo del ‘700, ultimo secolo della civiltà europea, come voleva lo scrittore Hermann Hesse. «Chi sia maturato con queste pagine cruciali; o le affronti per la prima volta con passione e cuore scevri da pregiudizi apprezzerà il gusto della scrittura e la capacità, che lascia stupefatti, di restituire il profumo di un’epoca allargando, a mano a mano, il campo d’indagine: dal piano dell’analisi delle forme alla ricostruzione dei contesti. Non si tratta, perciò, di un affondo monografico in senso stretto con annesso catalogo ragionato; piuttosto di due libri in uno. […] Ne risulta un testo brulicante e dialogante. O meglio: un corpo a corpo tra lo studioso e il pittore dentro cui viene catapultato il lettore. Se molti degli artisti evocati – presentati di volta in volta attraverso inquadrature differenti – hanno distribuito il talento in contrade anche lontane, ricordiamo che si parte da Napoli e a Napoli si torna. Solimena ‘58 è un affondo sulla civiltà napoletana e meridionale sei e settecentesca di uno studioso poco più che trentenne, cresciuto nell’Abruzzo tra le guerre (raccontato nei libri di Jovine e nei dipinti di Domenico Cifani); maturato nella Napoli del neorealismo, o neo-caravaggismo, di Raffaele Lippi e Rea (per tacere di quel misconosciuto traguardo della cultura napoletana del dopoguerra che fu, nel ’57, l’invenzione del Museo di Capodimonte). Burrascosi ma fertili, i dialoghi con Causa (1923-1984), più vecchio di due, lunghi anni sono da presupporre a ogni riga. Senza il Solimena di Bologna quel romanzo antico e moderno di Napoli, che prende spesso la forma del saggio scorrendo lungo la critica d’arte del secondo dopoguerra, sarebbe incompleto». (dalla Prefazione di Roberto Nicolucci).
Un occhio di riguardo. Racconti di arte moderna 1401-1784
Roberto Nicolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2022
pagine: 140
«Esiste la storia dell’arte?». Con questa domanda provocatoria ma necessaria, Roberto Nicolucci, professore di storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi, dà inizio a un viaggio nel mondo dell’arte moderna tra il 1400 e il tardo 1700. Un viaggio non solo metaforico ma quanto mai fisico, reale, perché «da qualunque parte la si affronti, […] la storia dell’arte è soprattutto geografia dell’arte». Si tratta di un percorso – atlante alla mano – alla scoperta dei più grandi artisti dell’epoca moderna, dentro e fuori i confini italiani; si tratta di seguirne i passi, di osservarne influenze e commistioni. Si tratta, soprattutto, di gettare le basi per ottenere quella fondamentale capacità di saper vedere le opere, indispensabile per uno storico d’arte. È dunque necessario, oggi più che mai, chiedersi in che modo sia possibile intraprendere un percorso di studi volto all’arte e soprattutto, se sia lecito avvicinarsi a questo mestiere nell’era del digitale, in cui: «sommersi fino ad affogare in un flusso ininterrotto, uno stream di fotografie, siamo avvezzi a tutto guardare senza nulla vedere». Così, al ritmo di sezioni, da lui definite medaglioni monografici, Nicolucci si muove agevolmente su un terreno a dir poco tortuoso, che tenta di offrire al lettore gli strumenti per affrontare lo studio della storia dell’arte da una prospettiva completa e innovativa, annoverando al tempo stesso metodi e insegnamenti più convenzionali. Partendo dalla data simbolica del 1401 – anno del concorso per la decorazione bronzea della seconda porta del battistero di Firenze, che vide vincitore Ghiberti – Nicolucci attraversa il primo quattrocento, muovendosi tra l’Italia e le Fiandre; racconta le opere dei grandi artisti classici, dei talenti del primo Rinascimento fino ai cosiddetti neoclassici; approfondisce la cultura prospettica, il Manierismo, lo sperimentalismo anticlassico fino ad affrontare, con una scrittura immediata e un’essenziale chiarezza narrativa, i grandi artisti: da Tiziano e Caravaggio fino a Canova, ricoprendo un arco temporale di circa quattro secoli.
Arte al guinzaglio. Passeggiata semiseria tra quadri, copertine e fotografie
Roberto Nicolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Roberto Nicolucci Editore
anno edizione: 2022
pagine: 80
«C’è quella dei Pink Floyd – la Mucca per antonomasia, la Signora Mucca, anno 1970, madre dal cuore atomico – e c’è il topo che sbuca nello studiolo umanistico di San Gerolamo. Ci sono i bracchi di Bassano: cani di vita che avrebbe accarezzato Pasolini e che, al Louvre, da decenni reclamano invano una carezza al lato della Gioconda. C’è il molosso di Velázquez e il cagnetto di Carpaccio. E c’è l’inesorabile lentezza della lumachina quattrocentesca di Cossa. Sono i migliori animali della nostra vita. Questo zoo portatile è sempre aperto: a un segnale compariranno il serpentello e gli asini ruttanti di Ribera, l’allocco di Bartolomeo Della Gatta, il cane scheletrico bronzeo di Giacometti sopravvissuto al disastro atomico, la scimmia al guinzaglio sul Lungosenna, i due levrieri bianco e nero, effetto Ringo, nell’affresco di Piero della Francesca a Rimini e il drago da passeggio, con annessa principessina timida, nel bioparco di Paolo Uccello. Animali veri o fantastici da conoscere nei loro principi. Basta entrare in un museo o dare un’occhiata a questo libro per cominciare a conoscerne alcuni. Nicolucci sa guardare con occhio diverso e diverte per la ragione che è lui il primo a divertirsi, entrando e uscendo dalla porta scorrevole della rappresentazione degli animali. Tutta in maiuscolo la Storia dell’Arte si può raccontare dalla loro parte. Qualcuno dirà: soprattutto. E sta’ a vedere che non sia questo l’osservatorio più proficuo per scovare, naso sulle opere, nuove strade e nuovi nessi. Oggi gli animali sono punto di partenza e arrivo. La scena è tutta per loro.» (dalla Prefazione "I migliori animali della nostra vita" di Stefano Causa).