Libri di Rosalina Longo

"L'impegno". Un titolo decisamente significativo. Un titolo che, fin da subito, sottolinea come, in questa raccolta, per Rosalina Longo, la poesia è una cosa seria. Da prendere sul serio. Un titolo che, nella sua stringata asciuttezza, non lascia affatto trasparire la delicata ricerca linguistica, il palpito di animo che è riposto nelle poesie qui racchiuse. La silloge di Rosalina Longo appare come un lavoro complesso e articolato, che cerca di sfruttare la flessibilità della lingua poetica e la potenza evocativa delle immagini per accompagnare il lettore verso nuovi orizzonti, per ricordare sempre che, nonostante le burrasche del cuore, prima o poi arriva la bonaccia, e anche la nostra barca finalmente potrà giungere alla riva.

Il secondo episodio di un trittico in cui l'autrice, dotata di una fine sensibilità e di una elevata capacità di astrazione, scandaglia il suo intimo sentire attraverso una sublimazione poetica del vivere quotidiano che eleva i sentimenti e le emozioni più svariate a parole che vengono mescolate con una semplicità disarmante quanto fortemente impregnata di contenuto pesante. Ecco che la propria interiorità va ad illuminare aspetti variegati dell'esistenza ma senza mai chiudersi all'indagine di ciò che intorno pulsa e vive. Anzi l'afflato e il soffio del mondo spirano attraverso tutte le pagine, ad illuminare un vissuto che capta, come un insetto fa con le sue antenne, qualunque vibrazione o piccola variazione della mente. Lungi da questa raccolta qualsiasi autistico monologo interiore fine a se stesso. Anche quando l'autrice parla in modo ancora più esplicito di sé lo fa sempre riferendosi al mondo "fuori", a episodi esperiti e vissuti nella realtà. Ci si cala in essa per mascherarla da metafora, in un rapporto osmotico e di scambio in cui la parola fa da tramite fra il sé e l'altro da sé.

Un'esistenza metaforizzata e concentrata in pillole, "romanzata" e restituita in quaranta piccole e preziose perle di poesia. In Riflessioni poetiche, Rosalina Longo parla di sé a se stessa e agli altri. Sotto voce, con i toni della confidenza intimista sussurrata con fremente sincerità e con un pizzico di timidezza, che tuttavia, sull'onda del trasporto emotivo, sfocia ben presto nella confessione liberatoria e catartica. Questa raccolta sui generis, costituita da brevissimi componimenti che in un lampo di evocatività e suggestione lirica catturano flashback, memorie e istantanee di vita riaffiorate progressivamente dal passato dell'autrice come in un sogno a ritroso, rappresenta una sorta di grande album fotografico di un'esistenza tormentata, travagliata ma vissuta intensamente. Fin dall'inizio. E, soprattutto, mai rifiutata o rinnegata, neppure nelle sue declinazioni più dolorose. C'è, pregnante, la sublimazione artistica dei contenuti; c'è un'idealizzazione liricizzata del vissuto, plasmata attraverso una ricerca stilistica matura e consapevole, ma c'è anche il semplice, primordiale e "banale" desiderio di raccontarsi addosso.